Di nuovo il Panionios. Non è stato un buon weekend quello passato dai tifosi dello Skoda, amici appassionati di calcio greco. E se speravate che la “matricola” Xanthi riuscisse in una di queste tre missioni (vincere fuori casa contro i rossoblù/vendicare la sconfitta casalinga dell’andata per mano di Shojaei e Risvanis/issarsi al secondo posto e consolidare il ruolo di seconda forza nella Σούπερ Λίγκα Ελλάδα), bene, non è stato così. Il Panionios ha sfoderato una buona prestazione collettiva e si è portato a casa tre punti d’oro in un match ricco di tensione e nervosismo. Comprensibile, del resto, visto che dalle parti del Pireo l’Olympiakos ha già dato mandato ai magazzinieri di far posto nella bacheca della sede per il titolo di quest’anno. E se ora la lotta per il vertice si riduce ad un mini-campionato a sé stante, con in palio i posti meno nobili del podio: ci sono ora Panionios e Paok a 35, poi subito dietro di tre lunghezze ecco Xanthi e Pana. A 32, invece, ecco un’Aek stratosferico che ieri si è tolto la soddisfazione di affondare il Veria con sei colpi mortiferi (e, cosa che stupisce, nessun gol per le punte Pekhart e il neo arrivato Araujo, al quale ho dedicato un long-form che trovate qui). E non crediate che l’Aquila Bicipite sia estromessa da questo mini-torneo, ne vedremo delle belle.
Fatto sta, questo Xanthi (che, caso curioso, ha tuttora ha ottenuto più punti in trasferta che in casa) aveva tutto per vincerla. In primis, la motivazione: il desiderio di mostrare al mondo cosa può fare un collettivo povero di talento, ma autore di un gioco semplice e tremendamente efficace, condotto da un sagace Razvan Lucescu con una voglia matta di non esser ricordato solo come “il figlio di…”. E invece, niente. Dopo il match con l’Ikralis, il 18 gennaio, lo Skoda era prepotentemente secondo: da qui in poi, però, ecco un crollo parallelamente ad una serie di tre scontri diretti (sconfitte contro Olympiakos e, appunto, Panionios, mentre con l’Aek è finita 0-0). Che questa squadra non sia stata messa insieme per ambire a tali posizioni è chiaro, ma ora è necessario quantomeno dare una scossa per evitare una discesa verticale. Vedendo il match di ieri, mi pare che il morale abbia subito un’impennata probabilmente brusca in concomitanza dei primi buoni risultati. E come suggerisce il concetto mitico dell’ ὕβϱις, è meglio rimanere umili e volare basso.
A Nea Smyrnī, pur non potendo contare sull’iraniano Ansarifard (colpo di mercato dell’Olympiakos, e direte voi: se pure in sede di mercato il Θρύλος recita la parte del leone…), sono stati i Κυανέρυθροι a tessere le principali trame del match. E la bilancia ha cominciato a pendere per i padroni di casa già dopo 10′, quando El Fardou ha concluso a rete su suggerimento di Masouras trovando in extremis la deviazione di Zivkovic in corner. Al 22′ ecco che si sblocca il parziale, grazia ad una gran azione personale di capitan Korbos, al secondo centro stagionale, certamente pesantissimo per il prosieguo di stagione. Nuovamente Masouras ispira la manovra, e in qualche frangente va pure alla conclusione in porta (37′). Solo a questo punto prova ad imbastire qualcosa la formazione di Lucescu, che però pare aver lasciato la brillantezza a casa: l’occasione più limpida arriva al 38′ quando Ranos e Soltani combinano insieme, poi cross in area di quest’ultimo, sul quale l’accorrente Vasilakakis si avventa di testa ma spedisce di poco a lato del palo sinistro. Complessivamente manca molto la lucidità offensiva ai tre di Lucescu, ma ancor più la carenza è evidente a centrocampo, dove il filtro di centrocampo composto da De Lucas e Lucero non è in giornata di grazia, per usare un eufemismo. La partita si innervosisce, e si chiude virtualmente al 42′, quando cioè Pablo De Lucas corona la propria performance horribilis con un (altro) intervento falloso che gli costa il secondo giallo, e dunque la fine della sua partita. In 10, in svantaggio, fuori casa: se fosse riuscito nell’impresa, gli elogi al tecnico di Bucarest si sarebbero protratti fino ad ora. Si chiude la prima frazione di gioco, ma prima due altre chance (una per parte) per aumentare il vantaggio dell’Ιστορικός o per arrivare al pareggio biancorosso: prima è ancora Korbos a trovare la parata di Zivkovic, poi Lazic avrebbe una grande chance su una non perfetta ribattuta di Gianniotis ma spara a lato.
Al rientro, non cambia la sostanza: l’uomo in meno dello Xanthi agevola e non poco il possesso palla dell’organizzato Panionios, che gestisce le energie e si affida esclusivamente a folate improvvise. Lucescu decide di rinunciare a Ranos per un centrocampista (Alfredo Mejía, acquisto di quest’inverno), ma senza ottener nulla, mentre Milojevic passa ad un 4-4-2 mascherato sostituendo l’esterno Fountas con l’attaccante bosniaco Aidin Mahmutovic, prelevato dal Pribram. Sarà la mossa decisiva per mettere la parola fine al match: è il 65′ e il trentenne di Doboj si guadagna un rigore (fallo di Karasalidis, ammonito) che El Fardou trasforma. Succede poc’altro, pochissimo: al 79′ ancora Korbos va alla ricerca della personale doppietta ma il duello con Zivkovic favorisce il numero 20 dello Xanthi, infine Marcos Pizzelli (entrato tra le fila ospiti al posto di Lucero) chiama Giannoutis alla deviazione. Il triplice fischio di Sidiropoulos è inutile, serve soltanto a far cominciare ufficialmente i festeggiamenti del pubblico di Nea Smyrnī.
Per il club di Nuova Smirne, periferia ateniese, il terzo posto è una combinazione di opportunismo e continuità. Del resto, questa stagione non ha mai visto i rossoblù sotto la quinta posizione: in piena continuità con la storia, dunque, che vede il club subito dietro alle grandi dell’Olimpo calcistico greco. Quest’anno ci sarà da sgomitare ancora per ottenere il pass europeo, ma del resto il tifo esigeva un’immediata prova di forza dopo il pareggio contro il modesto Asteras Tripolis. E quale occasione migliore per mostrarla, se non uno scontro diretto contro una delle più agguerrite contendenti?
Ecco il tabellino:
Panionios GSS (4-2-3-1): Gianniotis; Vlachos, Risvanis, Ikonomou, Tasoulis; Korbos, Siopis; Masouras (dal 79′ Lamprou), Shojaei (dal 91′ Savvidis), Fountas (dal 53′ Mahmutovic); El Fardou. All. Milojevic
Xanthi (4-2-3-1): Zivkovic; Karasalidis, Fliskas, Lisgaras, Baxevanidis; De Lucas, Lucero (dal 73′ Pizzelli); Soltani, Vasilakakis, Lazic (dal 63′ Younes); Ranos (dal 46′ Mejía). All. Lucescu
Reti: 22′ Korbos, 66′ El Fardou (rig.). Ammoniti: Fountas, Korbos (P), De Lucas, Lucero, Karasalidis (X). Espulsi: De Lucas (X).
Matteo Albanese
Il club inglese fa sul serio per l’attaccante nerazzurro: ecco quali sono le posizioni dell’Inter…
La Nations League chiude la fase a gironi, emette i primi verdetti e racconta anche…
Spagna, un anno da record: De La Fuente chiude il 2024 con 12 vittorie in…
Ronaldo il Fenomeno vuole continuare ad essere presidente, ma a modo suo. Basta con le…
Alla presentazione ufficiale del torneo hanno partecipato vari nomi illustri del calcio italiano. La finale…
Il 2024 è finito per il Belgio ma la chiusura dell’anno solare potrebbe coincidere anche…