Dopo nove giornate, si inquina il cammino perfetto del PSG dei fenomeni con un arresto brusco a Rennes. Il 2-0 maturato a Roazhon Park nasce da una sottovalutazione del pericolo, ma anche di un Rennes aggressivo da subito e motivato dall’impegno. L’assetto dei parigini è il più classico degli all-in con Di Maria, Messi e Neymar alle spalle di Mbappé (unico a salvarsi anche oggi). Totale l’assenza di equilibrio e eccessivi i metri lasciati in campo aperto alla squadra di Genésio che ha potuto contare su un Sulemana in splendida forma, già trascinatore con tre reti finora, e un Laborde spietato quando necessario. Un gol, un assist, ma anche un quasi-rigore guadagnato. Partita da incorniciare per l’ex Montpellier.
Genésio ha approcciato la partita di oggi con carattere pressando subito alto il primo possesso parigino. Kimpembe, Nuno Mendes e Donnarumma rischiano subito di apparecchiare il vantaggio dei padroni di casa, sorpresi dall’aggressività dei rossoneri. Sulemana ha cambiato lato di competenza in un paio di occasioni, ma non è mai cambiata la sua pericolosità: pericolo pubblico a dire poco, sia in contropiede che nell’uno contro uno. Due tiri alti in transizione e soprattutto un carattere da veterano nonostante sia un 2002. Quando tornerà dall’infortunio anche Doku, suo coetaneo, il Rennes potrà contare sulla loro grande esplosività, in grado di mandare in tilt qualunque difesa del campionato.
Il PSG sonnecchia per gran parte della gara, alternando buone iniziative al caos più totale. E proprio dal caos stava per nascere il vantaggio ospite con un rimpallo che favorisce Neymar, quasi sorpreso a tal punto da sprecare da ottima posizione. Proprio quando i parigini sembravano uscire dal letargo, Laborde colpisce a cavallo dei due tempi. Nell’ultima azione del primo tempo, raccoglie da destra il pallone del solito Sulemana e scarica alle spalle di Donnarumma; nella primissima della ripresa, è lui a liberarsi a destra trovando Tait con un pallone arretrato. 2-0 Rennes, Roazhon Park a festa e PSG al tappeto.
Svantaggio e nervosismo annichiliscono la capolista che ricorre troppo tardi ai cambi (al 75esimo) e continua a soffrire gli avversari rischiando di subire il 3-0 in almeno due occasioni. Sulemana aveva ipnotizzato Verratti e Hakimi quando, con l’esterno, aveva trovato un pertugio invitante per sfondare in area, ma Bourigeaud è arrivato pochi centesimi di secondo in ritardo facendo tirare qualche sospiro di sollievo a Donnarumma. L’unico a cercare di interrompere il dominio rossonero è Mbappé che trova la rete del 2-1 con un diagonale lento (ma preciso), annullata per fuorigioco in partenza e che poco dopo arriva a un passo dalla conclusione ravvicinata salvo poi trovarsi di fronte un Aguerd monumentale. Messi arriva a un millimetro dal 2-1 su punizione, ma è il Rennes a sfiorare il trionfo con il solito Laborde che cade per un contatto con Hakimi. Il tocco c’è, il contatto non viene reputato fallo da rigore e ancora una volta è il PSG a tirare un sospiro di sollievo.
I problemi per Pochettino sembrano moltipicarsi un giorno e dimezzarsi quello dopo. Il cammino europeo era iniziato male contro il Brugge e si è ampiamente risollevato contro il City; il campionato è stato un trionfo fino ad oggi, ma il “caso-Messi” contro il Lione e questa brutta sconfitta tengono alta l’attenzione attorno a uno spogliatoio complicato da gestire sia caratterialmente che tecnicamente. Il PSG è una sorta di esperimento sociale, nessuno (o quasi) aveva avuto questa disponibilità di talento e vederne il destito sarà sempre più interessante a ogni partita.
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