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Coutinho e Aubameyang: i rimpianti di Milano

Seppur non nella loro miglior serata, Pierre-Emerick Aubameyang e Philippe Coutinho hanno dimostrato ancora una volta di essere la punta di diamante delle rispettive squadre nel faccia a faccia tra Borussia Dortmund e Liverpool.

Ma, se mentre i tifosi tedeschi ed inglesi si sono goduti lo spettacolo offerto in Europa League dalle loro squadre, uniti dal meraviglioso “You’ll never walk alone” che ha per un attimo spazzato via ogni rivalità, qualcuno a casa ha vissuto la partita con un po’ di rammarico.

Milan ed Inter infatti avranno ricordato con amara nostalgia i tempi in cui Aubameyang e Coutinho furono marchiati soltanto come giovani meteore dal futuro incerto. È bastata un po’ di fiducia ai ragazzi per permettergli di diventare due fra i talenti più brillanti di tutto il panorama europeo.

A Milano Coutinho approdò come il giovane mago proveniente dal Vasco da Gama. Il brasiliano, appena 18enne e alla sua prima esperienza nel Vecchio Continente, non riuscì mai ad inserirsi in un’Inter che attraversava il difficile periodo post-Triplete. I continui cambi di allenatore ed il poco spazio offertogli per potersi esprimere al meglio costrinsero la società a vedere quel giovane apparentemente gracile ed inesperto dopo due anni e mezzo al Liverpool. L’aria del Merseyside, o meglio la fiducia che hanno riposto in lui prima Brendan Rodgers e poi Jurgen Klopp, hanno permesso a Coutinho di esplodere fino a diventare uno fra i migliori giovani di tutta la Premier League.

Ma, se il brasiliano ha avuto le sue occasioni (seppur poche) di giocare con la maglia dell’Inter, Aubameyang non ha mai avuto l’opportunità di scendere in campo come titolare del Milan. Dopo essere cresciuto nel vivaio dei rossoneri, che lo hanno accolto nel 2007 soltanto per un anno, il gabonese ha girato la Francia in prestito senza mai lasciare il segno per 4 anni, prima di approdare al Borussia Dortmund dove ha trovato la sua definitiva consacrazione, arrivando addirittura a concorrere, con i suoi 23 goal messi a segno in questa stagione, per la Scarpa d’Oro assieme ai più grandi d’Europa.

“Piangi Italia mia che ne hai ben donde”

Milano si rammarica per aver lasciato andare due talenti che, vista la situazione attuale, avrebbero potuto certamente risollevare le sorti di Inter e Milan.

Simone Gamberini

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