Indubbiamente sarà ricordata come la peggiore annata sulle rive della Senna degli ultimi anni. Il Paris Saint Germain non resta certamente a bocca asciutta, ma la versione odierna verrà ricordata come una delle peggiori a livello caratteriale, avendo di fatto perso tutte e tre le competizioni ad eliminazione diretta della stagione: in Champions League non è bastata il risultato dell’andata contro un Manchester United in pessime condizioni, in Coppa di Lega ai quarti di finale in una rocambolesca partita contro il Guingamp e ora anche nella Coupe de France, l’ultimo trofeo a disposizione della stagione. Dopo quattro stagioni, ai parigini non riesce l’en plein e si devono accontentare dell’ottavo campionato e Supercoppa.
Nella finale a Saint-Denis a trionfare è il Stade Rennais, alla terza “Coupe de France” e in trionfo dopo 48 anni. Grande merito va a Julien Stéphan, subentrato nel mese di dicembre quando la situazione con Lamouchi era diventata ingestibile e tragida. L’allenatore nativo di Rennes è stato in grado in pochi mesi di portare i bretoni in una posizione di classifica più accettabile a ridosso del decimo posto e agli ottavi di Europa League dopo aver passato il girone e aver buttato fuori il Betis Siviglia con uno storico trionfo al Villamarin e aver fatto tremare l’Arsenal vincendo l’andata per 3-1 e perdendo ad Emirates nel finale per 3-0. Infine il trionfo in Coppa è la ciliegina sulla torta di due anni ad altissimi livelli col ritorno in Europa dopo 7 anni e il miglior risultato in classifica dal 2007. Più rivincita che vittorie per diversi elementi come M’baye Niang, Clement Grenier ma soprattutto Hatem Ben Arfa: il saluto finale durante la premiazione con Nasser Al Khelaifi è significativo.
Il PSG gioca con una formazione tutto sommato competitiva e dopo una ventina di minuti è già sul 2-0: apre le marcature un siluro di Dani Alves sugli sviluppi di un corner, seguito da un pallonetto di Neymar in contropiede. La partita si addormenta ma i bretoni non demordono e in chiusura di primo tempo accorciano grazie ad un goffissimo intervento di Kimpembe su cross di Hamari Traore. Nella ripresa l’intensità dei rossoneri si alza e intorno al sessantesimo arriva il pareggio con Edson Mexer di testa su corner battuto da Grenier. I parigini s’innervosiscono molto e provano ad alzare il ritmo, senza ottenere i risultati sperati. I cambi non smuovono moltissimo e nel finale viene addirittura espulso Mbappè per una mossa di Taekwondo su Da Silva, dopo che il suo compagno Lea Siliki non era stato da meno nei confronti di Neymar. Nervi tesi che si riversano nei rigori: Christopher Nkunku, entrato ad un minuto dalla fine dei supplementari, manda alto il sesto rigore della serie dopo una serie di realizzazioni abbastanza semplici, con i due portieri Koubek e Areola sistematicamente spiazzati. Errore fatale che scatena la festa dei numerosi tifosi accorsi dalla Bretagna nonché dei ragazzi stessi di Stéphan, artefici di una vera e propria impresa. Saranno ore calde in casa PSG: la fortuna ha voltato le spalle nel momento decisivo, ma è sicuramente significativo la flessione rispetto agli altri anni. Gli ingenti investimenti non bastano per l’Europa e ora neppure per fare sistematicamente l’en Plein. Al di là del mercato, urge maggiore pragmatismo per provare finalmente a fare lo scatto decisivo. Thomas Tuchel sarà ancora il prescelto? lo scopriremo nelle prossime settimane.
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