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Cosa rappresenta il 20, il numero atomico del Calcio

Gli ultimi botti di Capodanno hanno appena scacciato lo scorso decennio: il 10, il numero simbolico del calcio, ha fatto posto al 20, il numero atomico del Calcio. Dallo sport alla chimica, viaggio tra mondi distanti che trovano il loro legame nella nuova decade.

Il 20 come significato della connessione, del passaggio da un mondo a un altro, ma anche significato di festa, come ci suggerisce la smorfia che ci ha accompagnato nelle tombolate di questi giorni. E festa sia allora, nel nome di un numero spesso poco considerato, ma pur sempre affascinante.

Il 20 nel calcio è stato tante cose: principalmente è un doppio 10, la maglia che si dà al fantasista della squadra che ha trovato occupato il numero più ambito. La prima immagine a cui si pensa solitamente è quella di Francesco Totti a Euro 2000, il suo miglior torneo in Nazionale, col 20 sulle spalle mentre fa il cucchiaio a Van der Sar, mentre Del Piero vestiva quella 10 che gli avrebbe lasciato poi già dal Mondiale successivo.

Ma questa è solo la prima immagine superficiale, perché se si approfondisce la storia di questa maglia, allora i ricordi portano anche ad altre immagini meravigliose del calcio. Il 20 è il numero dei grandi centravanti dell’Italia, da Boninsegna a Messico ’70 a Paolo Rossi a Spagna ’82, simboli di un’età gloriosa dello sport azzurro.

In ambito internazionale invece il 20 è stato il numero di Solskjaer, nel gol più importante della sua carriera. Forse la finale di Champions più pazza di sempre assieme a quella di Istanbul, decisa da due gol nel recupero, con quello decisivo messo a segno proprio dall’attuale allenatore del Manchester United al Camp Nou contro il Bayern nella Champions del 1999, l’anno che avrebbe lasciato poi posto al 20 nelle date del nuovo millennio.

Un numero che ha significato anche tante altre cose: l’adattabilità e il sacrificio di Sergi Roberto, diventato titolare tra lo scetticismo generale e anche eroe di una delle notti più belle delle ultime Champions, o del talento mai espresso del tutto, come nel caso del Chino Recoba.

Tanti sono i numeri 20 attuali di grandi prosettive, da Alli a Bernardo Silva, con la speranza che anche Asensio possa finalmente tornare in campo. Nello scorso secolo gli anni ’20 sono stati quelli del nuovo inizio: dei primi campionati a girone unico in Italia e Spagna, delle Olimpiadi che portarono al primo Mondiale.

E allora, tra possibili nuovi campioni, storie e tornei, vi auguriamo un felicissimo 2020 all’insegna del gioco del calcio in tutto il mondo.

simonegamberini

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