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Cosa ha portato all’esonero di Frank Lampard

La vittoria di ieri pomeriggio in FA Cup contro il modesto Luton Town non è bastata a Frank Lampard per evitare l’esonero, comunicato questa mattina dai canali ufficiali del Chelsea.

Una scelta, quella di separarsi dalla sua bandiera, che si legge non essere stata presa a cuor leggero dalla dirigenza del club londinese che ha però sottolineato come “sia necessario un cambiamento per dare alla squadra il tempo di migliorare le prestazioni e i risultati di questa stagione.”

L’attuale posizione in classifica, il nono posto (a -5 dal quarto posto conquistato l’anno scorso, oggi occupato dal Liverpool), è senza dubbio uno dei principali motivi che hanno spinto Roman Abramovich verso l’esonero del suo allenatore. Un piazzamento, questo, già di per sé inaccettabile per le ambizioni e le potenzialità di un club come il Chelsea e men che meno dopo l’onerosa campagna acquisti di questa estate.

Sono stati infatti oltre 200 i milioni spesi per portare a Londra, in ordine d’arrivo: Werner, Ziyech, Chilwell, Thiago Silva e Havertz. Una serie di innesti di grande spessore che si pensava dovessero far fare il salto di qualità al Chelsea per portarlo, quantomeno, a competere con tutte le altre big del calcio inglese; cosa che, almeno per il momento, non è avvenuta.

Anche questo ha inevitabilmente contribuito all’esonero di Lampard, reo di non aver saputo sfruttare al meglio i nuovi acquisti, in particolar modo i due tedeschi, Timo Werner e Havertz, protagonisti per adesso di una stagione parecchio deludente: il primo nelle ultime 16 partite ha segnato appena 1 gol (contro il Morecambe, club di League Two) e il secondo ha giocato solo 11 partite in Premier da titolare, con 1 gol e 2 assist.

Non a caso, per provare a valorizzare i due giovani tedeschi è stato scelto come allenatore un loro connazionale, l’ex PSG, Tuchel. Un profilo che, anche a riprova della già non grandissima fiducia riposta da Abramovich in Lampard, era stato sondato l’estate scorsa.

Una separazione, per il Chelsea, a questo punto quasi obbligata da Frank Lampard che come se non bastasse, da ciò che filtra da indiscrezioni, pare abbia avuto anche screzi con la squadra e con un’altra leggenda del club, Petr Cech, attuale consulente tecnico del Club.

Sebbene un esonero non sia mai facile da digerire, soprattutto il primo della propria carriera, Lampard può consolarsi e guardare con ottimismo al proseguimento della sua avventura in panchina pensando ai tanti tecnici che in quel di Londra hanno subito la sua stessa sorte, per citarne giusto un paio: Jose Mourinho, Rafa Benitez, Carlo Ancelotti.

 

Alessio Brucoli

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