La squadra che più di tutte ha fatto innamorare e sognare i tifosi di tutto il mondo, è stata eliminata ai quarti di finale contro la Francia. Stiamo parlando dell’Islanda, la meravigliosa formazione della nazione sperduta a nord del continente.
Resteranno molte immagini nei nostri cuori. Prima di elencarle e commentarle, facciamo qualche passo indietro, torniamo al 6 settembre 2015. E’ la data della prima qualificazione storica ad un europeo. Nel gruppo A pre Euro2016, l’Islanda è passata come seconda classificata. Solo la Repubblica Ceca ha fatto 2 punti in più, 22 in 10 partite. La Turchia è stata la terza classificata, mentre Olanda, Kazakistan e Lettonia sono state eliminate.
Abbiamo detto precedentemente che sono molti i ricordi che ci accompagneranno in futuro. Ognuno può averne di personali, ma alcuni sono scolpite nella storia del calcio e non solo.
Le rimesse lunghe. Nettamente una delle armi migliori della fase offensiva di questa squadra, insolita e originale però è dire poco davvero. Hanno fatto più volte gol usando la rimessa a catapulta del capitano. A proposito di capitano, come non citare la barba di Gunnarsson. Vero e proprio idolo del web, il barbuto è il condottiero di un intero popolo. Altro punto della lista, è ovviamente, l’esordio all’europeo del 37enne Eiður Guðjohnsen. L’ex Chelsea e Barcellona tra le tante, è stato il simbolo del calcio islandese per anni. Il giocatore che i bambini sognavano di diventare (quelli che non giocano a pallamano, primo sport nazionale), l’unico grande campione. Giusto, doveroso, ma non regalato il suo esordio, infatti contro l’Ungheria quasi faceva gol all’ultimo secondo. Il 99.8% di share registrato nel match, contro l’Inghilterra, ha fatto giustamente scalpore. Ma fermandoci un attimo a pensare, chi in Islanda non avrebbe visto quella partita? E’ stato un evento di portata inimaginabile e che appieno non possiamo capire. Il telecronista esaltato è stato un altro dei momenti topici della manifestazione. Ecco il video:
Il commentatore emozionato per le imprese della selezione islandese, non è nulla in confronto a tutti i tifosi che sono andati in Francia. Colorati, increduli, stupiti, orgogliosi, ma soprattutto accalorati, che per una delle nazioni più fredde al mondo, è tutto dire. Il tifo e la squadra hanno la loro sublimazione nel geyser sound o Huh dance. Già diventata virale, l’esempio è questo sito, PROVARE PER CREDERE: http://interaktiv.morgenpost.de/huh/
Ecco la scena che ha emozionato tutti i tifosi davanti al teleschermo:
Ogni volta che si rivede questo video, si capisce quanto lo spirito di gruppo sia potente. L’affiatemento e la leggerezza, classica di chi sa che sta vivendo un sogno. Leggerezza che si nota nelle tifose che prendono d’assalto il giornalista di SkySport, Angelo Mangiante. Qui le immagini dell’accaduto:
I 321.857 abitanti di quest’isola incantevole, piena di geyser, vulcani e neve, hanno sostenuto fino in fondo questi ragazzi. Lo ha fatto anche uno sponsor, che ha dedicato questo spot EPICO!!! Cliccare play a una pubblicità. non sarà mai tanto soddisfacente.
0:00–0:11 Ríkhardur Jónsson e i suoi fratelli che giocano alla spiaggia di Akranes, nel 1940. Dopo sarebbero diventati i primi tre fratelli a giocare insieme per una nazionale. 0:11–0:21 Albert Guðmundsson firma per l’Arsenal FC nel 1946. Più tardi, avrebbe giocato anche per il Milan e sarebbe diventato un politico in Islanda, ministro delle finanze e dell’industria. Candidato a primo ministro e buisenessman di successo. 0:21–0:29 Costruzione del Hallgrímskirkjan in Reykjavík negli anni ’60. Il ragazzo che si gioca per strada è Atli Eðvaldsson, ex ct della nazionale. 0:29–0:46 L’eruzione del Vestmannaeyjar Eldfell nel 1973. Città natale di Ásgeir Sigurvinsson, che salva i suoi scarpini da calcio, prima che la sua casa fossere sommersa dalla lava. Nel 1984,andrà poi a giocare in Germania. Con lo Stoccarda vincerà bundesliga e premio di miglior giocatore dell’anno. 0:46–0:59 Il Metà-Estoniano Atli Eðvaldsson e i suoi compagni superano i confini sovietici nel 1987. Mentre nel 1986 e 1989, l’Islanda pareggia 3 volte in 4 match contro la superpoteva sovietica. 0:59–1:05 Sconfitta in casa per 0-6 contro la Germania. 1:06 Islanda-Germania qualificazioni, 2003. Risultato finale, un incredibile 0-0. 1:07–1:11 Eyjólfur Sverrisson segna allo Stade de France nel 1999.
“Hanno entrambe la maglia blu e forse le cose in comune finiscono qui” cit Riccardo Trevisani. Queste le parole usate per l’intro di Francia-Islanda, dal giornalista di SkySport, ma ha torto! Entrambe hanno grande orgoglio patriottico e soprattutto hanno ambedue una grande nazionale di calcio. Alla prossima Islanda, il saluto non può che essere un arrivederci, anzi, meglio salutarsi alla loro maniera… HUH, HUH, HUH!!!
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