La Roma perde in casa del Milan e lascia, come spesso le è accaduto negli ultimi anni, con largo anticipo la Coppa Italia una competizione su cui la squadra di Ranieri aveva puntato una quota abbastanza forte. Scommessa persa male: 1-3 abbastanza netto, quello maturato al “Meazza” che lascia poco spazio alle recriminazioni: la forbice con i rossoneri, allo status quo, è troppo ampia e il mercato l’ha ulteriormente dilatata.
Quella maturata a Milano è stata una sconfitta soprattutto tecnica e per certi versi maggiormente dolorosa. Contro il Milan è emersa una differenza qualitativa, più che organizzativa, assai pesante. Nell’arco di una sfida con la possibilità di operare cinque sostituzioni sui 90’, il peso specifico dei calciatori rossoneri ha scavato un solco incolmabile per una Roma insufficiente in tutti i reparti. Anche perché il mercato giallorosso ha lasciato in eredità poco o nulla e non ha spostato di una virgola la qualità media abbassata da alcuni giocatori francamente impresentabili a certi livelli sia a livello individuale, sia nell’incapacità di legarsi con la squadra.
Le sostituzioni operate dalle due squadre fotografano una realtà quasi desolante. Il Milan si è presentato con Walker, Sottil, Joao Felix, Gimenez. Abbastanza carte in tavola per far saltare agevolmente il banco. Se nella Roma l’attaccante titolare è Shomurodov c’è evidentemente qualche problema e stupisce chi si stupisce nel chiedersi se in uno scontro diretto con il Milan questa squadra possa prendere tre gol.
Le prospettive per il futuro si sono ridotte di un terzo. La Roma adesso deve inseguire un piazzamento in Europa attraverso il campionato in attesa di tornare a misurarsi in EL. Il calendario, regala un percorso teoricamente in discesa che potrebbe portare in eredità un filotto importante. Si incrocia, tuttavia, anche con i play off contro il Porto e l’eventuale proseguimento del cammino in Europa League. Resta da capire quali saranno le scelte del tecnico romano che sinora ha palesemente puntato sulle coppe, come testimonia l’undici sceso in campo con il Napoli e quello che ha iniziato la sfida di San Siro.
Ranieri ha sicuramente l’esperienza necessaria per dosare forze e uomini ma c’è la sensazione che non abbia un ventaglio di scelte così ampio da permettergli di trovare continuità di rendimento e risultati in entrambe le competizioni. Il campo, sinora, ha raccontato che quando l’asticella si alza, al netto che si giochi in casa o in trasferta, la Roma inizia a soffrire.
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