Un Flamengo opportunista e sornione suggella il successo conquistato in quel dell’Estádio da Gávea all’andata e conquista la finale contro l’Independiente.
Sarà quindi ancora tra una squadra argentina e una carioca la finale della Copa Sudamericana, al pari di quanto accaduto nelle scorse ore in Libertadores.
Decisiva la doppietta del non ancora troppo espresso talento Felipe Vizeu, ventenne che bene aveva fatto parlare di sé nel Sudamericano Under 20 dell’anno scorso.
Attaccante moderno e completo che associa capacità di finalizzazione ad un’ottima tecnica di base, aveva un po’ sofferto la deludente stagione del Rubronegro nei mesi scorsi. Le ultime settimane, però, avevano visto Rueda dargli fiducia, ripagata da una crescita nelle prestazioni (meno a livello realizzativo a dir il vero) del ragazzo.
In uno dei momenti cruciali della stagione, tuttavia, Vizeu ha risposto presente.
Peccato per i padroni di casa, che ci hanno provato in tutti i modi, producendo un vero e proprio forcing in alcuni momenti della gara.
Il maggior tasso tecnico e la serata ispirata del talentino rossonero hanno fatto la differenza.
Ora i ragazzi di Rueda sono attesi dalla finalissima contro il Rojo, con tanto di onere e onore di favoriti nell’ambito di questa doppia sfida tutta da seguire.
– La gara Il primo tempo vede lo Junior attaccare sulle ali delle entusiasmo, sostenuto dal Meléndez che con trasporto incita i propri beniamini a spingersi verso la porta di Cèsar.
I risultati degli attacchi, tuttavia, non sono totalmente efficaci, se si esclude la grande azione in velocità di Chara al 33’: l’esterno nel giro della Nazionale colombiana sprinta partendo da fermo e calcia in diagonale in modo un po’ approssimativo. Per non saper né leggere né scrivere Para mette in corner e mette la parola fine sull’azione.
Il Flamengo in quella fase della gara aveva iniziato ad uscire dal guscio, sfruttando la verve di Everton Ribeiro e del ventenne Paquetà, da tenere d’occhio, sulle corsie.
Proprio un cross di quest’ultimo imbecca al 38’ il coetaneo Felipe Vizieu, ma la sua deviazione viene neutralizzata dall’intervento con i piedi di Viera.
La ripresa inizia con l’inserimento tra le fila dello Junior Baranquilla di Ovelar, punta centrale che Comesana preferisce alle qualità tecniche di Mier sulla trequarti, anche per permettere a Gutierrez di svariare maggiormente su tutto il fronte offensivo.
A dover essere sinceri i padroni di casa il gol potrebbero meritarlo anche, se non altro per la personalità con cui impostano il gioco. Al 50 l’uomo di maggior fama e talento in forza ai colombiani, lo stesso Teofilo Gutierrez, si libera di un difensore con un dribbling e scuote la difesa avversaria con un tiro-cross che i compagni non raccolgono di poco.
Sul ribaltamento di fronte, però, si scatena Felipe Vizeu. Il talento grezzo del Mengão parte in progressione grazie ad un’azione di ripartenza e riesce a trascinarsi fino al limite dell’area, battendo poi Viera tramite un sinistro che si va a esaurire alle spalle dello stesso estremo difensore ex Villareal.
I rojiblancos provano a rialzarsi, nella speranza di trovare i due gol che li condurrebbero ai supplementari. In tre circostanze i colombiani chiedono il rigore, ma il cileno Tobar Vargas sembra non volerci sentire, nemmeno quando un ancata di Cuellar ostacola la corsa di un lanciatissimo Teo Gutierrez
Che la serata non sia delle migliori per i locali lo si vede al 70’, quando le conclusioni da ottima posizione di Murillo prima e di Luis Diaz poi respinte sono provvidenziali interventi dei rossoneri.
Un grande Cèsar chiude una manciata di minuti dopo lo specchio della porta al Triofilo Gutierrez, ma è solo il preludio alla prodezza finale del guardiano dei pali della formazione brasiliana.
All’89’, infatti, César chiude le speranze di conquista della finale al Tiburon, respingendo un dubbio penalty concesso per un fallo ai danni del neontrato Barrera. Non buona, nell’occasione, l’esecuzione di Chara.
Nel recupero è ancora Vizeu a fissare definitivamente il punteggio sullo 0-2: l’azione nasce da una battuta veloce sugli sviluppi di una punizione, con il terzino Rodinei bravissimo a sprintare sulla destra e poi a invitare a nozze a centro area il giovane bomber rossonero.
Troppo distratta, nella circostanza, la retroguardia colombiana.