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Copa Libertadores, il ritrovato Grêmio fa visita al Guarani

Dopo aver chiuso il campionato nazionale di Apertura al quarto posto, il Guarani ha iniziato in chiaroscuro la seconda fase, raccogliendo soltanto otto punti in sette partite, con cinque gol segnati e altrettanti subiti.
In Libertadores i paraguagi sono partiti dai preliminari, dove hanno eliminato i boliviani del San José e il Corinthians. I precedenti stagionali con le brasiliane non finiscono qui, dato che nel girone hanno dovuto affrontare il Palmeiras, raccogliendo solo un punto in due partite, mentre hanno vinto le altre quattro contro Club Bolívar e Tigre.

Stanotte dovrebbero schierare un 4-3-3 in cui Fernando Fernández, girovago dell’America Latina, potrebbe essere preferito come centravanti al più esperto Raúl Bobadilla, miglior marcatore stagionale con 12 gol ma rientrato in gruppo da pochi giorni a causa di un infortunio.
Tra i giovani meritano particolare attenzione Jorge Morel e Rodney Redes. Il primo, classe ‘98, ha recentemente esordito con la nazionale Albirroja; solitamente viene schierato come mediano, in un centrocampo a due o a tre, fungendo da primo riferimento per il palleggio grazie alla sua precisione nei passaggi, anche a lunga distanza. Una struttura fisica importante lo rende solido nei contrasti, e quando si spinge in avanti prova spesso il tiro dalla distanza, con buona pericolosità.

Redes ha 20 anni e gioca come esterno d’attacco; è destro  ma se la cava discretamente col piede debole ed è stato schierato su entrambe le fasce.
Ha un buon primo controllo, è brevilineo, veloce e cerca spesso il dribbling; stasera dovrebbe partire dalla panchina, ma il suo eventuale ingresso potrebbe creare qualche grattacapo ai macchinosi difensori avversari.

Dopo aver trascorso mesi difficili – fino a mettere in dubbio la permanenza del totem Renato Portaluppi, in sella dal 2016 – il Grêmio si è gradualmente ripreso, è ancora in corsa su tre fronti e imbattuto da 12 partite ufficiali.

Il cammino nella fase a gironi non è stato semplice, anche perché il sorteggio ha riservato avversari ostici come Universidad Católica, América de Cali e soprattutto gli arcirivali cittadini dell’Internacional; all’andata è stato 0-0 con più espulsi (8 nella maxi-rissa finale) che tiri in porta (6), mentre il ritorno è stato deciso da un gol di Pepê, decisivo a conti fatti per il primo posto davanti proprio ai cugini.

Pepê è stato il protagonista principale anche in campionato, raccogliendo sorprendentemente bene la pesante eredità di Éverton “Cebolinha” e trascinando la squadra anche nei momenti più difficili, con 7 gol e 3 assist nel Brasileirão.
La vera svolta però è arrivata con il ritorno a pieno regime di Jean Pyerre, elegante centrocampista che a 23 anni sembra finalmente aver fatto il salto di qualità garantendo una presenza costante nella partita, che impreziosisce con giocate di altissima qualità tecnica.

Senza l’infortunato Maicon, da anni l’equilibratore del centrocampo di Renato, al fianco del chiacchierato Matheus Henrique – ribattezzato “nuovo Arthur” e seguito da squadre importanti -, al più esperto Lucas Silva dovrebbe essere preferito il classe ‘98 Darlan, altro eccellente palleggiatore.
In difesa l’assenza del lungodegente centrale Walter Kannemann ci impedirà di rivedere la storica coppia con il capitano Pedro Geromel, fattore-chiave nella vittoria finale del 2017, mentre davanti mancherà la fantasia di Alisson, che sarà sostituito dal più alto e dinoccolato Luiz Fernando, meno creativo e continuo ma più presente in area di rigore e potenzialmente devastante quando parte in dribbling col suo caratteristico passo dinoccolato.

Quindi cosa aspettarsi dalla partita? Il Grêmio, per le caratteristiche del suo centrocampo, dominerà il possesso e probabilmente vedremo il Guarani con un assetto fortemente difensivo, cercando di ripartire ma con la priorità di non subire gol in casa. I brasiliani per mesi hanno faticato terribilmente ad attaccare difese schierate, ma con la ritrovata fluidità delle ultime settimane si presentano alla partita con il netto favore del pronostico.

Matthias Galbiati

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