I primi 90’ della semifinale tutta argentina di Copa Libertadores hanno un primo vincitore: è il River Plate che è stato capace di infuocare il Monumental grazie ad un successo misura che sembra aprire importanti spiragli per la qualificazione alla finale della madre di tutte le coppe.
Ordinate e attente entrambe le squadre ma con prospettive decisamente differenti: il River fa la partita, è attento a non scoprirsi ma utilizza il fosforo del centrocampo per mettere in moto un attacco dinamico e frizzante; il Lanus invece tende a pensare nell’ottica dei 180’ e a come sfruttare il fattore campo nella gara di ritorno e per questo rinuncia al suo calcio spettacolare per offire un calcio più conservativo.
Con questa trama è chiaro che finché il risultato non si sblocca la partita si gioca in una metà campo senza particolari squilli e a meno di clamorosi colpi che non arrivano dai piedi del Pity Martinez o di Nacho Scocco, la gara è destinata a mantenere l’equilibrio. E così è per tutto il primo tempo in cui il Lanus si vede solo con qualche accelerazione del Laucha Acosta e il River si illumina in brevi lampi del suo attaccante più rappresentativo ma senza pungere.
L’andazzo sembra non cambiare anche nella ripresa anche se il baricentro granate si abbassa vertiginosamente e i piedi educati dei millionarios cominciano a prendere maggiore confidenza con la porta soprattutto dopo l’uscita di uno spento Nacho Fernandez, colui che invece di solito fa girare la squadra.
La gara bloccata può trovare la sua volta solo in un episodio. No, non è il turno del VAR, alla prima volta in Copa Libertadores ma mai chiamato in causa nell’arco dei 90’; e non è nemmeno il turno di Pinola che il suo episodio se lo costruisce ma spara un destro in partenza senza pretese sulla base del palo. Non c’è bisogno di cercare troppo in fondo, l’uomo di questa Copa Libertadores è Nacho Scocco: l’ex Newell’s dopo aver scritto la storia con la prima cinquina messa a segno nella storia di questa competizione in fase ad eliminazione diretta ha ancora la capacità di essere decisivo e sulla respinta tutt’altro che perfetta di Andrada è il più lesto ad avventarsi sul pallone e a scagliarlo in gol a porta vuota.
Un tripudio al Monumentale per omaggiare un River che convince. Nel finale il Lanus evita di scoprirsi e sembra accettare la sconfitta: forse Almiron ha grandi piani per la gara di ritorno e ha voluto limitare i danni in questa uscita nello stadio di Nuñez. La rimonta è ancora possibile e alla Fortaleza sarà una partita totalmente diversa e sicuramente non così bloccata: intanto però il primo vantaggio se lo prende il River che sogna la seconda finale in due anni.