
Antonio Conte Napoli Immagine | Ansa
Il Napoli non va oltre il pareggio a Bologna. 1-1 al “ Dall’Ara” che lascia tutto invariato in termini di classifica, seppur con una partita in meno da giocare. Gli azzurri di Antonio Conte rimangono a -3 a 630’ dalla fine di un campionato che offre, almeno sulla carta, prospettive interessanti.
Conte e il problema dei secondi tempi
La partita giocata a Bologna accende i riflettori sul problema dei secondi tempi: al netto del risultato, il Napoli conferma la difficoltà di giocare una partita intera. Nel girone di ritorno, ci è riuscito solo contro Inter e Juventus. Tanti, poi, i punti persi nella ripresa. Qualcosa del genere, sebbene in modi diversi è successo con Lazio, Roma, Milan e Como. La sensazione è che diversi uomini, soprattutto in mezzo al campo, siano in difficoltà fisica. Il calo si fa sentire specialmente contro un avversario come il Bologna, che gioca un calcio intenso e coraggioso quanto basta per mettere alle corde gli azzurri. Ecco perché, tutto sommato, il punto maturato in Emilia pesa tantissimo sull’economia del campionato anche perché il Napoli chiude con quattro punti il tappone dolomitico con Milan e Bologna e adesso la strada si fa in discesa.
Le prospettive: Napoli ancora a -3 ma non è finita
Restare a -3 dall’Inter sciupando ancora una volta la possibilità di accorciare sensibilmente le distanze può generare una legittima delusione, ma il rovescio della medaglia è incoraggiante. Al Napoli restano da giocare sette partite tutte alla portata, contro avversari in lotta per la salvezza oppure incrociando squadre che hanno poco o nulla da chiedere al campionato. Ci sono dunque tutte le premesse per infilare un filotto di vittorie consecutive che potrebbero garantire il sorpasso sul rettilineo finale. Del resto, anche l’Inter ha qualche problema fisico e stenta almeno quanto il Napoli.
Il calendario dà una mano: aprile decisivo
A parità di condizioni in campionato, tutta la differenza del mondo sarà determinata dagli impegni infrasettimanali. L’Inter ha un calendario fittissimo e un mese particolarmente duro: doppia sfida con il Bayern Monaco, semifinale di ritorno senza un domani contro il Milan in Coppa Italia, Bologna e Roma in campionato e una possibile semifinale di Champions e finale in Coppa. Abbastanza per mettere in difficoltà una squadra che ha una rosa improvvisamente corta per reggere su tre competizioni. Nello stesso arco di tempo il Napoli dovrà affrontare Empoli, Monza, Torino, Lecce, Genoa e Parma. Non credere allo scudetto sarebbe delittuoso.