Calcio estero

Conference League, la Fiorentina gioca la finale quasi in casa

La Fiorentina ci riprova. La Viola di Vincenzo Italiano, per la seconda volta consecutiva in finale, si giocherà la Conference League ad Atene, città dell’Olympiakos che solo in teoria giocherà la sfida decisiva da padrona di casa. Anzi, paradossalmente la squadra italiana potrebbe giovarsi del tifo degli altri due terzi della capitale greca. I tifosi di Aek Atene e Panathinaikos sono pronti a schierarsi, per una sera, dalla parte della Fiorentina pur di non vedere vincere gli odiati rivali.

L’AEK, rivale sportiva e politica dell’Olympiakos

L’Olympiakos si sentirà lontano da casa come e forse anche più della Fiorentina. La finale di Conference League si gioca nello stadio “Agia Sophia”, oggi OPAP Arena. L’impianto, costruito nel sobborgo di Nea Filadelfia, è la casa dell’AEK Atene, niente di più distante, calcisticamente e ideologicamente, dalla finalista che contenderà il trofeo alla Viola. La rivalità fra AEK e Olympiakos affonda le radici nella politica e si è esacerbata negli ultimi anni, quando Atene, come tutta la Grecia, ha vissuto anni complicati sull’orlo della povertà. In un contesto sociale particolarmente caldo, le curve delle squadre di calcio si sono trasformate prima in un raccoglitore e poi in uno sfogatoio sociale popolandosi delle frange più estremiste. La destra vicina al partito “Alba Dorata” ha sposato la causa dell’Olympiakos che nell’agglomerato del Pireo, raggiunge i propri picchi elettorali. La Sinistra Radicale, invece, si lega all’AEK Atene. Due mondi inconciliabili che, quando vengono a contatto, in occasione dei derby, spesso generano forme esasperate di violenza.

C’è anche il Panathinaikos: si temono incidenti

Immagine | Epa

Ad Atene non si vive di solo Olympiacos e AEK. C’è, eccome, anche la tifoseria del Panathinaikos, con simpatie di destra ma che comunque mette da parte la politica quando ha di fronte la squadra del Pireo. Non a caso, il derby, a quelle latitudini, è definito la madre di tutte le battaglie. Più che la politica, a separare le due tifoserie è la profonda differenza di estrazione di classe sociale. I tifosi del Panathinaikos rivendicano l’appartenenza all’oligarchia nonché l’essere depositari dell’immensa tradizione della capitale greca e non hanno grande considerazione dei “portuali”. Gli ultimi scontri risalgono a pochi giorni fa in occasione della Final Four di Eurolega a Berlino. Ecco perché l’attenzione è rivolta a chi sta procedendo all’acquisto dei biglietti. Ecco perché  il centro della città sarà blindato. C’è la sensazione, suffragata peraltro da numerosi precedenti, che qualsiasi tipo di risultato si generi dalla sfida della OPAP Arena possa trasformarsi una scintilla in grado di far esplodere disordini.

Pasquale Luigi Pellicone

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