Il terzo posto della Confederations Cup è del Portogallo: il Messico viene sconfitto ai tempi supplementari dopo aver assaporato l’idea della vittoria. E’ infatti un gol di Pepe al 90′ che prolunga la sfida alla mezzora aggiuntiva dove Adrien Silva troverà il rigore decisivo del 2-1.
Portogallo, la finale di consolazione
Per il Portogallo il terzo posto ha davvero il sapore della consolazione. La manifestazione che poteva elevare la nazionale lusitana ad un livello ancora più alto dopo la vittoria ad Euro 2016 di un anno fa non ha avuto gli effetti desiderati soprattutto se si metteva in conto che il livello delle avversarie rendeva il cammino verso il successo finale tutt’altro che proibitivo.
Terzo posto acciuffato per un pelo. Un ennesimo rigore sbagliato dopo i tre errori consecutivi dal dischetto contro il Cile in semifinale sembrava essere un nuovo presagio di sventura ma in qualche modo la squadra di Renato Santos si è salvata. Strano, perché dopo il goffo autogol di Neto il Messico aveva in pugno la partita: migliori le giocate, più fluido il gioco anche se per essere corretti le migliori occasioni sono capitate dalle parti di Ochoa e non di Rui Patricio.
Il penalty fallito da André Silva e l’autorete non hanno distrutto tutto: al 90′ c’è stata la zampata di pepe che segna come se fosse un centravanti e regala alla sua nazionale un’altra mezzora di Confederatios Cup. In quella mezzora esce fuori un buon Portogallo capace prima di conquistarsi un secondo rigore, stavolta trasformato dal Silva giusto (Adrien, almeno per i tiri dagli undici metri) e poi a difendere quel prezioso 2-1 fino a portarlo al 120′ anche grazie ai guanti di Rui Patricio.
Terzo posto come detto consolatorio perché non esalta una nazionale che cercava un trampolino di lancio in ottica Mondiale. In questa competizione il Portogallo non è mai sembrato una nazionale superiore alle altre e l’assenza dalla finale lo dimostra. Stasera si attende il responso finale del torneo con Cile-Germania.