Uno degli aspetti più rilevanti del lavoro di Conceiçao è stato il cambio di modulo. L’ex tecnico del Porto ha abbandonato il 4-2-3-1, che non aveva portato i risultati sperati sotto la guida di Paulo Fonseca, introducendo invece un più offensivo 4-3-3
Sergio Conceiçao ha compiuto un autentico miracolo calcistico in soli otto giorni, trasformando il Milan in una squadra vincente e portandola a conquistare la Supercoppa italiana. Questa impresa è ancor più sorprendente se si considera che l’allenatore portoghese ha assunto la guida della squadra in un momento delicato della stagione. La sua capacità di adattarsi rapidamente e di implementare cambiamenti significativi ha avuto un impatto diretto sulle prestazioni della squadra, portandola a superare due avversari storici come Juventus e Inter.
Un cambio di modulo audace
Uno degli aspetti più rilevanti del lavoro di Conceiçao è stato il cambio di modulo. L’ex tecnico del Porto ha abbandonato il 4-2-3-1, che non aveva portato i risultati sperati sotto la guida di Paulo Fonseca, introducendo invece un più offensivo 4-3-3. Questo nuovo assetto ha permesso al Milan di esprimere una maggiore aggressività in fase difensiva. La squadra ha iniziato a pressare alto, mettendo in difficoltà la costruzione del gioco avversario, specialmente contro l’Inter, nota per la sua abilità nel possesso palla.
L’approccio del Milan, ora più proattivo, ha causato non pochi problemi ai bianconeri e ai nerazzurri, costringendoli a lottare per mantenere il controllo della partita. La fase difensiva, concepita con un 5-2-3 in fase di non possesso, ha permesso ai rossoneri di tenere in scacco gli attaccanti avversari, creando una solida struttura difensiva che ha saputo adattarsi alle diverse situazioni di gioco.
Il ruolo cruciale di Jimenez
Un altro elemento chiave nel piano di Conceiçao è stato il ruolo di Jimenez. L’attaccante spagnolo, schierato come esterno alto nel tridente offensivo, ha dimostrato di essere fondamentale non solo in fase offensiva ma anche in quella difensiva. La sua capacità di tornare rapidamente in fase di non possesso ha permesso al Milan di trasformare la sua formazione, aggiungendo un quinto difensore e creando una linea di difesa più robusta.
Questo tipo di adattamento ha permesso al Milan di mantenere un equilibrio tra attacco e difesa, rendendo la squadra versatile e pronta a rispondere alle diverse dinamiche delle partite. Conceiçao ha saputo utilizzare Jimenez in modo intelligente, sfruttando le sue doti atletiche e la sua abilità nel recupero palla.
La gestione dei cambi
Uno dei punti di forza di Conceiçao si è rivelato essere la sua capacità di effettuare cambi strategici durante le partite. Durante le sfide contro Juventus e Inter, l’allenatore ha dimostrato una lettura del gioco acuta, intervenendo al momento giusto con sostituzioni che hanno cambiato il corso delle partite. La scelta di inserire Rafa Leao nella finale ha rappresentato un esempio lampante di come le intuizioni dell’allenatore possano influenzare positivamente il risultato finale.
Conceição ha saputo attingere alle risorse disponibili in panchina, creando una squadra capace di reagire e adattarsi alle circostanze in tempo reale. Questo ha permesso al Milan di non solo mantenere un alto livello di competitività, ma anche di mettere in mostra una freschezza e un’energia che erano mancate in precedenza.
Un futuro promettente
Il Milan sembra aver trovato una nuova identità sotto la guida di Sergio Conceiçao. Le sue decisioni strategiche, l’approccio audace e la capacità di adattamento hanno già portato a risultati tangibili. La sfida per il tecnico sarà ora quella di consolidare queste basi e lavorare su come migliorare ulteriormente la squadra, affinché possa affrontare al meglio le prossime sfide della stagione. Con una coppa già in tasca e un gruppo motivato, il futuro sembra promettente per il Milan di Conceiçao.