Nella bellissima era calcistica di portieri che sta vivendo la Liga non poteva non rispondere presente all’appello la grande tradizione basca: è una delle culture più rappresentate tra i pali della storia del calcio spagnolo, tanto che il giocatore con più presenze in assoluto nella Liga (622) è Andoni Zubizarreta. A dare continuità a questa dinastia adesso tocca a Unai Simón, il successore di Kepa all’Athletic Bilbao.
La sua qualità è sempre stata fuori discussione ed è forse anche per questo motivo che a San Mamés non si sono precipitati sul mercato dei portieri, che in salsa basca offre validissime alternative come Aitor Fernández, dopo la cessione record al Chelsea. Questa però è la stagione della vera consacrazione di Unai, un portiere dagli enormi riflessi che una volta aggiunta massa muscolare al suo fisico è diventato un maestro nel coprire la porta.
Ci sono alcune giocate sue tra i pali che sono davvero impressionanti e rendono l’idea di quanto questo portiere possa diventare un vero big della realtà spagnola: nell’ultimo incontro con il Betis, durante l’azione che ha portato al rigore poi sbagliato da Canales, è riuscito a parare un pallone destinato a entrare pur stando di spalle, con una manata felina a evitare che il pallone varcasse la linea. Si tratta di un esempio isolato perché è il più recente, ma tutta la stagione è stata caratterizzata da grandissimi interventi.
Insomma l’Athletic ha un vero big tra i pali, ma nel complesso di un campionato che ha grande competitività ai piani alti, come si colloca tra i portieri che giocano in patria? Sicuramente in un’ipotetica classifica si corre al massimo per il terzo posto, perché Oblak e Ter Stegen sono di default fuori categoria. Courtois per blasone tenderebbe ad accoppiarsi con gli altri due, ma sono negli ultimi mesi è tornato a essere un fattore dopo aver ricevuto anche diverse critiche dai nostalgici di Keylor Navas.
Tra gli altri portieri di altissimo livello va citato assolutamente Sergio Asenjo, che forse a oggi è il vero ostacolo di Unai Simón nella corsa a un posto in nazionale, dove il suo predecessore Kepa e De Gea sembrano avere ancora una corsia preferenziale. Asenjo è davvero un portiere di primissima fascia e sorprende che sia relegato in una realtà come il Villarreal, che pur avendo ambizioni europee non è una squadra da Champions.
Ma il punto è proprio quello: le big hanno già dei portieri di altissimo livello, quindi potenziali campioni come Unai o Asenjo a che squadra possono ambire? In patria forse giusto il Siviglia potrebbe migliorare un Vaclic in crollo rispetto alla scorsa stagione, o il Valencia che si affida a un esperto Cillessen che però con Cañizares ha in comune solo il colore di capelli (peraltro non al naturale). Anche per questi motivi è complicato immaginare un’ascesa in patria, visto che le realtà non sono troppo superiori a ciò che rappresenta o vorrebbe rappresentare l’Athletic di oggi, mentre le esperienze all’estero sono un autentico rischio se si vede quanto accaduto a uno come Sergio Rico che dopo aver incantato a Siviglia si è disperso in Inghilterra.
Cambio di rotta o meno Unai Simón è meritatamente da premiare come uno dei migliori cinque portieri del campionato, da tenere anche in considerazione per il prossimo Europeo, torneo che ha già vinto in Under 21 pur non convincendo a pieno durante la rassegna.
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