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Colonia, dominio in Zweite e ritorno immediato in Bundesliga

Quando l’estate scorsa Jonas Hector aveva firmato il rinnovo con il Colonia nonostante la retrocessione e nonostante offerte provenienti da tante big europee (così come avrebbe fatto poi Timo Horn), in molti oltre a elogiare il senso di appartenenza si erano chiesti quali fossero i piani dell’effzeh. In realtà uno, molto semplice: costruire una squadra già pronta per la Bundesliga e fare rodaggio in Zweite Liga, sperando di non fare danni e centrare la promozione. Dopo 32 giornate, a due dalla fine, il risultato è stato raggiunto con successo: il Colonia è stato promosso dopo aver dominato per gran parte del campionato ed esser stato fuori dalle prime due posizioni soltanto alla 12esima giornata da ottobre in poi.

Il dominio è stato netto ed evidente, nonostante qualche calo di tensione fisiologico per una squadra palesemente più forte di tutte le altre. In un campionato imprevedibile e con la classifica cortissima come la Zweite (34 punti tra la prima e l’ultima), l’effzeh ha spesso e volentieri passeggiato sulle avversarie vincendo 16 partite con almeno due goal di scarto, delle quali 8 con almeno tre goal di scarto. Manifesta superiorità, anche se con alcuni passi falsi. E con un episodio curioso: il licenziamento del tecnico Markus Anfang a tre giornate dalla fine e a promozione di fatto ormai acquisita. Probabilmente la dirigenza non ha ritenuto l’ex allenatore dell’Holstein Kiel ancora pronto per la Bundesliga e punta a un nome più importante e blasonato. Intanto Pawlak, tecnico ad interim, ha ottenuto la promozione ufficiale alla sua prima panchina con lo 0-4 sul Greuther Fürth: un record.

Per comprendere la dimensione della rosa e lo spessore della squadra rispetto alla concorrenza, in ogni caso, basta guardare la classifica marcatori e quella dei migliori assistman. In entrambe le prime due posizioni sono occupate da giocatori del Colonia. I 28 goal di Simon Terodde (l’uomo dei record, come vi avevamo raccontato qualche mese fa in quest’articolo) e i 20 di Jhon Cordoba da una parte, i 17 assist di Dominick Drexler e i 12 di Louis Schaub dall’altra.

A questo vanno uniti tutti i grandi nomi che hanno sposato la causa dei ‘geißböcke’, ‘i caproni’, anche in seconda divisione. I veterani e simboli della squadra come Jonas Hector, Timo Horn, Marcel Risse e Marco Höger. I giovani come Jannes Horn, Jorge Meré o Salih Özcan che hanno scelto di provare a ritagliarsi uno spazio in Zweite. Giocatori a tutti gli effetti da Bundesliga come Johannes Geis, Florian Kainz, Rafael Czichos e Christian Clemens. Più Anthony Modeste, tornato in autunno dopo un anno e mezzo in Cina. Basta un elenco per rendere l’idea.

Nonostante una rosa nettamente superiore, al RheinEnergieStadion non è stato tutto rose e fiori. La squadra è incappata in sconfitte pesanti da digerire, come quelle in casa con i rivali regionali Bochum e Paderborn, piuttosto che partite clamorose come il 4-4 con il Duisburg ultimo in classifica. Oppure negli scontri diretti con le prime tre inseguitrici: il Colonia non è mai riuscito a battere Amburgo, Union Berlino o Paderborn, ad esempio. Però ha prodotto lo spaventoso numero di 80 goal in 32 partite, una media di 2.5 a partita, producendo un calcio puramente offensivo che badava poco alla fase difensiva (come dimostrano i 41 goal subiti, troppi per una squadra così ben equipaggiata).

Difficilmente l’anno prossimo in Bundesliga rivedremo numeri del genere, ma la base di partenza lascia pensare che la salvezza possa essere raggiunta senza problemi. Sfortuna permettendo, vista l’incredibile serie di sfortune (e infortuni) della stagione 2017/18. Una cosa è certa: a Colonia sono già carichi e sentono aria di rivalità e di derby con il Borussia Mönchengladbach, la partita più attesa. Tanto che sul proprio profilo Twitter il club ha festeggiato la promozione con un video in cui mostrava i ‘follow’ a tutte le squadre di Bundesliga… tranne il Gladbach.

Tra tre mesi e mezzo inizierà ufficialmente la stagione 2019/20 del massimo campionato tedesco e altrettanto ufficialmente ora possiamo dirlo: Willkommen züruck, effzeh!

Giorgio Dusi

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