Avanti piano, ma sani: battuto il Montenegro a Vicenza. L’Under 21 di Nicolato usa la via dei piccoli passi per bissare la vittoria di venerdì contro il Lussemburgo e ora giunge al big match del prossimo 12 ottobre, a Monza contro la Svezia, in posizione di vantaggio nel girone delle Qualificazioni all’Europeo. Gli scandinavi hanno infatti ora un punto in più di Tonali e compagni, ma hanno disputato una gara in più. Una situazione dovuta anche al pari odierno della formazione gestita dal giovanissimo ct Asbaghi, classe ’85, raggiunta sull’1-1 dalla Bosnia a Zenica.
Decisivo per il successo odierno è stato il gol di Lorenzo Colombo, una delle speranze azzurre del domani a livello di reparto offensivo. Classe 2002 di scuola Milan, dopo qualche buon numero mostrato nella passata stagione alla Cremonese ha ora la chance dell’esplosione definitiva a Ferrara, con la maglia della Spal. L’avventura estense è iniziata bene, con tanto di gol segnato al Pordenone una decina di giorni fa, e il gol siglato oggi potrà ulteriormente aumentare la consapevolezza nei propri mezzi di questo interessante prospetto. Molto bello anche a livello estetico il tiro scagliato in girata dal ragazzo brianzolo, bravo a tenere testa fisicamente al diretto avversario Obradovic prima di calciare verso la porta difesa da Ivezic. Proprio il baby portiere del Podgorica aveva frustrato il tentativo dello stesso Colombo poco prima della fine del primo tempo, nell’ambito di una delle pochissime occasioni create nel corso del match.
Proprio l’aspetto appena anticipato andrà giocoforza analizzato dal ct e dal suo staff in vista dei prossimi impegni, incombenti tra solo un mese e molto importanti per il prosieguo del cammino verso Georgia e Romania 2023. La squadra è sembrata, seppur in possesso del pallone per ampi tratti del match, un po’ troppo monocorde nella gestione situazionale, forse anche per via delle caratteristiche non così diverse tra i vari componenti del centrocampo. Ricci, Rovella e Tonali hanno infatti tutti nelle corde, seppur in modalità diversa tra loro, il palleggio e il gioco nello stretto, ma al contempo è sembrata evidente l’assenza di inserimenti da dietro e spunti palla al piede. A tutto questo si aggiungeva la grande applicazione difensiva della formazione balcanica, schierata con un 4-2-3-1 ma sostanzialmente portata a una morbosa attenzione difensiva anche nella batteria di trequartisti schierata da Vukotic, ex difensore dal passato poco felice anche in Italia tra Milan e Empoli.
Il gol del vantaggio, siglato al 53′, sembrava poter essere segnale scatenante un nuovo scenario: più spazi per colpire in velocità e un nuovo atteggiamento degli avversari. Si è visto, peraltro solo per una ventina di minuti, solo il secondo dei due aspetti. Il Montenegro ha alzato il proprio baricentro e cercato di impensierire la retroguardia azzurra, che oggi vedeva al centro il debuttante assoluto nella categoria Okoli. Gli unici pericoli, se tali possono essere definiti, sono arrivati da azioni da palla ferma, situazione che poteva dare noia alla banda di Nicolato anche per via di una differenza fisica, almeno in termini di centimetri, abbastanza marcata tra le due squadre. L’unico intervento davvero degno di nota da parte del portiere Carnesecchi è stato allo scadere, quando a mani unite ha respinto il tentativo, potente ma centrale, di Krstovic. Ora i ragazzi si ritufferanno nel campionato, nella speranza di trovare minutaggio importante e esperienze positive da poter trasferire poi anche in ambito internazionale.
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