Orari nuovi e commerciali, spettatori da tutto il mondo, o quasi. Il Clasico del 23 dicembre tra Real Madrid e Barcellona si presenta all’insegna delle novità e dei record. Un orario innovativo, le 13.00, per portare questa sfida in tutto il mondo: 186 paesi, quasi 700 milioni di spettatori, una cosa abituale per una partita che ha pochi eguali al mondo. Eppure non è stato sempre così.
Ci sono stati momenti in cui spostare una partita del genere era una convenienza non commerciale ma politica, come nel caso del 1976, anno della morte di Francisco Franco in cui fu direttamente la polizia a chiedere di anticipare la partita al venerdì. Oggi siamo abituati a vedere grande calcio ogni giorno per nostra fortuna ma al tempo spostare una partita del genere in un giorno fuori dal weekend era un vero e proprio avvenimento. D’altronde però non si poteva fare altro: la polizia voleva evitare che la partita si giocasse nel primo 1 maggio successivo alla morte di Franco, giorno ritenuto troppo pericoloso per eventuali problemi di sicurezza in città.
Le televisioni trasmetteranno questa partita in tutto il mondo sabato, tranne in quattro paesi: Papua Nuova Guinea, Malta, Mongolia e Corea del Nord. Nel 1984 invece la partita tra Real e Barça aveva già un’importanza di primo piano all’interno del calcio europeo ma le divergenze tra il Real e la televisione privata che aveva acquisito i diritti della Liga impedirono alle televisioni di entrare dentro al Bernabeu. Per questo la partita non venne trasmessa televisivamente e ad assistere a quel Clasico, che capitava tra l’altro alla prima giornata, furono solamente gli spettatori allora presenti. Negli giorni successivi, nonostante fosse stato vietato l’ingresso a qualunque telecamera, si trovarono delle immagini registrate di quella partita con riprese effettuate da dietro entrambe le porte.
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