La Cordoba argentina ha un fascino particolare: fiore all’occhiello della regione più bella del Paese, per essere raccontata ha bisogno di un accompagno musicale. Le parole per questa città non si scandiscono a ritmo di tango, troppo sofisticato e tenue per una città che ha il sangue ballerino e la tendenza all’eccesso: meglio il quarteto, il genere musicale più caratteristico di Cordoba e vera musica motrice di questa città.
E a ritmo di quarteto ce l’ha raccontata come nessuno Rodrigo Bueno, detto El Potro, cantante scomparso troppo presto che ha lasciato un segno indelebile in questo genere musicale che affonda le radici nella tarantella italiana e nel pasodoble spagnolo. Accompagnandoci dunque con contrabajo, violín e acordeón (la nostra fisarmonica) andiamo a conoscere la realtà cordobese attraverso le parole del potro Rodrigo e della sua “Soy cordobes”.
Rodrigo ci parla della città in tute le sue sfumature fiancheggiato da un sentimento di forte attaccamento alla sua terra: si vive seguendo il ballo e la musica ma attenzione a non dimenticare mai il fútbol.
“L’università dell’allegria e del canto” è la città delle donne più belle (i rosarini in tal senso avrebbero qualcosa da ridire), del fernet, della birra e di albe senza eguali. Il cordobese ama ballare tutto l’anno e non importa se la donna “es gorda como el arco de Cordoba“, “yo la quiero solo para bailar“. Il divertimento, l’eccesso e la musica davanti a tutto, essere cordobesi è una grazia divina da portare nel sangue ribadisce Rodrigo.
La vita a Cordoba è così: ci si riposa solamente il lunedì per riprendersi dal “tunga tunga” degli altri giorni ma già dal giorno dopo bisogna tirarsi a lucido le scarpe perché qualcosa da fare si trova sempre.
Dove ci sono musica e passione il calcio trova terreno fertile. E infatti la Docta, così soprannominata la città per via della famosa università, ospita ben tre squadre di prestigio all’interno del suo territorio: Instituto, Talleres e Belgrano. La caratteristica speciale di questa città è che ogni squadra ha un suo stadio nel suo quartiere ma per gli appuntamenti più importanti ci si ritrova tutti ai margini della città nell’impianto principale cordobese, l’Estadio Mario Alberto Kempes dedicato all’indimenticabile centravanti dell’Argentina campione del mondo nel ’78 che stando alle parole di Maradona “Ha messo l’Argentina sulla mappa del calcio”.
Per localizzarle nella città ci viene in soccorso ancora una volta Rodrigo che nella sua meravigliosa “Soy cordobes” non dimentica l’appello al gioco che muove il cuore degli argentini.
“Soy de Alta Cordoba donde está la Gloria…” Il primo omaggio è all’Insituto, soprannominato La Gloria che appunto si situa nel barrio di Alta Cordoba nella prima periferia nord della città. La squadra è conosciuta in Europa per aver formato Paulo Dybala ma adesso vive un momento storico negativo ed è lontano dalla Primera Division. In passato è stata anche la squadra più rappresentativa di Cordoba ed il suo stadio intitolato a Juan Domingo Peron conta 27.000 posti.
“… o en Jardín Espinosa a Talleres tu lo ves” La seconda tappa è a Jardin Espinosa dove gioca il Talleres. Siamo dall’altra parte della città rispetto ad alta Cordoba: zona sud centrale ed ospita una delle tifoserie più calde di tutta l’Argentina. Il tifo della T è talmente passionale che anche nei momenti bui della propria storia in cui la squadra militava in divisioni molto basse l’affluenza era talmente alta che lo stadio de “La Boutique” (15.000 posti) non conteneva gli spettatori ed il Talleres è stato costretto a trasferirsi quasi in pianta stabile al Mario Alberto Kempes colorando in maniera unica gli spalti.
“…o si querés te llevo para Alberdi donde están los Celestes, mi Pirata cordobes” La canzone ci trasporta infine ad Alberdi dove gioca la squadra del cuore di Rodrigo, il Belgrano. Soprannominato il Celeste (per via della maglia) o più comunemente il “Pirata”, è la prima squadra della città in questo momento storico e lega la sua celebrità al famoso spareggio vinto contro il River Plate che condannò il Millionario alla storica retrocessione del 2011. In Italia il Belgrano è famoso anche per essere la squadra da cui proviene l’italo-argentino Franco Vazquez, protagonista anche in quella storica partita col River. Lo stadio intitolato a Julio Cesar Villagra è popolarmente noto come El Gigante del Alberdi per via delle sue dimensioni all’interno del quartiere precedentemente citato.
La rivalità è sentitissima tra tutte e tre le squadre e da quest’anno il Clasico è tornato a Cordoba con la sfida tra Talleres e Belgrano. Spettacolo garantito sugli spalti con due tifoserie accesissime. Poi vada come vada la partita la sera si andrà a ballare a “ritmo de quartetazo”.
Per entrare meglio nel clima cittadino ecco la canzone di Rodrigo Bueno dedicata alla città di Cordoba.
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