La vittoria interna contro lo Sheriff Tiraspol ha rimesso l’Inter in condizioni di giocarsi la qualificazione, ma per sognare un ritorno nella fase a eliminazione diretta della Champions che manca dal 2012 serve obbligatoriamente un’altra vittoria. I moldavi sono la grande rivelazione di questo torneo avendo perso solamente a San Siro e quindi servirà grande attenzione e concentrazione. I nerazzurri voleranno per la prima volta nella loro storia i. Transistria, ma già in tempi recenti hanno dovuto affrontare trasferte decisamente particolari.
SKONTO RIGA-INTER 1-3 CHAMPIONS LEAGUE 1998-99
L’Inter debuttava in Champions League, dopo la sua riforma che sostituì la Coppa dei Campioni, nella stagione 1998-99, ma essendo arrivata seconda in campionato doveva passare attraverso i preliminari. Le sfide decisive per entrare nella fase a gironi furono quelle contro i lettoni dello Skonto Riga e la pratica venne già archiviata a Milano grazie a un prorompente 4-0 e così Simoni nel ritorno poté far riposare un po’ di titolari. I nerazzurri avevano sete di vittoria e dopo soli otto minuti trovarono il vantaggio con Zamorano, anche se poi fu Miholaps a pareggiare. Nella ripresa i padroni di casa tirarono i remi in barca e dopo il secondo vantaggio interista firmato da Fabio Galante, arrivò anche la terza rete messa a segno da Youri Djorkaeff.
ARTMEDIA BRATISLAVA-INTER 0-1 CHAMPIONS LEAGUE 2005-06
Nella stagione 2005-06 Roberto Mancini era sulla panchina dell’Inter per il secondo anno e in Champions League si ritrovò a dover affrontare un girone sulla carta non impossibile. Porto e Rangers Glasgow erano squadre note e di tradizione, ma la grande curiosità era attorno alla prima storica partecipazione dell’Artmedia Bratislava. E fu proprio la trasferta nella Capitale slovacca ad aprire la fase a gironi per un’Inter che sfoggiava per il secondo anno consecutivo in campo europeo la maglia della Coppa Uefa vincente del 1997-98. Senza Javier Zanetti stranamente infortunato, fu Iván Ramiro Córdoba il titolare della fascia destra e Capitano, ma l’uomo in più fu Julio Ricardo Cruz. El Jardinero schiacciò di sinistro un cross di Adriano e batté Cobej per l’unica rete dell’incontro che valse i tre punti. Unica pecca per i meneghini l’espulsione ormai a tempo scaduto della Brujita Verón.
ANORTHOSIS-INTER 3-3 CHAMPIONS LEAGUE 2008-09
José Mourinho era arrivato all’Inter da pochi mesi e la sua sola presenza aveva già iniziato a far parlare. Nessuno avrebbe mai immaginato cosa sarebbe successo solamente nella seconda annata con il memorabile e indimenticabile Triplete, ma già nel 2008-09 arrivò lo Scudetto. In Champions League invece le cose non andarono per nulla bene e a dare un grosso dispiacere furono i ciprioti dell’Anorthosis, squadra fino a quel momento semi sconosciuta. A sbloccare il risultato ci pensò Mario Balotelli alla prima rete stagionale, ma il destro di Bardon sorprese Júlio César per il pareggio. Il centravanti bresciano, dopo aver segnato divenne uomo assist servendo a Marco Materazzi la palla del nuovo vantaggio interista, prima di un secondo tempo shockante. Panagi intanto pareggiò nel recupero della prima frazione e poi fu Frousos a ribaltare il risultato portandolo su un clamoroso 3-2. A salvare parzialmente la situazione ci pensò il colpo di testa di Julio Ricardo Cruz, ma quel pareggio fu una delle cause del secondo posto finale.
STJARNAN-INTER 0-3 EUROPA LEAGUE 2014-15
Dopo essere rimasta un anno senza Coppe europee, per l’Inter era tempo di ritornare in giro per il Continente e la prima trasferta fu a dir poco esotica. Mai prima dell’agosto 2014 la Beneamata aveva volata fino a Reykjavik e in Islanda e la sfida da dentro o fuori sarebbe stata contro lo Stjarnan. La squadra allenata da Mazzarri era chiaramente favorita, ma non ci si poteva concedere alcun tipo di distrazione e a fine primo tempo ecco il vantaggio. A sbloccare il risultato ci pensò il destro di Mauro Icardi su bella imbeccata di Dodô, con il neoacquisto terzino brasiliano che si mise in proprio nella ripresa. Il suo colpo di testa su cross di Jonathan a inizio ripresa fu decisivo per il raddoppio e a chiudere definitivamente i conti ci pensò Danilo D’Ambrosio a tempo ormai scaduto con un destro dalla distanza con il quale riuscì a trafiggere Jónsson per il definitivo 0-3 che archiviò il discorso qualificazione.
HAPOEL BEER SHEVA-INTER 3-2 EUROPA LEAGUE 2016-17
L’Europa League 2016-17 è probabilmente la peggior campagna europea di sempre della storia dell’Inter. Un girone che all’apparenza sembrava essere innocuo, con al suo interno soprattutto gli sconosciuti israeliani dell’Hapoel Beer Sheva che però risultarono fatali. Furono proprio i biancorossi a sbancare San Siro nella prima partita del gruppo e altre due sconfitte con Sparta Praga e Southampton avevano tremendamente reso complicato il passaggio del turno. Stefano Pioli era da pochissimo il nuovo tecnico nerazzurro e l’inizio dei milanesi fu molto incoraggiante con Mauro Icardi prima e Marcelo Brozović poi a battere Goresh per lo 0-2 che chiuse il primo tempo. Nella ripresa ecco però il clamoroso blackout generale con Maranhão che di testa riaprì la gara e a venti dalla fine Handanović causò un rigore venendo espulso e permettendo a Nwakaeme di pareggiare. A tempo ormai scaduto la disfatta divenne completa con Ben Sahar che batté Carrizo per il definitivo 3-2.
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