REAL MADRID 1959-60/1999-00/2015-16
Il Real Madrid è la squadra con più successi in Champions League, ma è anche quella con lo strano record di allenatori vincenti da subentranti. Già nel 1958-59 Luis Carniglia venne esonerato a febbraio per far spazio a Miguel Muñoz ma dopo soli due mesi il tecnico argentino tornò sulla panchina madridista e vinse contro il Reims. Muñoz però si prese la sua bella rivincita l’anno seguente diventando da allora una colonna dei Blancos. L’argentino Manuel Fleitas Solich non riuscì a vincere la Liga e il 17 aprile 1960 venne esonerato a soli quattro giorni dalla semifinale di andata di Coppa Campioni proprio contro il Barcellona neocampione di Spagna. Le due vittorie per 3-1 portarono le merengues in finale dove dominarono contro l’Eintracht. Nel 2000 invece il cambio avvenne molto prima perché il gallese John Toschack durò solo undici partite al suo secondo anno spagnolo e così Vicente Del Bosque prese in mano la situazione. Se la Liga fu deludente e chiusa solo al quinto posto, fu da sogno la Champions e nella prima finale tutta spagnola il 3-0 al Valencia diede al Real l’ottavo titolo. Altra Coppa e altro cambio, perché nel 2015 Rafa Benítez venne chiamato per sostituire Ancelotti ma il rapporto con l’ambiente del Bernabéu fu sempre disastroso. A metà anno venne cacciato e Zinedine Zidane venne promosso dalla squadra B e nello stupore generale iniziò il più grande ciclo di trionfi dell’epoca moderna con tre successi continentali consecutivi, iniziati proprio nel 2016 nel derby con l’Atlético a San Siro.
BAYERN MONACO 1974-75
Nel 1974 il Bayern Monaco aveva fermato il dominio olandese fatto di quattro titoli consecutivi, uno il Feyenoord e tre l’Ajax, ed era stata la prima squadra tedesca a laurearsi campione d’Europa. Il trionfo nel Mondiale di casa in quell’estate aveva elevato ancora di più il calcio teutonico e i bavaresi erano ancora la squadra da battere. Qualcosa però andò profondamente storto nella nuova stagione, tanto che la prima partita di Bundesliga venne persa per 6-0 contro il Kickers Offenbach. Udo Lattek venne confermato per tutto il girone d’andata nonostante i risultati continuavano a essere disastrosi e in campionato il quattordicesimo posto non poteva lasciare sereni. Il 2 gennaio 1975 la dirigenza presa la difficile decisione di lasciar partire il tecnico della prima Coppa dei Campioni per chiamare in panchina Dettmar Cramer. Per il tecnico di Dortmund era una delle prime esperienze in un club dopo un brevissimo passato all’Hertha, mentre per anni era stato il c.t. dell’Egitto e degli Stati Uniti. Il tecnico migliorò un po’ la situazione in Bundesliga portando la squadra a chiudere al decimo posto, ma fu in Coppa Campioni che avvenne il miracolo con Franz Roth e Gerd Müller che decisero la finale di Parigi con il Leeds e consegnarono al Bayern la seconda Champions League consecutiva.
ASTON VILLA 1981-82
Dopo settantun’anni dall’ultima vittoria, Birmingham e l’Aston Villa potevano esultare per essersi laureati campioni d’Inghilterra. Un titolo meraviglioso quanto inatteso e che avrebbe così permesso ai Villans di disputare nella stagione seguente la loro prima Coppa dei Campioni. Un traguardo importantissimo ma che portò enormi problemi nella First Division 1981-82. La squadra non cambió molti elementi rispetto alla stagione passata ma Ron Saunders, alla guida dei Leoni dal 1974, non riusciva a trovare le giuste idee per poter ridare stimoli ai suoi giocatori. Così, nonostante in Coppa l’Aston Villa riusciva ad andare avanti, in campionato le sconfitte iniziavano a essere parecchie e nel febbraio 1982 il tecnico campione d’Inghilterra diede le dimissioni per far posto al suo vice: Tony Barton. Allenatore difensivista puntò tutto sul catenaccio e contropiede e da dopo i quarti di finale di Champions la squadra non subì più gol, anche se ne segnò solo quattro in cinque partite. Tanti bastarono per eliminare Dinamo Kiev, Anderlecht e soprattutto il Bayern Monaco nella finale di Rotterdam con la quale a sorpresa i Villans si laurearono Campioni d’Europa nonostante il deludente undicesimo posto in campionato.
MARSIGLIA 1992-93
Il Marsiglia dei primi anni ’90 è stato una delle più forti squadre francesi della storia del calcio, ma il presidente Bernard Tapie non era mai contento dei propri allenatori. Dal 1990 al 1993 l’OM salì sempre sul trono di Francia, anche se l’ultimo venne poi revocato, ma ogni anno chi iniziava la stagione non l’avrebbe conclusa e a subentrare ci sarebbe stato sempre un uomo: Raymond Goethals. Dopo il titolo di campione del mondo Franz Beckenbauer duró solo sei mesi prima di essere sostituito dal belga e la stessa sorte toccò a Tomislav Ivić l’anno seguente. Nel 1992 fu Jean Fernandez a provare a restare sulla panchina del Vélodrome, ma già a novembre fece le valigie e a settantadue anni Goethals tornò sulla panchina e a fine stagione portò i marsigliesi al loro primo titolo europeo della storia battendo il favoritissimo Milan nella notte di Monaco di Baviera. Il tecnico di Forest è tuttora il più anziano ad avere vinto il massimo titolo continentale.
CHELSEA 2011-12
Avrebbe dovuto essere l’erede di Josè Mourinho e dopo i grandi successi con il Porto André Villas Boas era pronto a diventare grande anche col Chelsea. Dopo un inizio incoraggiante però la situazione iniziò a precipitare e una netta sconfitta per 3-1 patita nell’andata degli ottavi di finale contro il Napoli fece crollare definitivamente la panchina del portoghese. La stagione ormai sembrava ormai persa e i Blues decisero di virare sul giovane allenatore in seconda Roberto Di Matteo come traghettatore fino a fine stagione. Nessuno avrebbe immaginato infatti che il tecnico italiano, ma nato in Svizzera, stava per compiere una delle più grandi imprese che il calcio europeo ricordi. Dopo aver rimontato ai supplementari il Napoli, il Benfica non risultò un grosso problema e in semifinale con il Barcellona arrivò il capolavoro. Dopo la vittoria per 1-0 a Londra la squadra non si perse d’animo quando andò in svantaggio per 2-0 al Camp Nou e riuscì a rimontare la partita pareggiando per 2-2. In finale avrebbe dovuto affrontare il Bayern Monaco favoritissimo e padrone di casa. Il gol di Müller a sette minuti dalla fine sembrò consegnare la Coppa ai tedeschi, ma Drogba svettò di testa per il pareggio e ai rigori furono i londinesi a diventare per la prima volta nella loro storia campioni d’Europa.
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