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Chi segna di più? I migliori attacchi dei Top 5 campionati europei

Qual è la squadra che segna di più nel proprio campionato? Quali sono i migliori attacchi? Domande a cui, mai come quest’anno, è piacevolissimo rispondere: sono moltissime le squadre che stanno dimostrando un gioco votato all’attacco e che riconcilia l’animo dello spettatore. Ovviamente non mancano le due spagnoli, Real Madrid e Barcellona, né tantomeno il Liverpool di Klopp, Napoli e Roma portano alto il tricolore ma in cima della lista c’è una squadra che, per chi non segue la Ligue 1, era difficile ipotizzare ad inizio stagione. Abbiamo studiato i sistemi offensivi di ciascuna delle 6 formazioni per capire da dove arrivano tutti questi gol.

Monaco, 82 gol (a cura di Gianmarco Galli Angeli)

In cima a questa speciale classifica non potevano che esserci gli uomini di Jardim, primi in Ligue 1 e che fanno del calcio offensivo il loro punto di forza, Il ritorno di fiamma del Tigre Falcao (secondo il tecnico portoghese è la sua miglior stagione) è stata la ciliegina sulla torta di un ingranaggio che l’ultima stagione era in fase di rodaggio ma ora è ben oliato. Il Monaco è solito giocare con un 4-4-2 che si trasforma costantemente in un 4-2-4 con i due esterni, Bernardo Silva e Lemar che si alzano costantemente per creare superiorità numerica. Da non sottovalutare anche l’apporto di Mbappé, il giovane classe 1998 è già a quota 9 centri in questa Ligue 1.

Barcellona, 76 gol (a cura di Massimiliano Perego)

La fase offensiva del Barcellona, si sa, è una delle migliori d’Europa, per descriverla mi vengono in mente due parole che insieme formano un binomio potentissimo, il modo di attaccare della banda di Luis Enrique lo descriverei così: imprevedibilità organizzata. Imprevedibilità perché con giocatori come Messi, Neymar e Iniesta i blaugrana hanno una miriade di opzioni e di giocate in zona d’attacco da attuare mentre l’organizzazione, che va di pari passo con l’estro e il non essere prevedibili, porta spesso a giocate che sembrano disegnate sulla lavagna nel momento stesso in cui si svolgono, dal tentativo di verticalizzare al giro palla asfissiante che porta spesso a scambi rapidi all’altezza del limite dell’area di rigore. Insomma, il Barça può contare su svariati tipi di giocate offensive, una qualità che hanno solo le grandi squadre e che porta, soprattutto in un campionato come quello spagnolo, a mandare in rete molti giocatori spesso nella stessa partita.

Real Madrid, 57 gol (a cura di Giovanni Mazzola)

Considerando le difese (spesso lacunose) del campionato spagnolo, i 67 gol fatti finora dal Real Madrid non sono certo una sorpresa. Zidane può contare sulla BBC e non solo, visto che la forza dell’attacco madrileno è la coralità della manovra offensiva. Una caratteristica tipica soprattutto del Barcellona, ma meno accentuata nel Real Madrid dove spicca l’individualità di Cristiano Ronaldo. Spesso risolutivo anche Sergio Ramos, autore di sei gol in stagione. Soluzioni alternative alla BBC sono rappresentate da James Rodriguez e Morata riserve di lusso che nessun’altra squadra potrebbe permettersi.

Napoli, 62 gol (a cura di Ada Cotugno)

Che il Napoli sia una squadra dal grande potenziale offensivo non lo si scopre solo adesso: da sempre sotto l’ombra del Vesuvio sono transitati grandi attaccanti, centravanti di spessore da 36 reti a stagione. Quest’anno però, senza un vero riferimento offensivo dopo l’infortunio di Milik, il Napoli ha saputo riorganizzarsi, facendo affidamento sui suoi tre piccoli esterni: la geniale mossa di Sarri di schierare Mertens come falso centravanti ha dato i frutti sperati, tanto che il belga sembra ormai essersi calato alla perfezione nei panni del vero numero 9, tanto da arrivare a segnare ben 18 reti in questo campionato. In questa stagione però il Napoli ha ritrovato anche le reti del suo capitano amare Hamsik, che con Sarri sta vivendo una delle sue migliori stagioni come testimoniano le dieci reti segnate nelle 27 apparizioni, e degli altri due elementi del tridente d’attacco, Insigne e Callejon, meno prolifici del collega belga ma decisivi con gol e soprattutto assist.

 

Roma, 58 gol (a cura di Saverio Fattori)

Con ben 58 goal fatti, l’attacco della Roma è il secondo in serie A dietro solo al tridente del Napoli; la proposta offensiva giallorossa è perfetta perché Nainggolan-Salah-Dzeko si completano alla perfezione. Il belga, da quando è arrivato Spalletti, è diventato indispensabile nel reparto avanzato; i suoi inserimenti e la sua straordinaria potenza nel tiro da fuori sono l’arma in più della Roma. Salah, invece, con la sua velocità riesce a spaccare le partite come nessun’altro. Imprendibile nell’uno contro uno, l’egiziano è fondamentale nel creare la superiorità offensiva dalla trequarti in avanti. Infine abbiamo Edin Dzeko, il bomber ritrovato; il cigno di Sarajevo, infatti, dopo una stagione deludente sta deliziando il suo pubblico a suon di goal (29 fino a questo momento). Ma non sono solo le reti a rendere indispensabile il bosniaco; Dzeko è fondamentale anche nel far salire la squadra e molto spesso funge da vero e proprio regista offensivo. La proposta offensiva della Roma, però, non si limita a questo meraviglioso trio dal momento che Spalletti dal suo arco può pescare altre tre frecce micidiali: la classe di Perotti, gli strappi di El Shaarawy e la meravigliosa tecnica di Francesco Totti.

Liverpool, 58 gol (a cura di Ada Cotugno)

Dopo il tristissimo inizio di 2017, dove dalle parti di Anfield sono arrivati appena 6 punti su 7 gare disputate, il Liverpool sembra aver rialzato la testa grazie anche al ritorno dalla Coppa d’Africa di Mané: il senegalese infatti non sarà di certo il miglior marcatore del campionato, ma ha contribuito in larga parte con le sue 12 reti a rendere i Reds la squadra più prolifica della Premier League. A completare l’opera ci pensano i due brasiliani: Firmino sembra aver ritrovato la giusta continuità, mostrandosi una valida alternativa su cui fare affidamento nei momenti di difficoltà di Mané, di certo il giocatore più pericoloso della banda di Klopp e anche Coutinho, reduce da un infortunio che sembrava tenerlo prigioniero anche dopo il suo ritorno in campo a pieno ritmo, è tornato ad essere quel fantasista insidioso che con le sue giocate da capogiro riesce a sgretolare anche le difese più compatte.

Gianmarco Galli Angeli

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