Non sembra poter subire pause la grande cavalcata del Milan che si trova al primo posto in campionato e anche nel girone di Europa League. A San Siro arriva il Lille e in caso di vittoria sarebbe praticamente certo il passaggio ai sedicesimi di finale. I francesi hanno una buona tradizione e hanno visto giocare nelle propria fila questi cinque campioni che probabilmente non ricordavate in Alta Francia.
ÉRIC ABIDAL
Uno dei terzini sinistri più forti degli ultimi anni, simbolo del Barcellona e del Francia e capace di sconfiggere anche il cancro. Éric Abidal debuttò solo dopo i vent’anni in Ligue 1 ma con il Monaco non riuscì mai a esplodere. A dargli fama e popolarità fu il Lille che lo acquistò nel 2002 e per due stagioni fu l’intoccabile della fascia tanto da guadagnarsi anche la convocazione in nazionale e il passaggio al Lione dominatore di Francia. Tre campionati vinti prima del passaggio al Barcellona dove vinse tutto e nel 2011 fu lui a sollevare per primo la Champions League al cielo di Wembley. Se andò nel 2013 per tornare al Monaco e chiudere con l’Olympiakos.
JOE COLE
Esterno dalle grandissime qualità che ha spopolato in Inghilterra vincendo titoli e incantando, peccato per i tanti infortuni. Joe Cole diventò grande nella sua Londra, prima al West Ham e poi soprattutto al Chelsea dove ci rimase per ben sette annate dove riuscì a vincere per ben tre volte la Premier League. Nel 2010 passò al Liverpool ma fu bloccato dai problemi fisici e nell’estate 2011 passò in prestito al Lille campione di Francia. Con Rudi Garcia in panchina fu uno degli uomini chiave di un’altra ottima stagione conclusa in terza posizione conquistando così ancora la Champions League. Non venne però riscattato e tornò a Liverpool prima di girovagare per l’Inghilterra e concludere negli Stati Uniti.
EDEN HAZARD
Fantasista dotato di classe straordinaria che per anni è stato forse il migliore d’Europa nel suo ruolo, ma che a Madrid fatica a imporsi. Eden Hazard passò di pochi chilometri il confine franco-belga per giocare con il Lille e dopo già il primo anno da titolare in prima squadra, quando aveva solo diciassette anni, riuscì a guadagnarsi la convocazione per la nazionale belga. Nel settembre 2008 contro l’Auxerre segnò la prima rete tra i grandi quando non era ancora maggiorenne e da lì mise le basi per una splendida carriera. Nel 2010 fu l’uomo determinante per la terza storica vittoria dei mastini nel campionato francese e nel 2012 fece il grande salto di qualità passando al Chelsea campione d’Europa. Sette anni da campione a Londra e nel 2018 fu tra i migliori nello splendido terzo posto del Belgio ai Mondiali in Russia. Nel 2019 gioca al Real Madrid ancora però con scarsi risultati.
SALOMON KALOU
Attaccante duttile e capace di giocare in ogni zona del reparto offensivo. Non è mai stato un uomo da copertina, ma Salomon Kalou è sempre stato in grado di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Dopo i positivi inizi in Costa d’Avorio con il Mimosas passò in Olanda al Feyenoord che lo prestò ai cugini dell’Excelsior. Dopo sei mesi tornò in biancorosso e con trentacinque gol in due anni dimostrò di essere tra i migliori attaccanti dell’Eredivisie. Mourinho lo volle con sé al Chelsea e per sette anni svolse il compito di primo attaccante di riserva. Un ruolo per nulla semplice e tante volte è stato proprio lui a salvare il risultato entrando dalla panchina. Fu apprezatissimo da tutti i suoi allenatori e nel 2012 lasciò Londra da campione d’Europa. Ad acquistarlo ci pensò il Lille e in Francia ritrovò il posto da titolare. In due annate segnò ben trenta reti in Ligue 1 diventando così uno dei migliori di tutto il campionato. Nel 2014 decise di partire per Berlino e con l’Hertha giocò sei annate prima di passare al Botafogo.
PATRICK KLUIVERT
Acquistare chi è stato il proprio giustiziere non sempre si rivela una scelta saggia, anche perché si inizia un’avventura in un posto dove si sono lasciati brutti ricordi. Patrick Kluivert era giovanissimo quando a pochi minuti dal novantatreesimo decise la finale di Champions League tra Ajax e Milan del 1995. Quello era il suo anno di debutto, dove dimostrò tutto il suo valore realizzando diciotto reti e stabilì subito il suo record personale. I rossoneri ne furono dunque stregati e nel 1997 lo portarono a San Siro. L’acquisto avrebbe dovuto essere la risposta a Ronaldo passato all’Inter, ma i due destini furono ben diversi. In un disastrato Milan, che chiuse solo al decimo posto, contribuì solo con sei reti e tante prestazioni impalpabili che lo fecero passare da campione a oggetto misterioso. L’offerta del Barcellona venne accettata senza troppe esitazioni e in Catalogna si poté tornare ad ammirare il Kluivert olandese. Vi rimase per sei stagioni, prima di iniziare a girovagare per l’Europa fino a quando non arrivò al Lille. I problemi fisici ne limitarono le prestazioni, ma riuscì comunque a giocare tredici partite e segnare i suoi ultimi quattro gol in carriera prima del ritiro.