L’obbiettivo primo posto nel girone si è decisamente complicato per una Roma che dovrà sempre vincere sperando in qualche passo falso della capolista Bødo/Glimt. Prima di pensare però a qualsiasi gara a eliminazione diretta, bisogna prima concentrarsi a passare la fase a gironi perché lo Zorya al terzo posto dista solamente un punto e in caso di successo rischierebbe di togliere anche la seconda piazza ai giallorossi. Gli ucraini sono una nuova bella realtà del movimento e in passato hanno già avuto diversi ottimi giocatori.
EMMANUEL DENNIS
Attaccante nigeriano dalle ottime qualità che negli ultimi anni si sta imponendo come uno dei più interessanti nel suo ruolo. Emmanuel Dennis crebbe nell’Academy Abuja nella sua nazione d’origine e i primi ad accorgersi del suo talento fu lo Zorya che lo portò in Ucraina alla sola età di diciannove anni. Il suo apporto fu importante fin dalle prime battute, infatti riuscì a diventare titolare e a segnare sei gol già nella sua prima stagione, quella che risultò anche l’unica con il club che lo lanciò nel grande calcio. Il Brugge si era accorto di questo ragazzo pieno di talento e lo portò nelle Fiandre dove visse quattro anni ad alto livello, giocando a ottimi livelli in Champions League e vincendo ben due campionati con i nerazzurri. Nel gennaio 2021 fece la sua prima esperienza in un grande campionato passando al Colonia e quest’anno difende i colori del Watford.
SERGEJ JURAN
Attaccante di movimento, dotato di ottime capacità di dialogare con i compagni, è stato uno dei simboli del calcio russo degli anni ’90, purtroppo limitato da tantissimi infortuni. Sergej Juran nacque nella zona ucraina dell’Unione Sovietica e iniziò proprio con lo Zorya debuttando da ragazzo prodigio a soli sedici anni. Con i bianconeri giocò per due stagioni segnando ben dieci reti e venendo così acquistato dalla Dinamo Kiev e la sua carriera iniziò a sbocciare. Passò in Portogallo per tanti anni al Benfica prima e al Porto poi, ma una serie infinita di infortuni non gli permise di spiccare il volo. Partecipò al Mondiale del 1994 con la Russia giocando con il Brasile e dopo un ritorno allo Spartak Mosca si fece vedere in Germania, Inghilterra e in Austria dove chiuse la carriera con lo Sturm Graz.
ANDIRY LUNIN
Portiere che a livello giovanile era considerato uno dei più grandi prospetti del calcio internazionale, ma che purtroppo non sta rispettando le aspettative. Andriy Lunin venne scoperto dalle giovanili del Metalist, ma fu solo il Dnipro a lanciarlo nel grande calcio, schierandolo come titolare a soli diciassette anni. A fine anno passò allo Zorya dove risultò uno dei migliori portieri sel campionato e le sue prestazioni gli valsero la chiamata del Real Madrid prima ancora dello straordinario Mondiale Under 20 vinto in Polonia da protagonista. Con i Blancos non riuscì mai a imporsi e iniziò vari prestiti sfortunati in giro per la Spagna, tra Leganés, Valladolid e Oviedo. Ora è tornato nella Capitale spagnola come riserva di Courtois e la sua carriera sembra aver preso una piega verso il basso dopo le grandi attese dei primi anni.
RUSLAN MALINOVSKYI
Ennesimo grande talento scovato dall’Atalanta e che in questi ultimi anni si è rivelato essere uno dei migliori della grande rosa nerazzurra. Ruslan Malinovskyi non aveva le effigie del predestinato, tanto che con lo Shakhtar Donetsk giocò solo nel settore giovanile e a vent’anni venne ceduto in prestito al Sebastopol. Per sei mesi iniziò a conoscere il grande calcio, ma fu grazie al Zorya che iniziò a farsi conoscere giocando in bianconero per ben tre stagioni, facendosi spazio pian piano nelle gerarchie anche della nazionale Under 21 prima e di quella maggiore poi. Giocò qualche gara di qualificazione all’Europeo e le sue ottime prestazioni convinsero il Genk a puntare su di lui nel 2016 dove si dimostrò uno dei migliori della squadra e decisivo per la vittoria in campionato nel 2019. Proprio al termine di quella stagione fu l’Atalanta ad acquistarlo, diventando così uno dei pezzi pregiati della compagine bergamasca.
OLEKSANDR ZAVAROV
È stato uno dei più grandi giocatori sovietici della storia, fantasista dalla sensazionale abilità tecnica che però fuori dall’Unione Sovietica non è riuscito a lasciare un grande ricordo. Sacha Zavarov iniziò alla fine degli anni ’70 con la maglia dello Zorya, dando fin da subito sfoggio della sua classe, tanto da essere convocato per il Mondiale Under 20 in Giappone del 1979. Un passaggio di due anni a Rostov, prima di tornare a vestire ancora la maglia dei bianconeri per un paio di annate, ma la grande consacrazione arrivò nel 1983 quando passò alla Dinamo Kiev. Vinse tutto quello che si poteva vincere, compresa la Coppa delle Coppe del 1986 e all’Europeo del 1988 sfiorò da protagonista il trionfo continentale. Quel grande torneo lo portò alla Juventus, ma le incomprensioni con Dino Zoff ne limitarono il rendimento e così, dopo due stagioni e una Coppa Uefa vinta, passò in Francia al Nancy dove chiuse la sua carriera ad alti livelli.
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