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Cinque giocatori che non ricordavi con la maglia del Malmö

La Juventus ha disputato una buona fase a gironi, rovinando parzialmente tutto con la disastrosa trasferta di Londra contro il Chelsea. La sconfitta per 4-0 ha sicuramente minato le certezze europee dei bianconeri che ora vedono concretamente sfumare la possibilità di qualificazione tramite il primo posto, ma sperano comunque in un regalo da San Pietroburgo. Per non rendere vani possibili risultati imprevisti in Russia serve però vincere a Torino contro un Malmö ultimo in classifica e già eliminato, con gli svedesi che nella loro storia hanno visto alternarsi tra le proprie fila diversi giocatori di spessore.

EMIL FORSBERG
Centrocampista offensivo dalle grandi qualità ha fatto delle conclusioni da fuori area una delle sue armi più pericolose. Emil Forsberg iniziò giovanissimo a giocare in prima squadra con il Sundsvall, disputando quattro stagioni ad alta livello e segnando sempre con una grande regolarità, tanto da guadagnarsi a ventidue anni la chiamata del più prestigioso Malmö. Con gli Himmelsblåt riuscì a inserisi fin da subito nei meccanismi della squadra, diventando una colonna nelle vittorie di due campionati e segnando anche i suoi primi gol in Champions League. I quattordici gol della sua seconda stagione rappresentano un record personale, prima di passare nel 2015 al Lipsia, diventandone una colonna e facendo tutta la trafila, partendo dalla Zweite Liga fino ad arrivare in Champions League.

 

 

EMIL HALLFREDSSON
L’islandese più italiano che ci possa essere, centrocampista tutto fare, bravo nell’interdizione e nell’impostazione del gioco. Emil Hallfredsson iniziò nella sua isola del nord Europa con l’FH Hafnarfjördur e le sue prestazioni furono talmente positive che venne messo sotto contratto dal Tottenham. Con gli Spurs non scese mai in campo e nel 2006 venne mandato in prestito al Malmö dove realizzò cinque reti disputando, un’ottima annata in Svezia, anche se unica. Dopo un breve passaggio al Lyn Oslo iniziò il suo girovagare per l’Italia partendo dalla Reggina e da Reggio Calabria, intervallando il tutto solamente con un breve passaggio in Inghilterra al Barnsley, prima di diventare una colonna del Verona e vestire anche le maglie di Frosinone, Udinese, Padova e Virtus Verona.

 

 

JARI LITMANEN
Uno dei più grandi giocatori degli anni ’90, sicuramente tra i più determinanti e simbolo assoluto del calcio finlandese. Jari Litmanen è stato colui che ha fatto scoprire all’Europa che anche la Finlandia esisteva nel mondo del calcio. Dopo i vari inizi in patria passò a ventun anni nel 1992 all’Ajax e con i Lancieri visse le sue stagioni migliori. Oltre cento i suoi gol tra campionato e coppe, una pazzesca stagione 1993-94 conclusa con trentasei reti stagionali e tanti trofei. Quattro Eredivisie, tre Coppe d’Olanda, quattro Supercoppe d’Olanda e soprattutto la Champions League 1995, l’ultima volta di una squadra olandese. L’Ajax vinse a Vienna contro il Milan ma Litmanen si fece vedere maggiormente l’anno seguente quando a Roma fu il finlandese a pareggiare il gol di Ravanelli della Juventus. In quell’occasione però uscì sconfitto e fu costretto a vedere i rivali bianconeri esultare. Nel 1999, dopo setta anni ad Amsterdam, provò un’altra avventura ma nè con il Barcellona nè con il Liverpool riuscì a imporsi come il grande campione ammirato in passato. Dopo il fallimento coi Reds giocò ancora per dieci anni, prima ritornando all’Ajax e poi girovagando per la sua Scandinavia. La Finlandia fu la tappa centrale e tra il 2005 e il 2006 riuscì a disputare anche qualche partita con il Malmö. Nonostante i vari acciacchi fisici riuscì a disputare dieci partite segnando tre reti.

 

 

 

ROBIN OLSEN
Portiere dal grande talento, ma anche da una scarsa continuità di rendimento, è sempre stato in grado di imporsi solamente a livello nazionale. Robin Olsen crebbe nelle giovanili del Malmö prima di girare per le serie minori svedesi per farsi le ossa. I debutti furono nella terza divisione con il Limhamn Bunkeflo, poi il passaggio in seconda al Bunkeflo prima e al Klagshamn poi che lo portarono al tanto atteso ritorno a casa. Con il Malmö si guadagnò con il tempo il posto da titolare, ma divenne decisivo nel finale del 2013 per il primo titolo e fu una colonna l’anno seguente per il secondo successo in campionato. Vi rimase fino a giugno 2015 prima di lasciare la sua nazione per passare in Grecia al Paok Salonicco e poco dopo al Copenhagen dove visse gli anni migliori. Grazie a un ottimo Mondiale arrivò la chiamata poco fortunata della Roma e da lì iniziò vari prestiti tra Cagliari, Everton e Sheffield United.

 

 

 

YKSEL OSMANOVSKI
Uno dei giocatori simbolo del calcio di provincia nella Serie A di fine anni ’90, un attaccante capace di dialogare con i compagni ma dal non eccessivo fiuto del gol. Yksel Osmanovski iniziò la sua carriera a diciotto anni, quando dopo aver passato una vita intera nelle giovanili del Malmö venne lanciato definitivamente in prima squadra. Con i blu del sud della Svezia segnò diverse reti, guadagnandosi l’interesse della nazionale e soprattutto del Bari che lo portò in Italia. Con i Galletti pugliesi visse i suoi anni migliori nel Belpaese, segnando quattordici gol in tre anni e diventando la splendida spalla di Phil Masinga. La retrocessione della squadra lo portò a passare al Torino, ma in granata fu un fallimento con un solo gol in tre anni e poche apparizioni e un breve passaggio in prestito al Bordeaux. Nel 2004 tornò a casa al suo Malmö dove disputò le ultime tra stagioni della carriera.

Francesco Domenighini

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