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Cinque giocatori che hanno vestito le maglie di Inter e Siviglia

Inter e Siviglia questa sera si affronteranno per la vittoria dell’Europa League 2020. Le due sono le squadre più titolate nella storia della competizione, ma se gli andalusi hanno dominato gli ultimi quindici anni per i nerazzurri è un bel ritorno al passato dopo i gloriosi anni ’90. Spesso però i tifosi di entrambe le squadre hanno osannato gli stessi giocatori e questi sono solo cinque di quelli che hanno vestito le maglie di Inter e Siviglia.

MATÍAS ALMEYDA
Centrocampista di qualità e quantità, Matías Almeyda è stato uno dei centrocampisti iconici del calcio argentino tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio. Nonostante la sua fede per il Boca Juniors iniziò con le giovanili del River Plate diventandone una colonna per tanti anni. Grazie alle sue prestazioni con i Millionarios riuscì a guadagnarsi la convocazione alle Olimpiadi di Atlanta del 1996 dove l’oro sfuggì solo in finale contro la Nigeria e in quell’estate venne acquistato dal Siviglia. Gli andalusi non riuscirono a centrare la salvezza e arrivarono terz’ultimi in Liga, ma ciò non impedì a Matías di mostrare tutta la sua classe e il suo talento. Il suo ruolo da mediano ragionatore lo portava a stare lontano dalla porta e a segnare con il contagocce, ma nel 1997 passò all’ambiziosa Lazio di Cragnotti. Con i biancocelesti sfiorò al primo anno la Coppa Uefa, dove venne espulso in finale, e vinse nei due anni seguenti la Coppa delle Coppe e la Serie A. Con gli Aquilotti segnò anche una splendida rete al volo contro il Parma, la squadra che lo acquistò nel 2000. In Emilia iniziò la sua fase calante, coincisa anche con il crollo dei gialloblu dell’era Tanzi e nel 2002 fu l’Inter ad acquistarlo. Con il connazionale Cúper in panchina giocò una buona prima stagione, ma venne sempre considerato come una prima riserva. Nella sua seconda stagione a Milano invece mostrò solo la sua parte più irrequieta del carattere, in particolare quando rubò il cartellino all’arbitro in un Lazio-Inter. A fine anno passò al Brescia ma ormai la sua esperienza ad alti livelli era finita e iniziò un lungo girovagare fino alla fine della carriera nel 2011 con il suo River.

 

STEVAN JOVETIĆ
Il simbolo assoluto del giovane calcio montenegrino, ultima nazione nata dopo la disgregazione della Jugoslavia. Stevan Jovetić è un gran giocatore con colpi da campione, ma i troppi infortuni in carriera lo hanno limitato. Dopo i primi anni nel Partizan Belgrado venne acquistato dalla Fiorentina e in Viola visse i suoi anni migliori. Un rendimento sempre costante lo portò a diventare l’idolo della Fiesole e Firenze lo aspettò per tutta l’annata 2010-11 dove, a causa di un suo solito grave infortunio, rimase fuori tutta la stagione. Con Montella esplose definitivamente e anche fuori dall’Italia divenne un giocatore ambito e nel 2013 fu il Manchester City ad acquistarlo. Con gli Sky Blues però fu continuamente fermato da acciacchi di qualsiasi genere e per due anni fu quasi un oggetto misterioso. Nel 2015 fu l’Inter a riportarlo in Italia e l’inizio fu da sogno. Tre gol nelle prime due giornate che lo resero l’uomo decisivo per le vittorie contro Atalanta e Carpi, ma altri infortuni lo rallentarono. Non riuscì dunque a trascinare la Beneamata in Champions e con De Boer divenne riserva fissa e così a gennaio passò al Siviglia. In Andalusia giocò una buona seconda parte di stagione segnando sei reti, ma ciò non bastò per il riscatto. Il suo futuro era ancora a tinte biancorosse, ma quelle del Monaco, ma in tre anni a Montecarlo è sceso in campo in sole trentadue gare di Ligue 1.

 

GARY MEDEL
Il Pitbull della nazionale cilena, un giocatore tutto grinta e nervi che ha fatto dell’agonismo la sua arma in più. Gary Medel continua a essere rispettato e apprezzato dai suoi tifosi, perché con il suo impegno costante riesce a limitare anche le indubbie carenze tecniche. Dopo gli inizi in patria all’Universidad Católica, venne acquistato dal Boca Juniors dove riuscì addirittura a realizzare sette reti nella sua prima stagione. Un andamento che lo portò ben presto a lasciare il Sudamerica per trasferirsi al Siviglia. Dalle parti del Sánchez Pizjuán ci mise un po’ ad ambientarsi, ma in seguito divenne una colonna della squadra riuscendo anche a diventare un discreto goleador nella sua terza stagione. Venne acquistato dal Cardiff, ma in Galles vi rimase un solo anno prima di passare all’Inter. In nerazzurro divenne un difensore addirittura della difesa a quattro e segnò un solo gol, ma che capolavoro con la Roma. Lasciò i nerazzurri nel 2017 dopo tre stagioni di alti e bassi e venne acquistato dal Beşiktaş prima di tornare in Italia al Bologna.

 

DIEGO PABLO SIMEONE
Oggi è uno degli allenatori più apprezzati nel panorama mondiale, ma anche da calciatore El Cholo Simeone è sempre stato uno dei più convincenti. La sua capacità di abbinare classe a grinta lo resero uno dei più amati dai suoi allenatori e così potè giocare e vincere spesso. Dopo aver giocato in Argentina nel Vélez venne notato da Romeo Anconetani e dal suo Pisa prima di passare nel 1992 al Siviglia. Anche grazie alle sue grandi prestazioni, per gli andalusi ci furono due stagioni ampiamente positive tanto che si guadagnò la convocazione, e il posto da titolare, a Usa ’94. In quell’estate passò all’Atlético Madrid dove nel 1996 vinse addirittura la Liga, contribuendo con ben dodici reti. Nel 1997 venne acquistato dall’Inter dove ottenne il suo primo successo internazionale, quella Coppa Uefa nella quale fu determinante per completare la rimonta sullo Strasburgo. Lippi però non lo vedeva nel suo gioco e nel 1999 venne ceduto alla Lazio dove vinse lo Scudetto. Quattro anni a Roma prima di tornare ancora all’Atlético Madrid, per poi chiudere la carriera nel Racing di Avellaneda.

 

IVÁN ZAMORANO
L’amore che Iván Zamorano ha dato e ha ricevuto dalle maglie per cui ha giocato è difficilmente eguagliabile. Un mastino dell’area di rigore, pronto a correre e a lottare su ogni pallone e con uno straordinario istinto del gol. Dopo le valanghe di gol in Cile con il Trasandino e il Cobresal nel 1988 arrivò la chiamata europea da parte degli svizzeri del San Gallo e dopo una prima stagione di ambientamento, divenne nella Super League seguente il capocannoniere del campionato e venne acquistato dal Siviglia. In Andalusia il cileno visse due grandi annate, senza però riuscire a diventare quel bomber spietato che dimostrerà di essere di lì a poco ma facendo vedere il suo grande lavoro per la squadra e così nel 1992 arrivò la chiamata del Real Madrid dove riuscì a vincere la classifica del marcatori nel 1995. Nel 1996 passò all’Inter e in nerazzurro non segnò tantissimo, ma nonostante ciò è rimasto nei cuori dei tifosi della Beneamata. Il suo modo di giocare si modificò e divenne spesso la seconda punta, all’inizio di Maurizio Ganz e in seguito di Ronaldo. Un brutto infortunio lo limitò nella sua seconda annata interista, ma tornò nell’ultima parte di stagione per diventare protagonista in Coppa Uefa segnando di esterno destro il vantaggio contro la Lazio in finale. Rimase a Milano fino al 2001 quando passò ai messicani dell’América prima di chiudere in Cile al Colo Colo.

Francesco Domenighini

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