La straordinaria vittoria di Anfield contro il Liverpool ha permesso di scrivere un’altra pagina favolosa nella storia europea dell’Atalanta, ma per far sì che tutto non rimanga una grande battaglia isolata bisogna continuare a lottare per vincere la guerra e passare il turno. A Bergamo arriva il Midtjylland ultimo in classifica e già eliminato, ma abbassare la guardia sarebbe un errore imperdonabile. I danesi hanno una storia recente, ma qualcuno dei loro ex giocatori è passato dall’Italia.
STEFFEN HØJER
Attaccante dalle buone qualità, in età giovanile era considerato un possibile giocatore di prospettiva per la nazionale danese, ma fallì. Furono molto positivi i suoi inizi con il Viborg e successivamente nell’Aalborg tanto da diventare un titolare dell’Under 21 e debuttare nel 1996 con i grandi. Le sue ottime prestazioni convinsero nell’estate 1999 Gino Corioni ad acquistarlo per il suo Brescia intenzionato a risalire in Serie A. Chiuso però da Dario Hübner visse sei mesi disastrosi dove non venne mai schierato da Nedo Sonetti e così la sua avventura lombarda finì prima del tempo non riuscendo a godersi la promozione. A venire in suo soccorso fu il Midtjylland che lo acquistò per la restante parte del campionato e dove segnò tre reti. Tornò poi ancora al Viborg prima di vincere due classifiche marcatori con l’Odense e una ancora con i Verdi.
SIMON KJAER
Uno dei migliori difensori di questa Serie A, capace di marcare e vedere il gioco, peccato che si sia perso per troppi anni in carriera. Simon Kjaer venne acquistato nel 2004 dalle giovanili del Midtjylland e nel 2007 debuttò in prima squadra. Furono diciannove le partite per lui dove dimostrò grande personalità e il Palermo lo portò in Italia. In Sicilia disputò due stagioni ad altissimo livello prima di essere acquistato dal Wolfsburg per sostituire Barzagli. Nel 2011 tornò in Italia, ma alla Roma fu un totale disastro e ripartì in giro per l’Europa. Lille, Fenerbahçe e Siviglia prima di tornare nel Belpaese con una breve esperienza all’Atalanta e successivamente al Milan dove sta rivivendo una seconda giovinezza.
AYO SIMON OKOSUN
Centrocampista di contenimento dotato di una buona visione di gioco ma rimanendo sempre su livelli abbastanza mediocri. Okosun iniziò con l’AB ma dopo tre anni senza grossi sussulti venne svincolato. Ad accorrere in suo soccorso ci fu il Grosseto, squadra che pochi anni prima aveva sfiorato la promozione in A, ma che in quel monento non stava vivevendo un grande periodo. Nel novembre 2014 venne tesserato per i maremmani e giocò undici partite in Serie C, prima di tornare in Danimarca. I buoni campionati con il Vendsyssel lo rilanciarono e si guadagnò la chiamata dell’Horsens. Nel 2018 lo acquistò il Midtjylland non riuscendo però a imporsi fra i titolari di una squadra al vertice, nonostante fosse partito alla grande segnando tre reti nei preliminari di Europa League contro The New Saints e Malmö. Ora è tornato in prestito all’Horsens.
SIMON POULSEN
Attento difensore è stato per svariati anni una colonna della nazionale danese, peccato che in Italia non si sia confermato. Simon Poulsen iniziò con il SønderjyskE e a ventun’anni venne prelevato dal Midtjylland. Disputò tre eccellenti campionati che lo portarono al debutto con la Danimarca nel 2007 e l’anno seguente partì per campionati maggiori. Con l’Az Alkmaar vinse subito una Eredivisie e vi rimase quattro anni prima di accettare la proposta della Sampdoria. Né con Ferrara né con Delio Rossi riuscì a imporsi nell’undici titolare e giocò la miseria di sette partite, venendo anche messo fuori rosa nella stagione seguente. A gennaio 2014 rescisse il contratto e tornò all’Az Alkmaar prima di passare al Psv Eindhoven e chiudere nel 2018 dove tutto era iniziato, al SønderjyskE.
MAGNUS TROEST
Difensore forte fisicamente e con un grande senso dell’anticipo, peccato per una lentezza eccessiva. Magnus Troest era una grande promessa del calcio giovanile e a sedici anni partì per Birmingham per vestire la maglia dell’Aston Villa. Non debuttò mai in prima squadra e così tornò in Danimarca al Midtjylland dove vi rimase per tre campionati. Furono molto positivi e segnò sei reti divenendo la colonna della nazionale Under 21. Le potenzialità per far bene c’erano e così nel 2008 venne acquistato dal Parma e contribuì alla promozione. La sua legnosità venne considerata eccessiva per la Serie A e così venne prestato prima al Recreativo Huelva e poi all’Atalanta, dove fu protagonista di un’altra promozione. Passò al Varese dove per due anni fu un difensore goleador e sfiorò la terza vittoria del campionato cadetto. Lanciano, Novara e ora Juve Stabia per il danese più italiano del mondo.
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