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10 motivi per amare Christian Streich, l’allenatore del Friburgo

Di allenatori rispettati da chiunque, nel mondo del calcio, ce ne sono diversi. Nessuno, però, gode della stima generale di tutti come Christian Streich. L’allenatore del Friburgo è un personaggio che mette davvero d’accordo tutti: è amato dagli addetti ai lavori, dai propri tifosi e anche rispettatissimo da quelli avversari. È qualcosa che va oltre il campo e i risultati che dal 2011 raggiunge sulla panchina del club della Brisgovia, di cui fa parte dal 1995. Dopo 16 anni nelle giovanili e come vice, è stato promosso in prima squadra. E, con budget limitato ma in un ambiente ideale per il calcio, ha dato il meglio di sé: due qualificazioni europee, quattro salvezze, una retrocessione cancellata da un’immediata promozione in Bundesliga, una semifinale di DFB-Pokal, un girone di Europa League disputato.

L’aspetto di campo però, come dicevamo, tende a diventare secondario. In copertina c’è sempre il personaggio Streich, uno a cui il Bayern aveva pensato prima di scegliere Kovac, uno che secondo la leggenda Ottmar Hitzfeld “dovrebbe vincere il titolo di allenatore dell’anno per ogni volta in cui il Friburgo non retrocede”. Un motivo per tutto questo c’è.

Felix Tamsut, giornalista tedesco di ‘DW Sports’, ha raccolto le migliori perle, e ci aiuta a scoprire, in 10 passi, il personaggio Christian Streich.

1. Streich e la capacità di analisi

In 8 anni di panchine tra Bundesliga e Zweite, Streich non è mai riuscito a battere il Borussia Dortmund. In 13 partite, 11 sconfitte e due pareggi. Entrambi arrivati nella stagione 2017/18. Nel 2015, quando i punti contro il BVB erano ancora zero dopo 7 partite, qualcuno volle approfondire questa statistica in conferenza stampa.

D: “Mister Streich, non ha mai fatto un punto contro il Borussia Dortmund”.
R: “Confermo, statistica corretta al 100%”.
D: “Qual è il motivo dietro a questa statistica?”.
R: “Che perdiamo sempre.”

Logico.

2. Il ciclista Streich

Una delle particolarità dell’allenatore del Friburgo è che alle sessioni di allenamento arriva sempre con la sua bicicletta. La sua spiegazione è stata molto semplice: “Vivo a 300 metri dal campo. Non avrebbe senso prendere la macchina, no?”. Difficile da smentire.

3. Christian Streich, il nutrizionista

L’alimentazione per i giocatori è una delle chiavi per il successo, anche a Friburgo. Streich, in merito, ha idee molto chiare: ad esempio nella sua squadra bisogna comprare solo carne di alta qualità e non quella economica di importazione.

“I miei giocatori hanno tutti abbastanza soldi per comprarsi qualcosa di più del pollo a 2 euro e 50, che per farlo gli animali sono stati torturati nelle loro brevi e ingiuste vite”.

4. Streich e la lingua inglese

Una volta in conferenza stampa, un giornalista ponendo una domanda ha parlato di “mega-performance”, termine che a Streich non è andato particolarmente giù. Dopo aver riflettuto sulla parola ‘mega performance’ e sugli anglicismi nella lingua se n’è uscito con una battuta in tedesco, che in Italiano può essere riportata a grandi linee come “…‘ho lavorato’… o ‘ho workato’?”. Un’altra volta, invece, ha riflettuto su quanto fosse difficile pronunciare la parola ‘Instagram’.

5. Streich e Nowitzki: questione di età

Ad aprile Dirk Nowitzki, uno tra i giocatori di basket più forti di sempre, una leggenda della NBA e dello sport in Germania, ha annunciato il ritiro. Streich ne ha parlato con tutta la grande semplicità che lo contraddistingue:

“Ho letto: 1523 partite giocate, più di 10mila rimbalzi presi, o qualcosa del genere. Numeri che ti fanno pensare: ma quanti anni ha, 340?”.

Per la verità 41, come il suo numero di maglia.

6. Christian Streich, il papà

Dopo Friburgo-Bayern Monaco, partita dello scorso aprile terminata 1-1, Streich ha chiesto a Manuel Neuer la sua maglia per fare una sorpresa a suo figlio. In conferenza stampa, raccontando l’episodio, ha sottolineato anche come la volesse “rigorosamente sporca”.

7. Streich e la politica delle donne

La Bundesliga è stata la prima lega calcistica maschile a introdurre un arbitro donna: Bibiana Steinhaus. Una decisione emulata poi in altri campionati. E che Streich ha apprezzato tantissimo. Parlandone, si è anche auspicato un cambio di rotta a livello di governi e non solo di arbitri:

“Vorrei anche vedere più donne in posizioni politiche piuttosto che gli uomini. Renderebbe tutto più semplice. La storia insegna che non è una buona cosa avere così tanti uomini al governo…”.

8. Le esultanze di Streich

Punto muto.

9. Le due anime di Streich

Un allenatore, ma anche un padre. Streich sa distinguere i due piani e lo dimostra sempre. Anche per questo è così amato dai suoi tifosi. Lo ha spiegato benissimo Vincenzo Grifo a 11Freunde alcuni mesi fa.

“A Friburgo devi sempre dare tutto, anche a 20 anni, bisogna spingersi fino al limite. Sembra di correre sempre 10 km in più degli avversari. Questo ci chiede l’allenatore. Poi gira l’angolo e ti chiede: ‘Vince, come celebrate il Natale in Italia?’”.

10. Christian Streich per il sociale

Di cosa si parla in spogliatoio normalmente? Di tutto, ma raramente di politica. Non a Friburgo: Streich vuole che a volte i suoi giocatori affrontino anche questi temi. Lo ha raccontato Nils Petersen nel dicembre 2017.

“In squadra abbiamo un americano e due turchi, Streich vuole sapere le loro opinioni su Trump ed Erdogan. Il business del calcio è superficiale e noi calciatori non siamo così esperti. Per questo mi piace ascoltare l’allenatore durante queste conversazioni in spogliatoio”.

giodusi

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