Federico Chiesa ha lasciato la Juventus per tentare l’avventura in Premier League, dove giocherà per il Liverpool. L’ex bianconero non è il primo italiano a indossare la prestigiosa maglia dei Reds: vi ricordate tutti i nomi?
“Federico is a Red”, con tanto di emoji con gli occhi a cuoricino. È con questo breve messaggio pubblicato sui propri canali social che il Liverpool ha annunciato a tutto il Mondo l’acquisto di Chiesa a titolo definitivo dalla Juventus.
Il nuovo manager dei Reds, Arne Slot, ha deciso di scommettere sull’attaccante italiano per aggiungere un nuovo grande talento a un reparto offensivo a cui non mancano certo alternative di qualità sulle sponde del Mersey.
Per Federico Chiesa questa sarà la prima esperienza all’estero, in una città che in passato ha già accolto altri calciatori italiani. Ve li ricordate tutti? Scopriamolo insieme.
Forse non tutti lo sanno, ma Daniele Padelli è stato il primo giocatore italiano a vestire la maglia del Liverpool.
Attualmente all’Udinese, il portiere lombardo ha militato nei Reds dal gennaio del 2007 al giugno dello stesso anno, in prestito dalla Sampdoria.
A portarlo in Premier League fu Rafa Benitez, con Padelli che nel nord dell’Inghilterra non è riuscito a lasciare però un gran ricordo.
Ha collezionato infatti una sola presenza con il Liverpool, all’ultima partita della stagione contro il Charlton: 2-2 il risultato finale, con l’estremo difensore trafitto dai gol di Matt Holland (dopo soli due minuti) e Darren Bent (a cui regalò direttamente lui l’assist, dopo una parata rivedibile). Tutto ciò nell’ultimo match giocato ad Anfield dalla leggenda dei Reds Robbie Fowler.
Non di certo una prestazione indimenticabile per Padelli, che in Serie A è invece riuscito a costruirsi una buona carriera, vestendo soprattutto i prestigiosi colori di Torino e Inter.
Decisamente meglio è andata invece ad Andrea Dossena, calciatore che in Inghilterra ha trascorso diversi anni della propria vita, dividendosi tra Liverpool, Sunderland e Leyton Orient.
Il maggior numero di presenze le ha collezionate però proprio con i Reds, scendendo in campo in 31 occasioni tra il luglio del 2008 e il gennaio del 2010.
Prelevato dall’Udinese, l’ex centrocampista italiano è riuscito a togliersi qualche soddisfazione nella città dei Beatles, andando a segno sia in Premier League che in Champions League.
Il primo gol Dossena lo mise a segno il 10 marzo 2009 nella roboante vittoria per 4-0 del Liverpool sul Real Madrid, nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League ad Anfield.
Entrato in campo all’83’ al posto di Fernando Torres, ci mise solamente cinque minuti per trafiggere Iker Casillas, chiudendo una serata perfetta per i Reds di Benitez contro i Blancos di Juande Ramos.
Dossena si ripeté poi quattro giorni dopo in Premier League, in un’altra grande vittoria del Liverpool per 4-1 sul Manchester United di Sir Alex Ferguson a Old Trafford.
Una partita per nulla banale, così come il pallonetto di controbalzo di mancino con cui l’italiano superò van der Sar al 91’.
A riportarlo in Serie A fu poi il Napoli, club con il quale Dossena ha vinto anche una Coppa Italia.
Un altro italiano capace di segnare due gol con la maglia del Liverpool è stato Alberto Aquilani, passato ai Reds dalla Roma nell’agosto del 2009 per 17 milioni di sterline.
28 le sue presenze totali con i Rossi d’Inghilterra, 26 delle quali sotto la guida ancora una volta di Rafa Benitez e 2 alle dipendenze di Roy Hodgson.
Aquilani in Premier League arrivò dopo essersi messo in mostra come uno dei talenti emergenti più interessanti alla Roma, ma faticò a ricavarsi grande spazio in un centrocampo che vantava la presenza di giocatori come Steven Gerrard, Mascherano e Lucas Leiva.
Un infortunio alla caviglia rese poi ancora più complicato il suo inserimento iniziale, con Aquilani che è comunque riuscito a lasciare il segno del proprio passaggio al Liverpool con 2 gol e 6 assist.
La prima marcatura la mise a segno in Premier League, nel successo casalingo per 4-1 sul Portsmouth, in una gara in cui riuscì anche a fornire un passaggio vincente per Torres.
La seconda rete arrivò invece nella semifinale di ritorno di Europa League contro l’Atletico Madrid ad Anfield, vinta poi per 2-1 dai Reds di Benitez ai tempi supplementari (eliminati però per la regola del gol in trasferta, dopo l’1-0 dell’andata).
Nell’agosto del 2012 Aquilani lasciò poi definitivamente il Liverpool, passando alla Fiorentina, dopo i prestiti alla Juventus e al Milan mentre era sotto contratto con gli inglesi.
L’italiano che ha collezionato il maggior numero di presenze al Liverpool resta ancora oggi Fabio Borini.
Acquistato dalla Roma nel luglio del 2012, l’attaccante di Bentivoglio ha messo in fila 38 presenze, 3 reti e 3 assist con i Reds, tutte sotto la guida di Brendan Rodgers (tecnico che lo volle come primo acquisto dopo averlo già allenato allo Swansea e nelle giovanili del Chelsea).
Subito a segno il 9 agosto del 2012 nel match vinto per 3-0 contro il Gomel e valido per i playoff di Europa League, Borini venne condizionato da diversi infortuni nella sua prima stagione al Liverpool, dove collezionò più panchine che presenze.
Nell’aprile del 2013 ritrovò la gioia del gol nel pirotecnico successo per 6-0 in Premier League sul Newcastle di Alan Pardew a St. James’ Park, andando a segno al 74’ e dopo essere entrato soltanto due minuti prima al posto di Steven Gerrard.
La sua terza e ultima rete l’ha invece trovata nel gennaio del 2015, nella vittoria per 2-0 in campionato sul campo dell’Aston Villa.
Borini è poi passato a titolo definitivo al Sunderland (club in cui aveva già giocato in prestito dai Reds), dove è diventato per qualche anno un idolo della tifoseria dei Black Cats con la sua classica esultanza con la bocca a “mordere” la mano sinistra dopo ogni gol.
Se si parla di italiani al Liverpool, il primo nome che viene (forse) in mente è quello di Mario Balotelli.
Il “bad boy” del calcio italiano ha vissuto la sua avventura ai Reds tra il 2014 e il 2016, mettendo insieme 28 presenze e 4 reti.
Prelevato dal Milan per 16 milioni di sterline, venne poi ceduto al Nizza, dopo essere tornato a Milano per un altro breve prestito.
Il Balotelli visto al Liverpool è stato soltanto un lontano parente di quello che contribuì allo storico successo in Premier League del Manchester City di Roberto Mancini, con i tifosi dei Reds che si ricordano di lui più per il suo carattere “indomabile” che per le prestazioni in campo.
Voluto anche lui da Rodgers e schierato più volte in attacco insieme a Borini, SuperMario segnò la sua prima rete nella vittoria per 2-1 nei gironi di Champions League contro il Ludogorets, ripetendosi poi qualche settimana dopo nel successo per 2-1 sullo Swansea City negli ottavi di finale di Coppa di Lega inglese.
Il suo unico gol in Premier League con i Reds è stato invece quello decisivo contro il Tottenham Hotspur nel 3-2 di Anfield, con Balotelli andato a segno anche nell’1-0 sul Besiktas nei sedicesimi di Europa League.
Quest’ultimo gol l’ex Milan e Inter lo segnò su calcio di rigore, dopo aver tolto il pallone dalle mani del suo allora capitano Jordan Henderson, pronto a battere il penalty.
In un articolo che ripercorre i nomi dei calciatori italiani passati per il Liverpool, una menzione d’onore la merita Gabriel Paletta.
Nato a Buenos Aires, l’ex difensore del Monza non era ancora stato naturalizzato italiano quando venne acquistato dai Reds (l’iter l’ha completato nel 2014, partecipando poi ai Mondiali con l’Italia).
Paletta a Liverpool arrivò infatti nel 2006 dal Banfield, diventando all’epoca il secondo giocatore argentino di sempre nel club rosso sulle sponde del Mersey.
A volerlo fu, ancora una volta, Rafael Benitez, con l’ex Milan che collezionò però solamente 8 presenze totali tra Premier League, Coppa di Lega e Champions League.
Riuscì comunque a incidere il proprio nome nel tabellino della storia dei marcatori dei Reds con un gol nella vittoria per 4-3 nel terzo turno di Coppa di Lega contro il Reading ad Anfield: una bella soddisfazione per un difensore, ceduto poi al Boca Juniors nell’estate del 2007.
Pagato soltanto 13 milioni di euro alla Juventus, Federico Chiesa ha tutte le carte in regola per diventare l’italiano più importante nella storia del Liverpool.
Le aspettative su di lui sono tante e il gioco di Arne Slot potrebbe esaltarne le qualità, soprattutto in un campionato dinamico come la Premier League.
Ora, sta a lui dimostrare di avere la tenuta fisica per affermarsi oltremanica, dopo aver vissuto tanti alti, ma anche tanti bassi in Italia.
Per Chiesa il Liverpool può essere una rinascita e per i Reds Federico può diventare ciò che gli altri italiani passati in città prima di lui non sono stati: un talento trascinante.
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