Il Chelsea ha deciso di ripartire da Enzo Maresca: l’ex Leicester City diventerà il settimo allenatore italiano a sedere sulla panchina dei Blues. È un filo speciale quello che unisce il club londinese e l’Italia: tanti i successi marchiati con il Tricolore
Mancava soltanto l’ufficialità e nelle scorse ore è arrivata anche quella: Enzo Maresca è il nuovo allenatore del Chelsea.
Dopo aver riportato il Leicester City in Premier League, a un anno di distanza dalla retrocessione delle Foxes in Championship, il tecnico campano ha deciso di accettare la proposta arrivatagli dai Blues, scegliendo di vivere così con il club londinese quella che sarà la sua prima stagione assoluta nella massima serie inglese da allenatore.
L’ex centrocampista italiano diventa quindi il settimo tecnico del Belpaese a sedere sulla prestigiosa panchina del Chelsea, nel solco di un binomio che ha portato grandi successi a Stamford Bridge.
Da calciatore ha vissuto vent’anni di carriera diviso tra Italia, Inghilterra, Spagna e Grecia, tappe che ha poi toccato nuovamente nella sua nuova esperienza da allenatore (Ellade a parte).
Dall’Ascoli al Siviglia, dal West Ham United al Manchester City, dal Parma al Leicester City, fino ad arrivare al Chelsea.
Enzo Maresca dal 2017 a oggi è stato viceallenatore in Italia e in Inghilterra, collaboratore tecnico in Spagna e nuovamente in Inghilterra, allenatore delle giovanili e di una prima squadra sempre in Inghilterra.
È cresciuto sotto lo sguardo attento di Pep Guardiola e osservandolo ha imparato a vincere, prima di uscire dal nido e spiccare il suo volo solitario.
Al Manchester City ha fatto gavetta. Al Leicester City ha marchiato il suo primo successo da allenatore, vincendo al primo colpo un campionato complicato come la Championship inglese e riportando le Foxes in Premier League.
Quella stessa Premier League che ora affronterà per la prima volta con il Chelsea, club che, dopo l’addio di Mauricio Pochettino, ha deciso di puntare con decisione sul tecnico italiano: il settimo della sua storia.
Il nome di Maresca va infatti ad aggiungersi a un cospicuo elenco di allenatori italiani che da fine anni ’90 a oggi hanno contribuito all’espansione del marchio Chelsea nel Mondo, arricchendo la bacheca dei Blues con scintillanti trofei.
Nessun altro club di massima serie inglese ha avuto più tecnici verde-bianco-rossi di quello londinese (basti pensare che in totale gli allenatori italiani in Premier League sono stati 14 e ben 7 hanno guidato il Chelsea, Maresca compreso).
Una storia d’amore, quella tra l’Italia e il Chelsea, iniziata nel 1998 e che dovrebbe continuare a protrarsi almeno fino al 2030, anno in cui scadrà il contratto appena firmato da Maresca (l’ex Leicester si è unito ai Blues per i prossimi sei anni).
Un binomio fatto di grandi successi, coppe preziose e storiche vittorie.
Il primo italiano a sedere sulla panchina del Chelsea è stato Gianluca Vialli, che nel 1998 accettò il doppio ruolo di player-manager, aprendo così le porte dell’Inghilterra ai tanti tecnici del Belpaese che nei decenni successivi hanno poi deciso di vivere un’esperienza della propria carriera proprio oltremanica.
Vialli ai Blues è considerato ancora oggi una leggenda, per quanto fatto sia da giocatore che da allenatore tra il 1998 e il 2000.
In tre stagioni ha condotto i londinesi alla conquista di una Coppa delle Coppe, di una Supercoppa europea, di una Coppa di Lega (primo tecnico non britannico a vincerla), di una FA Cup e di un Charity Shield (l’attuale Community Shield).
Cinque trofei che hanno lasciato un ricordo indelebile nei cuori dei tifosi dei Blues, i quali non hanno mai negato tributi d’affetto a Vialli nel corso degli anni.
Dopo l’esonero di Gianluca Vialli e un brevissimo interregno di Graham Rix, Claudio Ranieri nel 2000 è diventato il secondo allenatore italiano nella storia del Chelsea.
Ai Blues il tecnico romano è rimasto per quattro stagioni, collezionando 107 vittore in 199 partite e ricoprendo il ruolo di guida in un periodo storico che vide il club di Londra cambiare proprietà, passando nelle mani di Roman Abramovich.
Ranieri a Stamford Bridge non è riuscito a portare nuovi trofei, ma può essere comunque riconosciuto come l’uomo che lasciò in eredità a José Mourinho parte dell’ossatura di una squadra che lo Special One ha reso vincente.
Una finale di FA Cup e una semifinale di Champions League, i due massimi traguardi raggiunti dall’ex Cagliari alla guida dei Blues, dove venne ribattezzato “Tinkerman”, per la sua abitudine a cambiare spesso formazione in quegli anni.
Per vedere il terzo allenatore italiano alla guida del Chelsea si è dovuto aspettare il 2009, anno in cui Carlo Ancelotti scelse di vivere la sua prima esperienza al di fuori dell’Italia.
Dopo aver vinto ogni sorta di trofeo con un Milan leggendario, l’attuale tecnico del Real Madrid è stato per due anni il condottiero dei Blues, conquistando una Premier League, una FA Cup e un Community Shield.
Ancelotti a Londra è ricordato per essere stato il primo allenatore a centrare il double campionato-coppa inglese nello stesso anno, risultato che gli ha permesso di incidere in maniera indelebile il proprio nome nella storia del club.
Il quarto allenatore italiano nella storia del Chelsea è anche quello che è riuscito a vincere il trofeo più prestigioso: la Champions League.
Si tratta ovviamente di Roberto Di Matteo, personalità che ai Blues è diventato una leggenda prima in campo e poi in panchina.
Indimenticabili sono i due mesi che nel 2012 lo hanno visto passare da assistente di André Villas-Boas al tetto d’Europa.
Dopo l’esonero del portoghese a marzo, Di Matteo prese la guida del Chelsea e a maggio si ritrovò a festeggiare la conquista di una FA Cup e di una Champions League.
Un exploit difficilmente replicabile.
Il biennio 2016-2018 è stato quello di Antonio Conte, quinto tecnico italiano a essere nominato manager del Chelsea.
Reduce da un’esperienza da CT dell’Italia, l’allenatore pugliese riuscì a vincere la Premier League al primo tentativo, riportando al vertice quei Blues che la stagione precedente avevano chiuso il campionato al decimo posto in classifica.
Al suo secondo anno, Conte portò nella bacheca dei londinesi una nuova FA Cup, venendo però esonerato a fine stagione per il deludente quinto posto ottenuto in campionato.
Sesto e ultimo allenatore italiano a essersi seduto sulla panchina del Chelsea è stato Maurizio Sarri.
È avvenuto nella stagione 2018-19, chiusa dall’allora ex Napoli con un terzo posto in Premier League, ma soprattutto con la vittoria dell’Europa League.
Dopo Roberto Di Matteo, Sarri è stato quindi l’unico altro allenatore “tricolore” ad aver condotto i Blues alla conquista di una coppa europea. Un risultato di cui andare fiero.
A cinque anni di distanza, ora la sua eredità verrà simbolicamente raccolta da Enzo Maresca, il quale diventerà a tutti gli effetti il settimo manager italiano ad allenare il Chelsea dal prossimo mese di luglio.
Il suo compito sarà quello di rendere nuovamente vincente una squadra che nelle due ultime stagioni ha vissuto più rivoluzioni, ritrovandosi spesso obbligata a convivere con un clima confusionario.
I buoni precedenti non mancano. Ora starà a Maresca scrivere una nuova bella pagina della storia d’amore tra il Chelsea e l’Italia.
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