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Chelsea, il vuoto dopo Drogba: 250 milioni spesi alla ricerca del 9 perfetto

Ci sono date, momenti, personaggi che hanno stravolto per sempre la storia del calcio. Lo sa bene José Mourinho che in un caldo 20 luglio del 2004 riuscì a cambiare per sempre il destino del Chelsea. Allora il portoghese era reduce dalla vittoria della Champions League con il Porto e aveva accettato di cominciare la sua nuova avventura sulla panchina dei Blues.

Quasi costringendo il neo presidente Roman Abramovich, arrivato a Londra soltanto l’anno precedente, a mettere mano al portafogli per concretizzare l’affare, Mourinho riuscì a portare in Premier League Didier Drogba. Il suo arrivo non fu accolto con particolare gioia, dato che dopo il cambio di proprietà ci si aspettava da subito un nome imponente per l’attacco, ma proprio quel giorno nacque una nuova stella: durante la sua esperienza al Chelsea Drogba è diventato uno dei migliori attaccanti della storia del calcio inglese, un personaggio di caratura mondiale che prima del suo addio riuscì anche a regalare ai Blues la loro prima storica Champions League.

Il suo impatto in Inghilterra è stato così devastante dal punto di creare un Chelsea pre e post Drogba, una spaccatura tanto profonda da non essere stata ancora colmata. Già, perché dal 2012 i Blues non sono riusciti a trovare un suo degno sostituto, arrivando a investire circa 250 milioni di euro alla disperata ricerca di qualcuno in grado di raccogliere la sua eredità.

Fernando Torres, 58 milioni di euro

Il primo tentativo è stato fatto con Torres, il Niño che nei suoi anni al Liveprool aveva fatto innamorare tutta la Kop. Inizialmente fu affiancato proprio a Drogba nel suo ultimo anno al Chelsea, creando così tutti i presupposti ideali affinché prendesse realmente il suo posto negli anni a venire. I gol non mancavano di certo, ma nonostante questo Torres non riuscì mai a diventare il vero punto di riferimento dell’attacco, come in precedenza era stato con la maglia dei Reds.

Romelu Lukaku, 15 milioni di euro

Assieme allo spagnolo in quella stessa stagione il Chelsea scommise anche su Lukaku, giovanissimo attaccante di prospettiva. Purtroppo la sua incostanza gli costò cara: dopo due stagioni la dirigenza londinese decise di non puntare più su di lui girandolo il prestito al West Bromwich e negandogli così l’opportunità di crescere ancora e mettersi in mostra.

Diego Costa, 38 milioni di euro

L’attaccante dell’Atletico Madrid è stato forse l’unico giocatore ad avvicinarsi concretamente il più possibile a Drogba negli ultimi anni. I suoi gol e le sue prestazioni di spessore sono stati determinanti far vincere al Chelsea il campionato nel 2015 e nel 2017, ma è stato proprio da qui che ha avuto inizio la sua fine: la pessima relazione instaurata con l’allenatore Antonio Conte, unita a un carattere troppo spesso irruento, hanno convinto gli inglesi a non puntare più su di lui, nonostante i 58 gol segnati in 120 partite.

Álvaro Morata, 80 milioni di euro

Ancora una volta la scelta è ricaduta su uno spagnolo, il più caro ma forse anche quello più deludente. Già, perché la disperata voglia di rilancio non ha fatto scattare la molla in Morata che ha continuato a vivere la sua avventura al Chelsea fra troppi alti e bassi. Conte prima e Sarri poi non sono riusciti a rivitalizzare l’attaccante, diventato l’ennesimo flop dell’era post Drogba.

Michy Batshuayi, 39 milioni di euro

Una cifra importante per uno degli attaccanti che ha lasciato di meno il segno dal 2012. Di certo Batshuayi è stato il meno considerato fra i suoi colleghi, tanto da giocare appena 53 partite in due stagioni. Il botto che tutti si aspettavano alla fine non è arrivato e il belga ha preferito cercare la sua fortuna altrove.

Olivier Giroud, 20 milioni di euro

Neanche l’eterno sottovalutato della Premier League è riuscito a spezzare questa sorta di maledizione. All’Arsenal era diventato il sostituto d’oro, capace di risolvere le partite più complicate partendo dalla panchina. Il Chelsea ha quindi deciso di puntare su di lui, regalando a Conte un titolare dalla grande esperienza e dallo strabiliante fiuto per i gol. Maurizio Sarri però non è stato della stessa idea: con lui il francese ha avuto sempre un ruolo più marginale, finendo ancora una volta a essere la terza scelta dopo Morata e Higuain.

Gonzalo Higuain, prestito con diritto di riscatto

E arriviamo dunque al Pipita, al momento ultimo attaccante su sui i Blues hanno deciso di scommettere. Il suo arrivo era stato atteso con entusiasmo, dato che al Napoli il suo feeling con Maurizio Sarri lo aveva trasformato in un’indomabile macchina da gol. Questa volta neanche l’aver ritrovato il suo mentore è stato d’aiuto: le esperienze negative alla Juventus e al Milan lo avevano segnato al punto tale da stravolgerlo totalmente, finendo per segnare appena 5 gol in 18 partite. Alla fine i 36 milioni di euro richiesti dai bianconeri per la cessione definitiva non sono stati investiti dal Chelsea che per l’ennesima volta dovrà setacciare il mercato alla ricerca del perfetto numero 9 in grado di reggere il paragone con l’indimenticabile Drogba.

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