Che minaccia rappresenta il Valencia per l’Atalanta

Al momento del sorteggio degli ottavi di finale il bigliettino con scritto “Valencia CF” sapeva quasi di liberazione per l’Atalanta. D’altronde i rischi erano decisamente peggiori e tra le prime fasce probabilmente era la squadra più auspicata assieme al Lipsia. Però il Valencia di Celades è una squadra che non può essere sottovalutata, soprattutto in un contesto in cui ha maggiore storia ed esperienza.

Partiamo dai punti di forza di questa squadra, una delle più indecifrabili della Liga. Probabilmente è stato costruito un blocco più adatto per le sfide singole che per i lunghi percorsi, come testimonia il cammino altalenante di quest’anno: il Valencia in Liga non decolla nonostante la quota Champions sia più bassa del previsto, colpa sì di un avvio troppo caotico tra crisi dirigenziali e cambi improvvisi di allenatore, ma anche di un ritmo che di fatto non è mai arrivato.

Però preso nei grandi appuntamenti il Valencia difficilmente ha deluso: da dimenticare di fatto ci sono solamente il 5-2 incassato al Camp Nou all’inizio della gestione Celades, e la semifinale di Supercoppa Spagnola persa in maniera netta con il Real Madrid in Arabia Saudita. Per il resto tante ottime prestazioni nei match che contano: un pareggio a Mestalla col Real in campionato, la bellissima vittoria per 2-0 sul Barcellona, oltre a un doppio pari con l’Atlético Madrid che sa più di rimpianto che di bel risultato.

Insomma, quando conta il Valencia si fa sentire, e lo ha dimostrato anche nel girone di Champions League: ha rischiato l’eliminazione ma ha tirato fuori il meglio nei momenti difficili, dal 2-2 in rimonta contro il Chelsea all’impresa di Amsterdam, splendide sfide singole in cui si sono viste tutte le peculiarità di una squadra adatta agli scontri diretti. Celades ha impostato un 4-4-2 abbastanza basilare in una squadra che non ha grande cambio di passo ma che sa essere continua durante la partita e rapida nel muovere il pallone.

Molto differente dall’Atalanta nell’approccio, ma ovviamente vulnerabile. Soprattutto perché in difesa mancano delle certezze importanti: Garay ha finito la stagione, Gabriel Paulista è squalificato per il rosso di Amsterdam, e le alternative non convincono pienamente. Non è solo un problema di ricambi, ma anche di gestione dei momenti: perché spesso abbiamo visto un Valencia scarico in alcune partite, su tutte il disastro col Getafe, incapace di cambiare passo contro squadre di grande gamba, come è del resto l’Atalanta.

Non sarà l’ottavo di maggiore livello, ma sicuramente uno dei più equilibrati, con in palio il prestigiosissimo ruolo di grande sorpresa dei prossimi quarti di finale di Champions League.

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