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Che fine hanno fatto i giocatori della generazione d’oro inglese?

Vi ricordate della generazione d’oro della nazionale inglese? Completamente diversa da quella attuale e da quella precedente degli anni ‘60, la generazione di giocatori a cavallo tra i ‘90 e i’00 è sicuramente quella che più è rimasta impressa nelle menti degli appassionati di calcio.

I Three Lions sono conosciuti per aver quasi sempre avuto delle squadre di altissimo livello. Tuttavia il palmares non rispecchia il talento presente sul campo. Proprio uno dei più grandi della storia del football, Steven Gerrard, disse che a quanto pare il problema di quel dream team fosse  da ricercare negli allenatori. Dito puntato allora su Sven Goran Eriksson, Steve McLaren e proprio il nostro Fabio Capello.

Dopo anni di carriera con il Liverpool da giocatore, è toccato anche a Stevie G a buttarsi nel difficile ruolo da allenatore. Ma come lui, anche tanti altri suoi compagni di merende della generazione d’oro sono agli inizi della propria carriera in panchina. Ma che fine hanno fatto? In quali squadre sono finiti? Andiamo a scoprirlo insieme, stilando una classifica in base alle carriere fino ad ora percorse.

La generazione d’oro

8 – Paul Scholes

Inizierei da uno dei più grandi centrocampisti della storia del calcio, Paul Scholes. Centrocampista sublime ai suoi tempi, dopo un po’ di gavetta tra le giovanili dello United è andato ad allenare al Salford, squadra di cui detiene il 10% della proprietà, in società con Nicky Butt, i fratelli Neville, Giggs e Beckham. Dopo la sua avventura quadriennale al Salford ha avuto una breve avventura con la squadra di cui è tifoso da sempre, l’Oldham, in quarta divisione. Nel 2019 il suo ritorno al Salford, sempre in quarta divisione, è durato ben poco. Esonerato dopo 5 partite lo possiamo trovare come opinionista su BT Sport. Non proprio una bel percorso per the silent hero.

7 – I fratelli Neville

Se il Gary Neville che tutti conosciamo è l’opinionista senza peli sulla lingua, non tutti sanno che ha anche avuto un passato da allenatore. E non è stato proprio rose e fiori.
Dopo una breve esperienza con Hodgson nello staff della nazionale, Gary ha fatto il grande passo. Il proprietario del Valencia, Peter Lim, detiene il 40% della proprietà del Salford, di cui è socio anche Neville. Lim è anche proprietario del Valencia, e nella stagione 15-16 ha deciso di nominarlo allenatore della prima squadra. Risultato? Disastroso. 28 gare, 10 vittorie, un sonoro 7-0 contro il Barcellona e l’esonero. Gary, meglio l’opinione pubblica.

Phil Neville invece che fine ha fatto? Da capitano dell’Everton a allenatore della nazionale di calcio femminile dell’Inghilterra. Dopo 3 anni con la prima squadra delle ragazze, ha deciso di buttarsi nel mondo del calcio americano. Dal 2021 è allenatore dell’Inter Miami, squadra di David Beckham, nella MLS. Risultato? Quinta peggior difesa e quart’ultimo posto. Per i fratelli Neville c’è ancora parecchio lavoro da fare.

6 – Sol Campbell

Il re delle palle inattive, Sol Campbell, ha intrapreso la carriera di allenatore. Nel 2018 ha preso il Macclesfield in una disastrosa situazione societaria, riuscendo a renderla una squadra solida capace di salvarsi e rimanere in League Two. L’anno dopo il  salto di qualità in League One. Ma non è andata così bene. Stavolta gli tocca il Southend, squadra in crisi, ma niente favola. Solo 4 vittorie in 23 partite non bastano. Retrocessione e dimissione. Rimandato.

5 – Wayne Rooney

Wayne Rooney è stato catapultato nell’inferno degli allenatori immediatamente dopo il suo ritiro. Subito una stagione con il Derby Couty in Championship nella lotta per la salvezza, arrivata in extremis all’ultima giornata. Differenza di un solo punto in classifica rispetto alla zona retrocessione e un roboante 3-3 contro lo Sheffield Wednesday. La situazione in questo momento però non è delle migliori in casa Derby. Ultimo posto e 6 punti, a meno 5 dalla penultima.

4- Frank Lampard

Zone calde, carriere importanti, giocatori importanti. Frank Lampard è stato colui che ha valorizzato l’Accademy blues durante lo stop al mercato del Chelsea. Il primo anno infatti ha portato in prima squadra ragazzi come James, Abraham, Mount, riuscendo a conquistare il quarto posto e l’accesso in Champions. Tuttavia, l’anno seguente, non è stato all’altezza di gestire la futura rosa campione d’Europa. Un mercato davvero tanto dispendioso non è bastato per rendere chiare le idee di Lampard. Quest’anno, dopo l’esonero di Daniel Farke al Norwich, Lampard è stato chiamato a risollevare una situazione disastrosa nei bassifondi della Premier League. Fiducia.

3 – Scott Parker

Anche Scott Parker fa parte della generazione d’oro. 600 presenze nel calcio professionistico, è ricordato per essere stato un buon giocatore e il capitano della nazionale inglese. Parker, da allenatore, ha avuto un’ottima esperienza con il Fulham. Nella sua prima stagione 18-19 è stato retrocesso con i Cottagers, dalla Premier in Championship. La stagione seguente è riuscito a vincere la battaglia dei play off, ottenendo la promozione in Premier. L’anno dopo però ha riitrovato gli spettri della retrocessione. Conseguenti dimissioni e nuova avventura alle porte.  Al Bournemouth fino ad ora sta andando meravigliosamente bene. Prima posizione a +2 dal Fulham. Davvero non male.

2- Steven Gerrard

Lo avevamo nominato all’inizio, lo troviamo alla fine. Emblema di questa generazione d’oro, su di lui gravita un hype non indifferente. Dopo le disastrose stagioni dei Rangers dell’era Caixinha e del conseguente fallimento, Steven Gerrard viene nominato il nuovo allenatore nel 2018. Dopo due annate positive in cui  i Gers sono tornati nei piani alti della Premiership, Gerrard è stato protagonista di un buon cammino europeo con i suoi, raggiungendo gli ottavi di finale di Europa League per due volte. Come ciliegina sulla torta, dopo 10 anni, nella stagione 20-21 l’iconico 55esimo titolo di campione di Scozia torna in casa Rangers, con ben 102 punti e zero sconfitte. Da novembre 2021 è diventato allenatore dell’Aston Villa al posto di Dean Smith, nel difficile compito di risollevare la squadra dal pessimo rendimento fin ora ottenuto.

1 – Gareth Southgate

L’ho messo davanti a Gerrard perché Southgate è stato colui che ha completamente trasformato l’atmosfera attorno alla nazionale inglese. Dopo essere stato protagonista in negativo nel 2008 con il Middlesbourgh, Southgate si è dedicato alla Nazionale. Dopo anni in Under 21, è riuscito a portare in semifinale di Coppa del Mondo e in finale degli europei l’Inghilterra. La sua squadra ha fatto tornare a sognare concretamente i propri tifosi. I Three Lions saranno sicuramente una delle formazioni favorite in Qatar 2022.

Berengario Elia Pelizzari

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