“Tempo di sorridere” titola Globoesporte, il principale quotidiano brasiliano che questa mattina omaggia la Chapecoense. Tempo di sorridere sì, perché la Chape ha vinto, è andata avanti e adesso sogna di alzare al cielo un trofeo internazionale: la Recopa Sudamericana.
Suggestiva e a tratti surreale l’atmosfera attorno a questa finale d’andata ma dopo tante lacrime e pensieri il responso è tornato a darlo il campo ed è la cosa più bella. Dopo il fischio d’inizio Chapecoense-Atletico Nacional è tornata ad essere una partita, una vera, in pieno stile sudamericano.
I brasiliani stanno dominando il proprio campionato statale del Santa Catarina cominciato con un forte handicap ma totalmente ribaltato negli ultimi tempi grazie ad un importante filotto di vittorie consecutive. Vincere aiuta a vincere si sa ma affrontare i campioni del Sudamerica in carica è una sfida proibitiva, soprattutto se la tua squadra è stata ricostruita in pochi mesi.
Il calcio però sa stupire e a quelle latitudini il fattore campo fa sempre strani effetti, a maggior ragione se il viaggio è lunghissimo come quello che i calciatori dell’Atletico Nacional hanno dovuto affrontare per arrivare da Medellin a Chapecó.
La strategia di Vagner Mancini è stata la stessa identica di quella adottata in campionato per battere Brusque e Figueirense anche se l’evidente maggiore qualità dei verdolagas ha creato molti più pericolosi. la chiave era quella di pressare alto, schierare una formazione offensiva e regalare agli avversari la sola arma del contropiede. La tattica è riuscita visto che nel primo tempo la Chapecoense è passata in vantaggio grazie ad una buona trama che ha portato al calcio di rigore segnato da Reinaldo.
Poi il pari di Macnelly Torres nel momento più difficile per la concentrazione, l’avvio di ripresa. Ma il Verdao aveva un asso nella manica, si chiama Luiz Otavio e con il suo ingresso ha cambiato la partita. Non di certo uno dei giocatori più forti della squadra né uno dei più promettenti come testimonia una carriera che fino a poche settimane fa si era fermata solo all’esperienza con la Luverdense, nel campionato del Mato Grosso.
Il suo ingresso però ha portato al gol del 2-1 e alla più importante vittoria della storia del club. Una rete importante che regala due risultati su tre alla Chape per la finale di ritorno dove i favori del pronostico sono aspramente negativi.
Una giornata di festa, una vittoria storica ed una bella favola di uno sconosciuto che entra dalla panchina e segna il gol più importante della storia del club. Oggi a Chapecó è davvero tempo di sorridere.
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