Lautaro e Frattesi firmano la vittoria dell’Inter a Monaco di Baviera. L’1-2 che scrive un paragrafo un piccolo paragrafo della storia di questa competizione: il Bayern Monaco non perdeva in casa una partita di Champions League da quattro anni.
È solo il primo tempo di una doppia sfida che ha ancora molto da raccontare, ma l’Inter si è portata discretamente avanti. Quella in terra tedesca è la vittoria di Simone Inzaghi, il trionfo della lucidità nella gestione della partita. L’Inter giocato la partita che deve, mettendo in campo un grandissimo spessore. Soffre, resiste, trova il vantaggio, lo gestisce, sfiora il secondo gol in contropiede e ha la personalità di non consegnarsi all’avversario né di perdere la testa dopo il pareggio dei padroni di casa. Niente panico, tanta maturità, anche da parte dell’allenatore. Difficilmente, questa volta, si potranno mettere in discussione i cambi operati da Simone Inzaghi che legge benissimo la partita e preferendo chili e centimetri di Frattesi alle invenzioni di Mkhitaryan passando alla cassa con gli interessi.
Bayern Monaco – Inter racconta anche una bellissima storia di calcio. Quella di Davide Frattesi. Al netto del peso specifico per il risultato, la rete assume un valore pesantissimo per un ragazzo che ha attraversato un periodo difficile a livello personale. La perdita della nonna, a cui era molto legato, lo ha segnato moltissimo. L’urlo dopo il gol rappresenta l’istantanea di un momento che ricorderà per sempre. “Nella mia vita ho sempre pensato di avere come qualità la testa e pensato che niente mi avrebbe scalfito”.
“Quando però mi sono trovato davanti a questa situazione sono rimasto un po’ spiazzato, c’è stato un momento in cui non riuscivo ad andare dritto per la mia strada perché ero troppo legato a mia nonna, quindi è stata dura, non ero abituato a vederla così, è stato un periodo pesante, credo che questa sera ci abbia messo lo zampino e sono certo che da lassù qualche strillo lo ha tirato”.
Vincere così, in uno stadio con 75000 tifosi che trascinano i padroni di casa, dopo tanta sofferenza, assume i contorni della classica notte magica. Al netto della retorica, Monaco di Baviera può essere una tappa fondamentale nel percorso: una di quelle molle emotive che può permettere a Frattesi e all’Inter di trovare la forza e l’entusiasmo per arrivare sino in fondo alla maratona. Anche perché dalla Germania arriva un segnale di compattezza e autostima, che può portare l’Inter sino in fondo alla competizione, a patto di non sbandare come è successo a Parma. La strada è ancora lunga ed è difficile sapere cosa riserverà l’immediato futuro, ma la sensazione è che l’idea del Triplete inizi ad assumere contorni un minimo più definiti.
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