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Champions League, rimpianti Juve e Atalanta: eliminate da squadre che imbarcano gol

Che schiaffo! Juventus e Atalanta sono state eliminate dai playoff di Champions da avversari che, a quanto pare, sembrano non essere poi così all’altezza della competizione. PSV Eindhoven e Club Brugge, che hanno fatto fuori rispettivamente la “Vecchia Signora” e la “Dea”, sono stati battuti sonoramente da due squadre inglesi nell’andata degli ottavi di finale, pur giocando in casa: 7-1 dell’Arsenal in Olanda e 3-1 dell’Aston Villa in Belgio

Che schiaffo! Juventus e Atalanta, due delle squadre più rappresentative del calcio italiano, sono state eliminate dai playoff di Champions League da avversari che, a quanto pare, sembrano non essere poi così all’altezza della competizione. PSV Eindhoven e Club Brugge, che hanno fatto fuori rispettivamente la “Vecchia Signora” bianconera e la “Dea” nerazzurra, sono stati battuti sonoramente nella fase successiva, agli ottavi di finale, subendo delle imbarcate di gol che fanno riflettere. Ma come è possibile che la Juve di Thiago Motta e i bergamaschi di Gian Piero Gasperini siano caduti contro formazioni che si sono poi inchinate in maniera così pesante?

L’ennesima beffa in Champions

La Juventus ha visto il suo cammino in Champions League spezzato dal PSV, che, dopo aver estromesso i bianconeri, ha subìto un’umiliante sconfitta per 7-1 in casa contro l’Arsenal. Un punteggio che fa disperare i tifosi olandesi. Dall’altro lato, l’Atalanta, che ha ceduto il passo al Club Brugge, ha rimediato un’uscita di scena ancor più dolorosa viste e considerate le polemiche in merito al rigore molto dubbio assegnato dall’arbitro sul tramonto del match di andata dei playoff. Dopodiché agli ottavi i belgi hanno perso 3-1 tra le mura amiche contro l’Aston Villa. Due squadre che, nel giro di poche settimane, si sono trasformate da “eroi” a “vittime”. Un dramma calcistico che si è consumato sotto gli occhi increduli di tifosi e appassionati.

Che cosa è andato storto in Champions?

Il primo pensiero che assale chiunque stia seguendo queste vicende è: “Ma contro chi hanno perso?” E la risposta è semplice, ma al contempo preoccupante. Queste due squadre, che hanno eliminato Juventus e Atalanta, hanno mostrato le loro fragilità nel momento cruciale. A questo punto, è lecito domandarsi se il calcio italiano, rappresentato da questi due club, non fosse pronto per affrontare avversari che ora si dimostrano modesti e vulnerabili. È una situazione paradossale: da un lato, le nostre squadre non riescono a superare il turno, mentre le squadre che le hanno eliminate vengono schiantate in modo imbarazzante.

La Champions League, un sogno infranto

Il sogno di proseguire in Europa si è trasformato in un incubo. La Juventus, con il suo blasone e la sua storia, ha visto sfumare la possibilità di sollevare un trofeo che le manca da troppo tempo. L’Atalanta, da parte sua, ha mostrato di avere una mentalità vincente, ma non è bastato. La verità è che entrambe le squadre hanno affrontato avversari che, pur non brillando, hanno saputo sfruttare al meglio le debolezze delle italiane. La sensazione è che il livello di preparazione e di mentalità non fosse all’altezza della competizione.

La cattiva gestione delle risorse

Cosa dire della gestione delle risorse? Sia la Juve che l’Atalanta sembrano aver fatto scelte discutibili nelle ultime settimane. Scelte che si sono rivelate fallimentari nel momento decisivo. Thiago Motta e Gian Piero Gasperini devono riflettere sulle loro decisioni, perché se è vero che il calcio può riservare sorprese, è altrettanto vero che per vincere serve una preparazione meticolosa e una strategia ben definita. Le due squadre hanno dimostrato di avere i mezzi, ma non la lucidità necessaria per affrontare un torneo così impegnativo.

Il contesto inglese, un avviso per le italiane

Le squadre inglesi stanno dominando il panorama calcistico europeo, e la lezione impartita da Arsenal e Aston Villa dovrebbe far riflettere. Queste formazioni hanno dimostrato di avere un livello di competitività che le italiane non riescono ancora ad eguagliare. La Premier League è un campionato estremamente competitivo e che non perdona, dove ogni errore si paga a caro prezzo. Eppure, alcune delle squadre della Serie A, se non la maggior parte, sembrano riscontrare ancora oggi parecchie difficoltà in campo internazionale ed europeo.

E ora, il futuro delle italiane

Con Juventus e Atalanta già eliminate, i riflettori si spostano sull’altra formazione italiana ancora in gioco in questa edizione della Champions League. L’Inter, l’unica rimasta in corsa, ha l’opportunità di riscattare l’onore del calcio italiano. Nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 5 marzo 2025 a partire dalle 18:45, i nerazzurri di Simone Inzaghi nel match di andata degli ottavi di finale affronteranno in trasferta nella cornice dello stadio De Kuip (“La Vasca”) di Rotterdam il Feyenoord, una squadra che ha già dimostrato di saper battere ed eliminare una squadra italiana: infatti a farne le spese ai playoff contro gli olandesi è stato il Milan di Sérgio Conceição. Sarà il momento di dimostrare che l’Italia può ancora contare nel calcio europeo, ma la pressione è alta.

Se l’Inter dovesse fallire, il dibattito sull’inadeguatezza delle nostre squadre in Europa prenderà piede con ancora più forza. Considerando anche il fatto che in questa stagione il coefficiente delle squadre italiane nel ranking Uefa sta precipitando ed è caduto in picchiata, con la Spagna che ci ha superato al secondo posto utile per avere uno slot extra e portare una quinta squadra nella Champions League 2025-2026.

Un futuro incerto

Le eliminazioni di Juventus, Milan e Atalanta dalla Champions League non sono solo un colpo al cuore per i tifosi, ma un campanello d’allarme per tutto il movimento calcistico italiano. La domanda che tutti si pongono è: cosa manca? Mancano strategie? Mancano investimenti? O è semplicemente una questione di mentalità? Le risposte non sono facili, ma una cosa è certa: il calcio italiano ha bisogno di una scossa. La Champions League deve diventare un obiettivo, e non un miraggio. E se la storia ci ha insegnato qualcosa, è che il riscatto è sempre possibile, ma solo se si è disposti a combattere, a rivedere le proprie strategie e a imparare dagli errori.

Redazione Footbola

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