
Mikel Arteta Immagine | Ansa
La squadra di Mikel Arteta ha dominato, mentre Declan Rice e Bukayo Saka hanno brillato. La semifinale con il Paris Saint-Germain si presenta come un test fondamentale
Al Santiago Bernabeu, una delle cattedrali del calcio mondiale, il tempo può sembrare interminabile. Eppure, anche se il VAR avesse prolungato la partita a 390 minuti, il Real Madrid non sarebbe stato in grado di recuperare ciò che Declan Rice ha fatto otto giorni fa. L’Arsenal ha dimostrato una resilienza e una determinazione che hanno messo in luce lo status di contender per la Champions League.
Prestazione difensiva dell’Arsenal
Il Real Madrid, campione in carica, non è riuscito a sfruttare le occasioni che gli si sono presentate. La prestazione di Saliba è stata esemplare; il giovane difensore ha giocato con la tranquillità di chi sa di avere un vantaggio di 3-0.
Quando Vinicius Junior ha trovato il modo di segnare, accendendo una scintilla di speranza nel Bernabeu, l’Arsenal ha risposto con un’ottima organizzazione difensiva. Per circa 15 minuti, non c’è stata alcuna azione degna di nota, eppure la squadra di Mikel Arteta non si è fatta sopraffare dalla pressione. Il piano di gioco era chiaro e ben definito: non dare possibilità al Real Madrid di rimontare.
La grinta di Declan Rice e dei giovani talenti
Declan Rice, con la sua solita grinta, ha intercettato palloni e ha guidato la squadra in attacco. Myles Lewis-Skelly, nonostante fosse considerato un punto debole, ha dimostrato di poter tenere testa a giocatori esperti. Anche Jakub Kiwior, criticato da alcuni, ha gestito la palla con sicurezza, facendo ripartire l’azione.
Bukayo Saka, che ha incantato il pubblico spagnolo, ha mostrato la sua versatilità difensiva, partecipando attivamente anche nelle retrovie, un aspetto che non si è visto nei tre attaccanti del Madrid. La vera prova della solidità dell’Arsenal è arrivata quando il Real ha finalmente creato la sua prima vera occasione, solo all’89esimo minuto, grazie a un tiro di Endrick, che ha evidenziato la prova di forza difensiva degli ospiti.
Un sistema di gioco vincente
Questa partita ha rappresentato un trionfo del sistema di gioco rispetto alla potenza individuale. Da cinque anni, Arteta ha costruito una squadra che non solo difende bene, ma lo fa con il piacere di un gruppo affiatato. L’Arsenal ha adottato un 4-4-2 ben organizzato, concedendo le fasce agli avversari e preparando le proprie offensive attraverso una solida strategia difensiva.
La gestione del gioco da parte dell’Arsenal è stata impeccabile, con Gabriel Martinelli pronto a scattare in contropiede quando necessario, ma sempre con la lucidità di non affrettare le azioni. Il pubblico del Bernabeu, che si aspettava di intimidire gli avversari, è stato messo a tacere dalla capacità dell’Arsenal di mantenere il possesso e di costruire gioco.
Con otto partite rimaste in questa stagione, l’Arsenal ha messo in mostra una squadra in crescita. Anche se il Paris Saint-Germain rappresenterà una sfida significativa, la consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie capacità è palpabile. I Gunners hanno dimostrato che, a dispetto delle avversità, sono pronti a competere ai massimi livelli, un segnale chiaro che il club è tornato a essere una forza temibile nel calcio europeo.
La prestazione di Declan Rice è stata notevole. A soli 26 anni, sta giocando come uno dei migliori centrocampisti al mondo, e la sua presenza in campo è stata fondamentale per l’equilibrio della squadra. Con un futuro luminoso davanti a loro, i giovani talenti dell’Arsenal sanno di avere l’opportunità di scrivere la storia del club, rimanendo concentrati su ogni passo che li avvicina al trionfo in Champions League.