Conosco il calcio, tutto può cambiare in tre giorni ”. Pensieri e parole di Carlo Ancelotti, giustificati dai fatti. Il suo Real Madrid era su di giri dopo l’impresa all’Etihad, ma è tornato sulla terra in Liga, dove non è riuscito a trovare continuità: con due punti nelle ultime nove partite il vantaggio in classifica su Atletico e Barcellona è svanito. E ora arriva la Champions League, dove c’è da difendere il vantaggio contro il Manchester City, in vista degli ottavi di finale.
Ancelotti ha vissuto diverse eliminazioni traumatiche in Champions League. Alla guida del Milan ha perso una qualificazione blindata con il Deportivo la Coruña, sciupando il 4-1 di San Siro con lo 0-4 subito in Spagna. Ricordare la sconfitta in finale contro il Liverpool (da 3-0 nel promo tempo a 3-3 dopo i 120’, poi inglesi campioni d’Europa dal dischetto) significa aprire una ferita mai totalmente cicatrizzata, sebbene l’anno successivo si sia consumata la vendetta.
Alla guida del Real Madrid, Ancelotti ha vinto come nessuno in Champions League, ma molto spesso è andato avanti nella competizione per il rotto della cuffia, pur partendo da risultati più che vantaggiosi. Il primo caso risale al 2015, quando lo Schalke 04, sconfitto 2-0 in Germania, terrorizza il Bernabeu vincendo 3-4. Nell’ultima campagna europea, nella scorsa stagione, ha rischiato l’osso del collo in casa contro il Lipsia, dopo aver vinto 1-0 in Germania e pareggiato al ritorno 1-1 al Bernabeu fra mille sofferenze.
Con o senza la presenza di Carlo Ancelotti in panchina il Real Madrid non ha mai brillato nella gestione del vantaggio nell’arco dei 180’ di gioco. Basti pensare alla stagione 2017/2018 quando nei quarti di finale i blancos si imposero per 3-0 a Torino contro la Juventus e poi andarono sotto con lo stesso passivo al Bernabeu. Il Real si salvò grazie al famoso quanto controverso rigore di Cristiano Ronaldo fischiato dall’arbitro Oliver, etichettato in modo memorabile da Buffon con quel “ha la spazzatura al posto del cuore”.
Anche nel 2021-2022 il Real Madrid vede le streghe: 1-3 all’andata sul campo del Chelsea, ma qualificazione che non è affatto in ghiaccio. A scongelarla è una grandissima prestazione dei Blues che si portano sullo 0-3, poi Rodrigo porta il Real ai supplementari e Benzema evita la lotteria dei rigori. Insomma, il passato è maestro di vita anche nel calcio, dunque è bene tenere a mente gli accadimenti ed evitare pericolosi incroci temporali con corsi e ricorsi storici.
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