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Cédric-Inter: un affare con bisogno di conferme

L’arrivo di Cédric Soares in casa Inter ha mosso l’opinione di numerosi tifosi; sono in molti a ritenerlo un’aggiunta marginale nella batteria di terzini Neroazzurri, altri invece riconoscono in lui un buon profilo per coprire entrambi le fasi di gioco. Il portoghese si è sempre affidato alle sue doti atletiche e tecniche, ma nella sua esperienza al Southampton, sotto la guida di diversi manager e con altrettanti moduli, ha saputo sempre confermarsi titolare. Analizziamo i pro ed i contro di questo affare,  in sospeso fino alla prossima finestra di mercato, con il numero 21 che arriva a Milano in prestito con diritto di riscatto fissato ad 11 milioni.

UN OTTIMO AFFARE…

Le cifre e le opzioni di acquisto non lasciano spazio ad un possibile buco economico nel sistema Inter. Gli 11 milioni che la società milanese potrà spendere a giugno per l’acquisto di Cédric sono una cifra ragionevole, e ben diversa da quelle fissate nel passato per Joao Cancelo, e nel presente per Sime Vrsaljko. Nel primo caso, i Neroazzurri non poterono esercitare il riscatto per la cifra troppo elevata voluta dal Valencia. Nel secondo, pur avendo visto la qualità dell’attuale terzino di Spalletti, il club si interroga sulla convenienza dello spendere così tanto per avere così poco, in termini di continuità e disponibilità. Con Cédric invece, la cifra in sospeso di 11 milioni, permette all’Inter di ragionare sul da farsi, in attesa di vedere il suo rendimento da qui a maggio.

L’impatto con la Serie A spesso e volentieri modifica sostanzialmente le qualità di un giocatore. Spesso e volentieri assistiamo nel nostro campionato a delle grosse fioriture di talenti, altrettanto di frequente la tattica e la difficoltà della lega comportano un calo di prestazioni. A volte il calciatore si ambienta in tempi utili e viene recuperato grazie ad una gestione differente, in altri casi no, e viene etichettato come bidone. Come detto, nel caso di Cédric abbiamo già assistito in Premier League ad un suo utilizzo sotto diversi allenatori, motivo per cui si dovrebbe sperare in un suo impatto immediato a Milano. Il fluidificante può dire la sua su una corsia di destra con tanti problemi, che si trascinano da troppo tempo. A 27 anni il portoghese può avere un’ulteriore crescita, ed utilizzare le sue già buone doti fisiche per diventare un fisso nello scacchiere dell’Inter.

Un altro punto a proprio favore risiede nella versatilità tattica: Cédric può essere utilizzato in un classico 4-2-3-1 così come in un ipotetico 3-5-2 (già varato da Spalletti, con risultati altalenanti). Resta da capire se questo ampio range di ruoli ricoperti risieda soltanto nell’indole e nelle doti atletiche, o se invece proviene da un’intelligenza tattica che può essersi facilmente arrugginita in Inghilterra, ma che sarà importante in questa sua nuova esperienza.

…O UN PROSSIMO ESUBERO?

Dall’altro lato della medaglia, c’è la possibilità di essersi portato in casa un debito per il futuro. Proprio i tifosi dell’Inter in primis, si ricorderanno dei tantissimi profili che hanno tentato di ricoprire il ruolo di terzino destro nel post Triplete. Montoya, Dodo, Jonathan, e tante altre mezze figure che non hanno mai conquistato l’amore di tifosi ed allenatori. Attualmente l’Inter si ritrova con Danilo D’Ambrosio titolare nel ruolo, giocatore con esperienza e continuità, ma che ha mostrato limiti e punti deboli in diversi momenti della carriera. Dopo aver sempre conquistato il posto negli 11 dell’Inter (escluse breve parentesi sperimentali), il prossimo 31enne si ritrova una concorrenza non lontana dal suo profilo per i prossimi mesi. Per quanto D’Ambrosio abbia mostrato qualche debolezza, il suo nome sembra essere quello giusto per un piazzamento in zona Champions League, ossia ciò che l’Inter può richiedere con i mezzi a propria disposizione. L’arrivo di Cédric può anche significare da parte della società una richiesta a fare di più; è vero, la concorrenza al fianco del napoletano è stata ed è di basso livello, ma l’Inter non vuole accontentarsi. Mettendo al fianco di D’Ambrosio un ambizioso come il portoghese, può spronare il numero 33 a dare di più, confermandosi titolare, e chiudendo le porte a possibili rimpiazzi. Insomma, uno stratagemma da parte della dirigenza per non far rilassare chi oggi sembra essere sicuro titolare dell’Inter.

Con intelligenza, dedizione ed apertura all’apprendimento, Cédric può lottare per un posto nei titolari. Il passaggio tra i due campionati non sarà semplice, e ce lo conferma la storia. San Siro è storicamente una piazza ostile per i viaggiatori che arrivano d’oltremanica, soprattutto nell’ultimo ventennio. Ci siamo chiesti: quando l’Inter ha trattato un giocatore in entrata dalla Premier League? Di recente, Joao Mario ha avuto un’esperienza al West Ham, ma essendo sempre di proprietà dei Neroazzurri. Ricordiamo anche gli sfortunati sei mesi del tedesco Podolski, in arrivo dall’Arsenal. Qualche anno prima arrivò Vidic, esule dal Manchester United, ma con un contratto scaduto che non ha richiesto contatti tra i milanesi ed i Red Devils. Andando indietro nel tempo troviamo SantonCrespo, rispettivamente da Newcaslte e Chelsea, in entrambi i casi un ritorno dopo precedenti stagioni all’Inter, e dunque con freschi contatti con la società. A distanza di 19 anni, l’ultimo giocatore passato dalla Premier League all’Inter a titolo definitivo (seppur per poco) è ancora Robbie Keane. L’irlandese fu un vero fantasma in Italia, ciò che Cédric proverà a non essere, per essere confermato a giugno in ottica di una carriera felice con la sua nuova maglia.

La parola passa ora proprio a Cédric: riuscirà ad entrare nelle grazie del pubblico del Meazza, o si aggiungerà alla lunga lista di terzini scomparsi nelle vie meneghine?

Paride Coti

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