La festa continua, ma uno sguardo al futuro è sempre opportuno darlo. “Vorrei giocare 40 partite la prossima stagione” è il tuono di Ceballos al rientro in patria dopo il successo all’Europeo Under 21 in Italia. Il suo talento si è visto, ma il Real non è la squadra per lui. Quelle 40 partite Zidane non gliele può permettere per vari motivi: non ha un grande rapporto di stima con il giocatore e si fida dei suoi titolari, che di certo non sono tre qualsiasi.
Per questo è facile immaginare Ceballos altrove, alle condizioni del Real ovviamente, che dopo quest’estate sono più facilmente raggiungibili. Il prezzo non è accessibile a tutti, ma le prestazioni viste in campo rendono giustizia alla sua valutazione. “Mi trovo meglio quando so di essere importante per la squadra“, poche parole per ribadire un concetto. Chi sceglierà Ceballos dovrà ripartire da lui, affidargli il centrocampo, renderlo fondamentale.
🙌🏻💪⚽️🇪🇸 Campeones!! Vamos!! Grande equipo!! Grande España!! Los sueños con trabajo y sacrificio se cumplen! Orgulloso de este equipo, de este cuerpo técnico y de mi país! CAMPEONES DE LA EUROCOPA! 🏆🇪🇸@sefutbol #EuroU21 #EuroSub21 #finaleuroU21 #ceballos #daniceballos pic.twitter.com/hjKKUEeCsv
— Daniel Ceballos (@DaniCeballos46) June 30, 2019
Perché la personalità e la qualità per farlo non mancano, solo che servono le condizioni in campo per farlo rendere al meglio. Uno con un carattere così non può essere un ripiego né un’alternativa di lusso. Ecco perché al Real è schiacciato e poco valorizzato. Il suo orizzonte però può essere quello comunque di una grande squadra, magari dell’Arsenal che può costruirsi una grande identità tra Premier ed Europa League aggiungendo quei piedi che mancano in fase di impostazione e di supporto all’attacco.
Un talento come Ceballos in panchina è uno spreco per il calcio: lo sa lui, lo sa chi lo sta corteggiando. Vorrebbe vincere qualcosa, ma soprattutto avere un posto in nazionale anche il prossimo anno. No, non con l’Under 21 da cui esce di quota anche in ottica Olimpiadi, ma con la maggiore per giocare l’Europeo del 2020 che farà anche tappa in Spagna, seppur a Bilbao e non al Bernabéu.
In questo Europeo ha ottenuto tutto ciò che voleva: la possibilità di far rinascere il suo talento e la rivincita sulla Germania due anni dopo la sconfitta di Cracovia, una delle partite che mai ha dimenticato della sua carriera. Orizzonti e aspettative di un possibile fenomeno, il piede più talentuoso dell’Europeo, il talento più oscurato della Liga. Il suo presente passa di nuovo da Madrid, ma forse solamente per i saluti prima della stagione della consacrazione.