Per l’Osasuna non ci poteva essere ritorno migliore in Liga: la prima stagione dopo la promozione è stata trionfale e con largo anticipo la squadra di Pamplona può già dichiararsi salva. Anzi, può ambire a molto di più, perché se si dovesse eleggere una rivelazione di questa Liga, probabilmente la scelta sarebbero proprio loro.
Assieme al Granada rappresentano la squadra che ha impressionato di più, vista la provenienza dalla Segunda, ma se gli andalusi si sono presentati a carte scoperte con un progetto importante che mira a una certa stabilità nella massima divisione spagnola, il campionato dell’Osasuna è passato in sordina per tutta la stagione. Non ci sono stati grandi colpi mediatici alla Soldado per intenderci, ma tanti giocatori funzionali a un sistema di gioco estremamente malleabile che però segue la filosofia concreta di Jagoba Arrasate, il basco artefice di questo exploit.
La squadra si è rinforzata con giocatori in caccia di riscatto o con giovani di grandi qualità sfuggiti ai grandi club: Estupiñán ad esempio è uno dei migliori terzini del campionato, tanto che anche le big del paese si sono interessate a questo ecuadoriano classe ’98 dalla grande gamba. Persino uno come Toni Lato, su cui il Valencia punta tanto al punto di riportarlo alla base a fine stagione, ha faticato a trovare spazio in quel ruolo, prolungando la sua stagione con poche presenze cominciata al Psv e proseguita a Pamplona.
Per quanto sia arrivato un gol pesantissimo nel successo contro l’Alavés il 22enne valenciano ha dovuto fare i conti con la crescita sia di Estupiñán a sinistra che di Nacho Vidal a destra, altro elemento di spicco di questa formazione sorpresa. Grande passo sugli esterni bassi, la chiave per poter mettere più qualità ai lati del centrocampo del 4-4-2, principale dei due sistemi di gioco scelti da Arrasate.
Roberto Torres ha rappresentato una delle massime certezze della stagione partendo da destra, pur senza avere una grande progressione palla al piede, è uno dei giocatori più tecnici della squadra, oltre a esserne il leader emotivo capace di prendersi le responsabilità nei momenti clou.
Per l’attacco la scelta è stata quella di puntare sull’esperienza, con Enric Gallego che ha aggiunto gol a un reparto da ricostruire, e Adrián López che grazie al suo curriculum che vanta Porto e Atlético Madrid, garantisce sempre quella giocata in grado di spostare le partite. E che tutto va per il meglio lo si capisce anche dai singoli episodi, la rovesciata di Gallego col Leganés per esempio, o il già citato gol di Lato alla sua seconda presenza.
La classifica è estremamente positiva, con l’obiettivo adesso di chiudere nella metà sinistra della classifica provando a superare proprio il Granada, nel tesa a testa tra le migliori neopromosse di quest’anno, visto che il Mallorca nonostante la goleada al Celta Vigo sembra ancora destinato a un rapido ritorno in Segunda.
Con un calendario che di proibitivo ha in programma solo la trasferta di Barcellona, l’obiettivo per l’Osasuna sembra fattibile: non cambierà il giudizio della stagione, positiva anche in caso di un piazzamento al di sotto dell’undicesimo posto, perché il percorso sempre al di fuori dai pericoli vale da sé il titolo di una delle rivelazioni della Liga.
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