Caos arbitri in Europa: tra rigori inventati e troppi cartellini a festeggiare è… la Lega Serie A!

Ranieri e Gasperini protestano, ma la Lega Serie A sorride: le parole dei due allenatori e la “gioia” dell’a.d. De Siervo

È stato un turno di coppe europee a dir poco complicato per le squadre italiane. Il Milan è caduto al De Kuip di Rotterdam con il risultato di 1-0 in favore del Feyenoord, l’Atalanta ha perso a sorpresa fuori casa contro il Club Brugge per 2-1, la Roma non è riuscita ad andare oltre il pari contro il Porto allo stadio Do Dragao e la Juventus è stata l’unica a uscire dal primo turno dei play off con una vittoria, anche se non senza faticare. A far discutere, però, sono stati gli arbitraggi delle partite di Atalanta e Roma, considerati “scandalosi” dai tifosi delle due squadre. Vediamo cos’è successo.

Lo sfogo di Gasperini e Ranieri contro gli arbitri in Europa: cos’è successo?

Nella serata di mercoledì, come abbiamo detto, l’Atalanta è andata K.O. contro il Brugge, ma a decidere il match è stato un rigore a dir poco regalato alla squadra di casa. A fine partita, quindi, il tecnico nerazzurro Gian Piero Gasperini è stato duro nei confronti dell’intero mondo degli arbitri. Ecco cosa ha detto ai microfoni di Sky Sport: “Il dramma è che stiamo contagiando tutto il calcio che sta andando in una direzione che va al di fuori di questo sport. Tutti hanno un’idea di falli completamente diversi. Il dramma del calcio oggi sono i contatti. Ormai gran parte dei giocatori si buttano e strillano, tutti con l’intenzione di ‘rubacchiare’ qualcosa. Il calcio adesso va in una direzione che non c’entra nulla con il gioco del calcio. Non conosco più le regole del calcio. Non si distinguono più i contatti nel calcio. Dopo che abbiamo iniziato a saltare tutti come pinguini adesso correremo anche tutti come pinguini. Il calcio sta cambiando in uno sport completamente diverso”.

Lo sfogo di Gasperini
Lo sfogo di Gasperini | Ansa – Footbola

 

A rincarare la dose sono arrivate le parole di Claudio Ranieri al termine della partita di ieri sera della sua Roma contro il Porto. L’allenatore giallorosso si è scagliato, invece, contro Roberto Rosetti, presidente della Commissione Arbitri della UEFA. Queste le parole di Sir Claudio ai microfoni di Sky Sport: “Parlo con Rosetti: come fa a mandare ad Oporto un arbitro che in 22 partite la squadra in trasferta ha fatto solo nove pareggi. Un campo caldo e lei fa questa designazione? Non so perché. Per me stava aspettando che accadesse qualcosa in area per fargli vincere la partita, è chiaro e i ragazzi erano nervosi per questo. Non si può fare una cosa del genere. Ho detto ai ragazzi di non protestare mai, lui arbitra così, fa il suo lavoro ed è convinto di averlo fatto bene. Mai una partita del genere, 8 ammoniti da parte nostra, un rosso, non lo so. Non si possono irretire gli avversari in questa maniera. Alla fine ho mandato via i giocatori. L’arbitro non meritava il loro saluto, su un campo internazionale una roba del genere…”.

Poi è arrivata anche – a quasi 2 anni di distanza – una frase su Taylor, arbitro della famigerata finale di Europa League tra Roma e Siviglia: “C’è un mio amico che mi ha detto che Rosetti ha messo Taylor nella finale di due anni fa. Allora si capisce tutto”.

La Lega Serie A esulta? Le parole di De Siervo fanno riflettere

L’aspetto paradossale, ma anche il dubbio che sorge, è che dietro a tutto questo potrebbe celarsi anche l’influenza della Lega Serie A. Appena due settimane fa, infatti, l’amministratore delegato De Siervo dichiarava: “La verità è che la Serie A perderà valore nel tempo se la Champions League e le coppe diventeranno più ricche. Paradossalmente chi fa il nostro lavoro, deve sperare che non ci sia il secondo posto nel ranking. Parlo dal lato economico, non sportivo. Più la Champions cresce, più crescono spettatori che in passato guardavano i campionati nazionali. Il miliardo in più che l’Uefa intende fare sarà drenato dai broadcaster dei campionati”.

È un tema che tanti giornalisti non sottolineano – ha continuato De Siervo –. Continuano a definire un grande successo la partecipazione di più squadre italiane alla Champions, ma è il contrario. Resta il giudizio meritorio verso la Uefa per il lavoro meritorio fatto sulla nuova Champions, che però sui campionati nazionali ha lo stesso effetto della Super League. E la Uefa può farlo perché ha un rapporto stretto con l’Eca, guidato sempre dalle solite 15 squadre”.

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