L’andata del derby della Madonnina di Coppa Italia serve solo a rimandare il verdetto alla sfida di ritorno. Inter e Milan chiudono i primi 90’ sull’1-1. L’Inter, andata sotto, se l’è cavata aggrappandosi, come spesso gli accade nella stracittadina, a Calhanoglu che ha evidentemente un conto aperto con la sua ex squadra. È già al terzo gol nel derby.
Il centrocampista turco ha ormai familiarizzato con l’atmosfera che lo accompagna quando gioca il derby. Fischi e insulti che piovono da ogni zona del campo, con i decibel che raggiungono livelli altissimo quando il calciatore si avvicina alla bandierina per calciare i corner. Evidentemente, questo “sottofondo” non lo distrae, né lo innervosisce. Piuttosto lo motiva a dovere. Il turco gioca la partita perfetta, nonostante i compagni di reparto non lo assistano, soprattutto Frattesi, apparso in evidente difficoltà. Calhanoglu, annusata l’aria, sceglie di giocare con semplicità ed efficacia: pochi fronzoli, tanta sostanza, nessun pallone forzato. Tuttavia, seguendo istinto e talento, si ingolosisce, segue l’azione e va a botta quasi sicura quando Correa gli appoggia il pallone che scaglia imparabilmente alle spalle di Maignan. 1-1, terzo gol segnato ai rossoneri e partita raddrizzata.
Ennesima amarezza, per i tifosi del Milan, costretti, ancora una volta a sopportare il più classico del gol dell’ex. Del resto, i rapporti con i rossoneri non sono certo idilliaci. Il turco non è mai stato molto sereno né nei confronti del club, né della società e ha trovato la sua collocazione ideale sull’altra sponda dei Navigli. Non è una novità, a queste latitudini, anche a maglie inverse: per informazioni rivolgersi a Pirlo, Seedorf e allo stesso Ibrahimovic. Tuttavia quella di Calhanoglu è una connotazione diversa: il ragazzo ha quasi sete di vendetta e si abbevera quasi regolarmente alla fonte, mandando per traverso l’acqua all’orto rossonero sia in campo sia nelle interviste, dove non ha mai risparmiato bordate.
Al Milan sono anche un po’ stanchi dei continui strali del turco. Il figlio di Adriano Galliani, Gianluca, non ha mai nascosto la propria insofferenza legata agli atteggiamenti del centrocampista nerazzurro, invitandolo, qualche mese fa, anche ad abbassare i toni: “Da qualche anno questo signore sta facendo di tutto per trasformare il derby di Milano nel derby di Istanbul. Sarebbe il caso che qualche amico dirigente dell’Inter gli spiegasse che questo è il derby di Milano e dunque lo invitasse a smetterla di provocare”. Perlomeno Galliani Junior è stato accontentato, nessuna provocazione, solo indifferenza. Tuttavia, non si è risparmiato il consueto, pesantissimo, gol.
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