Un calciomercato senza grandi colpi, quello della Roma. Scelte tuttavia, al netto dei nomi, significative che, di fatto, hanno sconfessato il mercato estivo: si riparte resettando peer aiutare Claudio Ranieri a chiudere al meglio la stagione. Una sorta di secondo tempo che possa correggere tutti gli errori commessi fra settembre e novembre.
Un mercato per aiutare Ranieri
Nella sessione invernale sono sbarcato cinque rincalzi. Un portiere (Gollini) al posto di Ryan. Un difensore (Nelsson) che rimpiazza Hermoso. Un centrocampista (Gourna-Douath) che sostituisce Le Fee. Salah – Eddine prende il posto di Zalewski, mentre Rensch era già arrivato a dare una mano a destra. Un mercato senza particolare ambizione e prospettiva, se non di aiutare Ranieri nella gestione di uomini e forze in vista di un calendario asfittico. Si potrebbe definire un mercato compatibile con necessità , opportunità e risorse economiche. Del resto non avrebbe avuto senso, al netto del fair play finanziario, acquistare calciatori che rischiano di non essere nei ranghi al momento della (ennesima) ripartenza, del progetto giallorosso, prevista a giugno 2025. Nel frattempo, insomma, si prende tempo. E adesso toccherà a Ranieri compiere l’ennesimo miracolo: onorare un finale di stagione che, se ben interpretato, potrebbe anche schiudere prospettive interessanti e insperate, specialmente nelle Coppe.
Prospettive: si naviga a vista
Difficile sostenere la tesi di una Roma uscita migliorata da questo mercato. Da respingere anche l’ipotesi che sia indebolita. La sensazione è che il mercato di gennaio sia legato alla navigazione a vista, in attesa di avere le idee chiare su quale sarà il nuovo allenatore che evidentemente ancora non c’è. Dunque, si percorre l’unica strada possibile. Elementi low cost che, se ritenuti utili alla nuova guida tecnica, rappresenteranno una base su cui ripartire. Non lo fossero, la spesa è stata comunque minima e facilmente assorbibile. Aziendalmente, non fa una piega. Sul campo, nel computo finale, manca comunque qualcosa.
Non c’è un vice Dovbyk
Specificatamente un vice Dovbyk, ruolo che spetta al redivivo Shomurodov, spedito pressoché ovunque prima di restare nella capitale. L’uzbeko ha una occasione straordinaria e irripetibile per dare un senso alla sua carriera. Negli altri reparti, specialmente in mezzo al campo, c’erano già abbondanza e qualità , complice anche il lavoro di Ranieri, che ha restituito dignità ad elementi finiti troppo presto nel dimenticatoio. Resta dunque, la curiosità di vedere all’opera i nuovi arrivi. La prima prova non lascerà neanche la possibilità di replica. Dentro o fuori con il Milan, club sì rivoluzionato e con innesti di livello, in Coppa Italia. Passare il turno, con queste premesse, sarebbe un colpo straordinario.