Se vi aspettate squadre come Manchester City o Psg o Real Madrid vi sbagliate di grosso. In testa ci sono degli insospettabili del calcio continentale
Il mercato è finito anche in Arabia Saudita. La chiusura del sipario era prevista per il 2 settembre e così è stata. Se l’anno scorso era stato speso un miliardo di euro dai club sauditi, quest’anno le spese sono state decisamente contenute. Ma in generale chi è stata la squadra più spendacciona d’Europa? Se vi aspettate squadre come Manchester City o Psg o Real Madrid vi sbagliate di grosso. In testa ci sono degli insospettabili del calcio continentale. Perché se è vero che i Blues hanno speso la bellezza di 261 milioni di euro, è anche vero che ne hanno incassati 175 con un bilancio di -86. Una cifra che non spinge il club di Stamford Bridge tra le prime 10 di questa speciale classifica. Ma vediamo la top ten.
La medaglia d’oro va in Premier League, in Inghilterra. La squadra con il bilancio con il passivo più importante non è una big d’Oltremanica. Si tratta, infatti, del Brighton. L’ex squadra di Roberto De Zerbi, nel frattempo volato in Francia per allenare il Marsiglia (rigenerato dalla sua cura), ha speso 231,2 milioni, incassandone solamente 48,29. I più cari sono stati Rutter (46,7), Minteh (35), Wieffer (32), Guda (31), Kadioglu (30), O’Riley (29,5). Quest’ultimo è arrivato dal Celtic Glasgow e per diverse settimane è stato un obiettivo anche dell’Atalanta per sostituire Koopmeiners, poi ceduto alla Juventus. Ma il club scozzese alla fine ha deciso di darlo al Brighton. Che in questo mercato ha detto addio a Undav (26,7) e Gilmour (14, al Napoli).
La cessione di Osimhen avrebbe potuto stravolgere la classifica e molto probabilmente avrebbe spazzato via il Napoli dalla top ten di questa classifica. Invece, il nigeriano non è andato al Psg, ha rifiutato l’offerta del Chelsea e ha visto Aurelio De Laurentiis dire di no a una ricca proposta araba. Così è rimasto fuori rosa alla corte di Antonio Conte, ma la sua situazione è rimasta così per un giorno. Perché, nel frattempo, è andato in prestito gratuito al Galatasaray, in Turchia: i giallorossi pagheranno per intero il ricco ingaggio di Osimhen. Però, non ha migliorato di certo il passivo del Napoli, rimasto fermo a -138. Le spese maggiori sono state quelle per Buongiorno (35 milioni), McTominay (30,5), Lukaku (30) e Neres (28). In doppia cifra anche Gilmour (14) e Rafa Marin (12). Le uscite? A titolo definitivo il solo Ostigaard per sette milioni.
Medaglia di bronzo per un’altra squadra della Premier. E ancora una volta a occupare il gradino più basso del podio non è una big, ma è l’Ipswich Town, che ha sborsato 23,5 milioni per Omari Hutchinson, 21,5 per Jacob Greaves, 17,85 per Liam Delap, 17,7 per Jack Clarke, 14,2 per Dara O’Shea e 10,6 per Sammie Szmodics. Con l’uscita di Gassan Ahadme al Charlton per 1,18 milioni. Non fatevi ingannare dalla cifra, è stata la più “ricca”.
I Red Devils hanno speso tanto, anche se hanno iniziato molto male il campionato. Il club inglese, ai piedi del podio, ha preso Leny Yoro, pagato 62 milioni, e Ugarte costato 50. Ma la campagna acquisti dello United non è finita di certo qui. Ha preso anche de Ligt (45) e Zirkzee (42,5, dal Bologna dopo una serrata corte del Milan, che ha deciso di non pagare le commissioni all’entourage dell’olandese). Ma per fare cassa sono partiti McTominay (al Napoli per 30,5), Greenwood (al Marsiglia per 26) e Wan-Bisaka (al West Ham per 17,6).
Dopo tre club inglesi e uno italiano, ecco una squadra francese. È il Lione che ha chiuso al quinto posto. Cinque i giocatori in entrata pagati in doppia cifra: Moussa Niakhaté (31,9), Ernest Nuamah (28,5), Orel Mangala (23,4), Georges Mikautadze (18,5) e Said Benrahma (14,4). Sono usciti invece Jake O’Brien per 19,5 e Mamadou Sarr per 10.
Ed eccoci arrivare al Psg, in sesta posizione. Chi si aspettava che potesse stravincere la classifica si è sbagliato di grosso. Fino all’ultimo i parigini hanno sfidato il Chelsea per soffiare Osimhen al Napoli, ma non hanno mai dato la sensazione di voler offrire più di 60 milioni di euro, meno della metà della clausola da 130. Soldi che comunque avrebbero stravolto questa classifica, regalando al club di Nasser Al Khelaifi almeno la medaglia d’argento, con vista primo posto. Invece, del nigeriano abbiamo detto e allora il Psg si è “accontentato” di Joao Neves, costato 59,92 milioni, soldi finiti nelle casse del Benfica. Cinquanta i qatarioti li hanno versati al Rennes per Douè, 40 all’Eintracht per Pacho. Dallo United ne sono arrivati 50 per Ugarte, dal Eintracht 16,5 per Ekitike.
Un’altra squadra inglese nella top ten (e non è finita, come vediamo subito dopo). Il West Ham ha speso 47,5 milioni per Max Kilman dal Wolverhampton, 29,3 per Crysencio Summerville (Leeds), 27 per Fullkrug, punta del Dortmund (seguitissimo dal Milan, che alla fine si è dovuto accontentare di Abraham dalla Roma in uno scambio di prestiti con Saelemaekers), 23 per Luis Guilherme del Palmeiras e 17,6 per Wan-Bisaka dallo United. Una campagna ricchissima in entrata. Bilanciata, ma soltanto in parte, dalle cessioni di Flynn Downes (17,85), Said Benrahma (14,4) e Thilo Kehrer (11).
In ottava posizione c’è l’ultima squadra inglese di questa speciale classifica, il Tottenham. Le grandi spese sono state quelle dell’attaccante Solanke, preso dal Bournemouth per 67,3 milioni di euro. Ma non è stato il solo grande acquisto. Perché nella lista c’è anche Archie Gray, il centrale del Leeds, costato 41,25 milioni di euro. Sono stati ceduti, invece, Oliver Skippeper 23,5 al Leicester e Emerson Royal per 15 al Milan.
Ed ecco l’unica squadra spagnola. Non il Real Madrid (che ha preso sì Mbappé, ma a parametro zero) o il Barcellona, ma l’Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone. Infatti, i Colchoneros hanno speso 75 milioni per Julian Alvarez, 42,5 per Gallagher e 34,5 per Le Normand. Ne hanno incassati 52 per Joao Felix e 15 per Omorodion. Il bilancio è in passivo di 91,1 milioni di euro.
Ultimo posto della top ten per i sauditi di Karim Benzema che hanno fatto acquisti per 96,70 milioni, incassandone solamente 8,15. Il più costoso è stato Moussa Diaby (60 milioni). Invece, Jota (a otto milioni) l’unica vera cessione. Da qui il passivo di -88,55 milioni di euro.
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