In Calabria nessuno se lo ricorda, mentre in Bundesliga tutti ormai lo amano: la crescita di Moussa Diaby, dopotutto, è stata impressionante, tanto che in questi ultimi due anni è passato dall’essere un semplice giovane di talento al diventare un titolare fisso di un Bayer Leverkusen che lotterà fino all’ultimo per un posto in un Champions League. La sua prima esperienza fra i professionisti, tuttavia, non andò nel migliore dei modi.
Anche se passò oltre 6 mesi in Italia, infatti, solamente pochissimi appassionati si accorsero di Diaby, che nel primo semestre del 2018 vestì la maglia di un Crotone che quell’anno dovette arrendersi e ritornare in Serie B. Sei mesi in cui il giovanissimo francese vide pochissimo il campo, ostacolato da problemi linguistici (non parlava né italiano né inglese) e da un Walter Zenga che, in una situazione disperata come quella del club calabrese, non poteva permettersi di puntare su un ragazzino di appena 18 anni che non aveva mai giocato fra i professionisti.
Per questo motivo Diaby vide il campo in due sole occasioni, una delle quali contro la Juventus, dove fece intravedere un grande potenziale. La retrocessione impedì però a Raffaele Vrenna, direttore sportivo del Crotone, di trattenerlo in Italia, con il francese che decise di tornare al PSG per giocarsi le proprie carte e provare a conquistare Tuchel. L’allenatore tedesco gli concesse spazio soprattutto in Ligue 1, e il classe 1999 non tradì praticamente mai la sua fiducia, sfornando prestazioni di alto livello con grande continuità, tanto che alla fine della stagione furono 2 i gol e 6 gli assist realizzati dal giovane francese.
Numeri eccellenti per un giocatore alla sua prima vera stagione di professionista, numeri che però non furono abbastanza per convincere il PSG a riconfermarlo anche per la stagione successiva, complice un FPF che imponeva ad Al-Khelaifi di vendere più giocatori possibile: fra i sacrificati vi fu anche Diaby, il cui trasferimento al Bayer Leverkusen venne ufficializzato già l’1 luglio. I 15 milioni di euro spesi per portarlo in Germania sembrarono sin da subito pochi, tanto che i tifosi delle Aspirine cominciarono a credere di aver trovato un giovane con un potenziale da assoluto fuoriclasse: non a caso, alcuni di loro fondarono la “Diaby Army“, che ben presto riempì anche i profili ufficiali del Bayer.
Ciononostante, Peter Bosz non gli regalò il posto da titolare, e anzi Diaby esordì dal primo minuto solamente a fine febbraio, nella sfida contro il Friburgo, che terminò con un pareggio grazie proprio ad una sua rete. Da quel momento, l’ascesa dell’ex PSG è stata impetuosa e ha travolto la Bundesliga come un vero e proprio fiume in piena, con il tecnico olandese che non ha potuto far altro che garantirgli un posto da titolare fisso nei suoi schemi, benché a risaltare fossero sempre Havertz, Bailey e da maggio anche Wirtz, relegando Diaby ad un ingiusto ruolo di comprimario. Colpa di numeri certo non straordinari, che però non hanno reso giustizia alle grandissime qualità del classe 1999, imprescindibile per lo schema tattico di Bosz.
Per quanto Havertz fosse un attaccante dal talento immenso, Diaby era ed è tutt’ora l’unico giocatore delle Aspirine capace di superare costantemente l’uomo, creando superiorità numerica e pericoli sulla fascia sinistra. A stupire, in particolare, è proprio l’impressionante continuità che il francese riesce a garantire in fase offensive, al contrario di Bailey, che non è ancora riuscito ad esplodere a causa della sua cronica discontinuità. Diaby, tuttavia, è anche talento, un talento che a Parigi hanno saputo crescere e valorizzare senza rendersi conto delle sue grandissime potenzialità: la sua rapidità, la sua tecnica sopraffina e soprattutto la sua grinta stanno infatti facendo la fortuna del Bayer Leverkusen, che se non ha risentito troppo dell’addio di Havertz lo deve soprattutto al suo gioiello francese.
In questa prima parte di stagione, infatti, Diaby ha già realizzato 8 gol e 11 assist, dimostrando allo stesso tempo di essere diventato un leader del Bayer anche dal punto di vista caratteriale: emblematica la prestazione contro il Borussia Dortmund, con l’ex PSG che ha realizzato un gol e un assist, entrambi decisivi per la vittoria delle Aspirine. E ora, anche se il Bayer sembra essere tornato “Neverkusen”, la carriera di Moussa Diaby sta per spiccare il volo. Con qualche piccolo grande rimpianto dalle parti di Crotone e Parigi.
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