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Cagliari lo conferma: Dybala non è l’unico problema della Roma

La Roma di De Rossi non va oltre il pari a Cagliari e, al netto del risultato, ha messo in mostra ha un bel po’ di problemi. E Dybala non è certo l’unico. Il suo ingresso non cambia le sorti del match. Sarebbe stato importante vincere la partita, ma se si esce dalla trasferta in Sardegna con un certo sollievo per non aver perso evidentemente c’è ancora da lavorare per pensare di essere competitivi.

Roma, un cantiere ancora aperto

Daniele De Rossi
Immagine | Ansa

La Roma è un cantiere aperto con un po’ di ritardo rispetto alla concorrenza ed è una squadra evidentemente provvisoria che ha messo in luce pregi e difetti praticamente identici alla scorsa stagione. La Roma è apprezzabile nella idea di gioco di Daniele De Rossi, meno quando è chiamata a passare dalla teoria alla pratica. Quanto basta per chiamare in causa quel calciomercato che a conti fatti ha messo in campo un undici fedele a sé stesso in mezzo al campo e nella linea difensiva. Stupisce chi si stupisce, dunque, della mancanza di equilibrio nelle due fasi. Il vecchio – nuovo che avanza come è inevitabile che sia, solleva gli stessi interrogativi dello scorso anno. Con due incognite in più: chi ha risolto la sfida in pochi minuti nella scorsa stagione, ovvero la coppia Dybala – Lukaku, era assente. Al loro posto, il tridente formato da Soulé, Dovbyk e Zalewski.

Dybala non è l’unico problema

Dybala è un punto interrogativo da risolvere. Da sciogliere, in un senso o nell’altro, perché la presenza o l’assenza dell’argentino dal capo produce lo stesso effetto: è ugualmente ingombrante. Semplicemente perché è destinato a far discutere e spaccare l’ambiente sia se scende in campo nell’undici titolare sia se parte dalla panchina. Il ragazzo comunque ha dimostrato di non avere la testa altrove: si è impegnato come se non vi fosse alcuna offerta. E i 90’ della Domus Arena lasciano in eredità la ragionevole certezza che Dybala non sia l’unico problema.

Dovbyk da rivedere, Abraham in difficoltà

Altro punto interrogativo è legato a Dovbyk che ha esordito con la magia giallorossa senza rubare particolarmente l’occhio. Ha spaziato, anche troppo, in campo, ricevuto e giocato molti palloni, non restituendoli tutti particolarmente puliti. Si fa trovare puntuale all’appuntamento con l’assist servitogli con il contagiri da Dybala, ma la sua deviazione finisce su una traversa più difficile da colpire che da mancare: ingeneroso, ad agosto, celebrare processi, ma era lecito attendersi qualcosa di più. Esattamente come da Abraham che perde l’ennesima occasione per rendersi utile. Migliore del Cagliari nei pochi minuti scesi in campo. Paradossalmente questo calciatore continua a svalutarsi di qualche centinaio di migliaia di euro per ogni minuto sceso in campo.

 

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