Che siate persone che amano andare allo stadio, che siate curvaioli, che siate appassionati di calcio che guardano le partite della propria squadra al bar con gli amici, sarete sicuramente a conoscenza dell’esistenza del Caffè Borghetti. Questo liquore a base di caffè è diventato nel corso degli anni il simbolo dei tifosi delle squadre di calcio italiane, tanto da diventare famoso anche in tutto il mondo come marchio esclusivamente tricolore. Ideato nel 1860 dal marchigiano Ugo Borghetti, fondatore del gruppo Borghetti, in occasione dell’apertura della ferrovia che collegava Pescara ed Ancona, negli anni è diventata uno degli sfizi preferiti degli italiani. Al giorno d’oggi il Caffè Borghetti è nelle mani della Distilleria f.lli Branca, dopo che negli anni ’70 del secolo scorso la famiglia Borghetti entrò una girandola negativa di affari. Tuttavia, queste questioni si separano eccessivamente dall’ambito legato al calcio, e le lasceremo ad altri siti o giornali. Molto più interessante per quanto ci riguarda, entrare nella questione stadi legata al Caffè Borghetti.
Il Caffè Borghetti ha acquisito importanza con il tempo partendo dallo Stadio del Conero di Ancona, quando ancora la società Borghetti era ben solida nella città marchigiana. Al giorno d’oggi trova grande fortuna allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro, al San Paolo di Napoli, all’Olimpico di Roma e al San Nicola di Bari. Tutti questi stadi sono popolati ogni weekend da tifosi di squadre che dominavano il calcio negli ultimi anni dello scorso secolo, periodo in cui avvenne la diffusione del Caffè Borghetti negli stadi, nella versione in barattolo da 3 cl, e ciò non è un caso. Il giro di affari di alimenti e bevande negli stadi vide il fragoroso ingresso del Caffè Borghetti proprio in quei decenni, ed il prodotto rimane anche al giorno d’oggi molto in voga.
I sentimenti del tifoso, di qualsiasi squadra esso sia, sono sempre contrastanti e pieni di movimento. Gioia, concitazione, delusione, tristezza e speranza possono creare un vertice di emozioni che solo i veri appassionati possono “sperimentare”. Forse è proprio per questo che un prodotto come il Caffè Borghetti trova così tante vendite negli stadi, grazie a venditori autorizzati o anche ai cosiddetti Borghettari. Questi ultimi, sono dei venditori abusivi, che spesso commerciano soltanto questo prodotto, e nient’altro. La gradazione alcolica che si aggira verso i 20 gradi del liquore è perfetta anche per “scaldarsi le ossa” nel tipico freddo delle gradinate degli stadi.
Ideale anche per festeggiare grande prestazioni della propria squadra, ma allo stesso tempo per dimenticare drastici momenti sportivi, il Caffè Borghetti può essere considerato un vero e proprio simbolo del mondo del tifo italiano. E chiunque l’abbia provato, se ne avesse la possibilità ringraziarebbe sicuramente l’ideatore Ugo Borghetti!