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Sanchez all’ultimo respiro spinge in alto l’Arsenal

L’Arsenal espugna il Turf Moor e supera in un colpo solo Tottenham e Liverpool. Il fortino del Burnley crolla soltanto al secondo minuto di recupero con un’ingenuità di Tarkowski, la cui trattenuta su Ramsey in piena area costa il penalty che Sanchez realizza per far salire i suoi a quota 25, soltanto un punto dietro al Chelsea terzo in solitaria. I Clarets non solo alzano il muro, ma provano anche a offendere con buona frequenza e qualità. Sono però soprattutto difensivi i miracoli che riescono alla squadra di Dyche, anche se la resistenza non dura fino al triplice fischio. Tre punti pesantissimi quelli conquistati dall’Arsenal in chiave corsa alla Champions League: il Turf Moor non veniva espugnato da agosto.

Le difficoltà dell’Arsenal e l’organizzazione

Le due squadre arrivano al match appaiate in classifica a quota 22 punti e il campo nei primi minuti conferma l’impressione di equilibrio dato dalla graduatoria. Il Burnley gioca ovviamente a trazione difensiva, ma non disdegna qualche incursione in avanti soprattutto in situazioni di contropiede con gli esterni del 4-5-1. Il solo Barnes è braccato dai tre di difesa schierati da Wenger, ma i rientri pigri di Bellerin e Kolasinac lasciano più volte Gudmundsson e Brady in condizione di puntare e creare. Cech deve prodigarsi in più di un intervento decisivo, ma anche l’Arsenal ha le proprie occasioni, una in particolare con Ramsey che riesce a trovare spazio per l’inserimento ma calcia alto da pochi passi.

Le principali difficoltà per i londinesi sono proprio in fase di uscita del pallone: spesso il gioco si sviluppa sulle corsie in maniera lenta e i tre davanti faticano a ricevere palloni alle spalle dei centrocampisti di casa, sempre perfettamente piazzati al posto giusto non concedendo il minimo spiraglio a Xhaka, in grossa difficoltà nell’impostare il gioco. Oltre ad alcune soluzioni estemporanee, i Gunners non riescono a produrre vere e proprie occasioni oltre a quella di Ramsey: Lacazette rimane troppo centrale e svaria poco, mentre Sanchez ed Iwobi non danno punti di riferimento, ma rimangono schiacciati tra le linee senza incidere. L’organizzazione di Dyche è come sempre magistrale, i suoi si difendono in nove e attaccano in sei. Il lavoro in particolare del centrocampo è decisivo.

Finale al cardiopalma, festeggia l’Arsenal con Sanchez

Nella ripresa il film non cambia la propria trama, l’unica differenza è che l’Arsenal inizia a concludere con un po’ più di convinzione sfruttando anche la stanchezza accumulata dai Clarets. L’assenza di Ozil causa influenza si rivela come prevedibile piuttosto pesante, essendo il turco-tedesco in possesso della visione e della tecnica per scardinare la rocciosa difesa del Burnley. Per farla capitolare serve un’ottima idea di Xhaka dal limite, forse la prima (ed unica) della sua partita: Welbeck fa la sponda, Tarkowski la frittata. Il Turf Moor non la prende bene, ma il fallo sembra esserci e l’ingenuità del centrale costa una sconfitta amara.

Vittoria sul gong per l’Arsenal, come fu quella dello scorso anno, quando Koscielny bucò a recupero inoltrato. Stavolta è Sanchez l’uomo che Wenger deve ringraziare per i tre punti. Il modo ideale per dare continuità al 2-0 sul Tottenham nel North London Derby.

Giorgio Dusi

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